Matteo era un agricoltore di 60 anni che lavorava alacremente nella sua azienda agricola. Quel giorno di luglio era previsto un temporale e Matteo e sua moglie stavano mettendo al riparo le rotoballe di paglia, frutto di tanto lavoro.
Anna lavora in uno stabilimento dove si svolgono lavorazioni tessili di dipanatura filato. Quel giorno stava facendo un giro di controllo delle macchine quando ha notato che un aspo di una delle testate di lavoro di una dipanatrice era scarico.
E’ stato realizzato un sito dedicato al progetto “storie di infortunio”, un percorso che ci accompagna da quasi dieci anni. Il nuovo sito raccoglie tutte le 80 storie fino ad ora pubblicate e i materiali documentali prodotti nell’ambito del progetto, ne permette la ricerca attraverso un sistema di filtri molto dettagliato.
L’ultimo racconto che si aggiunge al repertorio si intitola “C’è una sorpresa per te”. Si alternano le voci della moglie e della figlia e il loro dolore per la morte improvvisa e incomprensibile del marito e del padre. Un infortunio mortale avvenuto più di dieci anni fa nella zona di Reggio Emilia, un territorio dove le aziende alimentari proliferano, e molte persone vi trovano impiego.
In una calda ma piovosa mattina di fine estate un operaio era impegnato nella pulizia del manto stradale mediante una gru. Mentre percorreva la piccola stradina a doppio senso improvvisamente le leve del mezzo non risposero più ai comandi. Per evitare di urtare le vetture che percorrevano la via in senso contrario, ha indirizzato la deriva della gru contro un muretto urtando successivamente il palo della luce. Nel forte urto la sua gamba destra è fuoriuscita dal mezzo andandosi ad incastrare tra la carcassa ed il braccio della minipala e restando irreparabilmente schiacciata.
In occasione della Giornata internazionale dell’8 marzo, l’Inail propone un’analisi del fenomeno infortunistico e tecnopatico al femminile realizzato dalla Consulenza statistico attuariale (Csa)
Suddiviso in quattro sezioni, il dossier fornisce un bilancio dei contagi professionali a un anno dall’inizio della pandemia da Covid-19. Dai dati sulle denunce pervenute all’Inail al 31 gennaio 2021, emerge che le donne sono le più colpite, con circa 70 contagi professionali ogni 100. L’analisi effettuata sui dati del 2019, aggiornati allo scorso 31 ottobre, conferma la rilevanza del rischio strada per le donne: quasi un decesso su due (44 su 97, il 45,4%) è avvenuto in itinere, ossia nel percorso di andata e ritorno tra l’abitazione e il luogo di lavoro. Per le lavoratrici, infine, la caduta resta la prima causa di infortunio, e i dati confermano anche la prevalenza delle patologie del sistema osteo-muscolare, del tessuto connettivo e del sistema nervoso, che superano il 90% del totale delle denunce femminili.
Pippo era spensierato quella mattina di Ferragosto quando gli chiesero di andare al cantiere per recuperare un escavatore. Per entrare doveva aprire il nuovo cancello recuperando la chiave nascosta. Aprì senza sapere che il cancello non era ancora dotato di protezioni, e mentre lo spingeva, il cancello fuoriuscì dai binari rovesciandosi sopra il giovane e provocando la sua morte per schiacciamento.