Dopo Expo 2015, il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca riscrive, a partire da quelle del 2011, le linee guida per l'educazione alimentare. Le parole chiave del documento sono: educazione, salute, sostenibilità, territorio.
La traduzione del rapporto Interventions on diet and psysical activity: what works: summary report (Oms, 2009) è on line sul sito www.azioniperunavitainsalute.it.Questo lavoro è frutto del progetto Ccm 'Una rete di Azioni per rendere operativa la Carta di Toronto'.Scarica la traduzione italiana 'Interventi per alimentazione e attività fisica: cosa funzione' (Oms, 2009).
Oggi sappiamo che la maggior parte dei casi di obesità, quella definita ‘obesità comune’, è causata dalla somma di consumo eccessivo di cibo, poco movimento quotidiano e ambiente sociale ed economico che rende più ‘appetibili’ le scelte non salutari. La famiglia e la scuola si confermano i principali attori per trasmettere ai piccoli l’importanza e la passione per il buon cibo e per il movimento. Questi attori hanno però bisogno di avere dalla propria parte politiche e pratiche organizzative.
Ente Promotore: ASL BARI – Regione Puglia (Italia)Destinatari finali e intermedi: nella fase pilota, 575 bambini della classe terza primaria; nella fase di intervento, 156 bambini della classe seconda primariaObiettivo generale e principali attività: valutare lo stato nutrizionale dei bambini del territorio dell’ASL Bari e avviare gli adeguati interventi di educazione nutrizionale sulla popolazione infantile. Dalla fase pilota è emersa un’alta prevalenza di obesità con valori maggiori rispetto a quelli riscontrati in altre zone d'Italia e nella stessa regione Puglia. Sono stati attivati interventi di prevenzione primaria in orario scolastico, quali: il consumo quotidiano di una merenda mediterranea e la pratica di 20 minuti di esercizio fisico guidato per tre giorni a settimanaSi segnala per: esempio sostenibile di integrazione fra le istituzioni (ASL, INRAN, Scuola) con la partnership di privati. Gli interventi educativi sono basati su un programma di sorveglianza per la prevenzione dell’obesità, al fine di acquisire con continuità le informazioni relative allo stato nutrizionale, condotto con tecniche standardizzate, secondo un protocollo elaborato dall’INRAN e condiviso con i SIAN delle ASL
Ente promotore: ASL ASTI – Regione Piemonte (Italia)Destinatari finali e intermedi: pazienti con diabete tipo 2 e/o con sindrome metabolica, operatori sanitari del Servizio di diabetologiaObiettivo generale e principali attività: realizzazione di un percorso di gruppo per pazienti diabetici tipo 2 e/o con sindrome metabolica con l’obiettivo di trasmettere loro conoscenze e competenze per l’adozione di uno stile di vita attivo. Il percorso è stato articolato in 26 sedute di attività fisica della durata di 45 minuti l’unaSi segnala per: la costruzione di collaborazioni multiprofessionali sia nell’azienda sanitaria (struttura di psicologia clinica della salute) che con soggetti esterni (Scuola universitaria interfacoltà di scienze motorie). L’attenzione e la cura riservate alla scelta degli strumenti di valutazione (pre- post intervento). I primi risultati indicano cambiamenti importanti di tipo biomedico, psicologico/percettivo e fisico/motorio
Ente promotore: Ass. n.4 “Medio Friuli” - Regione Friuli Venezia Giulia (Italia)Destinatari finali e intermedi: pazienti in sovrappeso e obeseObiettivo generale e principali attività: migliorare la qualità della vita e ridurre il peso corporeo nei soggetti in sovrappeso e obesi offrendo loro la possibilità di partecipare a un gruppo terapeutico, condotto da uno psicoterapeuta, che inizia un percorso di empowerment. Al termine di questo percorso, i partecipanti possono seguire le attività motorie e gli eventi di comunità promossi dall’Associazione Diamo peso al benessereSi segnala per: la realizzazione di un approccio innovativo per la prevenzione e il trattamento del sovrappeso e dell’obesità. I risultati, ottenuti a fine intervento e dopo cinque anni dall’avvio del progetto, sono significativi in termini sia di riduzione e mantenimento del peso corporeo sia di miglioramento dell'autostima e della qualità della vita
Tra obesità e basso status socio-economico la relazione è forte, in particolare per le donne. Per ridurre le disuguaglianze nei casi di sovrappeso e obesità, occorrono politiche e programmi che considerino la posizione sociale, l’esposizione differente ai determinanti che proteggono (o danneggiano) la salute, la vulnerabilità psicosociale e biologica nonché le caratteristiche degli individui.