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» Tema : Infortuni sul lavoro

Relazioni di ASL 2010 - andamento infortuni

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Relazione Attività Regione Piemonte 2010

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«A un certo punto…» prevenibilità e priorità degli infortuni mortali in edilizia: un’esperienza in Piemonte
L’articolo di Pasqualini e collaboratori, pubblicato in questi giorni su "epidemiologia e prevenzione", documenta alcune modalità efficaci di sfruttamento dei dati provenienti dai sistemi di sorveglianza.
Progetto “Promozione della cultura della sicurezza nelle scuole”, il report
Il report “Scuola e sicurezza: dall’esperienza di un lavoro in rete raccomandazioni pratiche a supporto della progettazione” racconta l’esperienza piemontese delle reti di scuole per la promozione della sicurezza e offre un modello per la progettazione di interventi di promozione della salute e della sicurezza.
Pubblicato l'articolo di Bena e collaboratori "Impatto dell’organizzazione sul rischio di infortuni sul lavoro: l’esperienza nei cantieri della linea ferroviaria ad alta velocità Torino-Novara".

DoRS mette a disposizone la scheda di sintesi che descrive, nel dettaglio, lo studio realizzato a Torino nei cantieri per l'alta velocità Torino-Novara sull'impatto dell'organizzazione sul rischio di infortuni.

Accedi alla scheda di sintesi e all'abstract (in lingua inglese)


Effetti a lungo termine di una nuova campagna sulla sicurezza dei cantieri realizzata in Finlandia.

E’ stata realizzata in Finlandia, a partire dalla fine degli anni 90, una campagna sulla sicurezza di nuova generazione.
L’Associazione dei Costruttori finlandese, oltre ai sindacati e agli ispettori per la sicurezza ha organizzato una competizione per premiare le aziende con le migliori performance di sicurezza. Le valutazioni si sono basate sull’uso del "TR observation method” una check-list standardizzata, già testata in precedenti studi, applicata ai cantieri da parte degli ispettori per la sicurezza nel corso di visite non programmate. Le compagnie o i cantieri con le migliori performance sono stati premiati, ogni anno,  nell’ambito  di un evento organizzato “ad hoc”.
Sebbene la partecipazione sia stata volontaria, più del 70% delle aziende hanno aderito all’iniziativa. Si è stimato che circa 4000 incidenti sono stati evitati ogni anno nella regione in cui è l’intervento ha avuto luogo;  riduzione che non si è osservata nelle restanti zone della Finlandia.

Accedi alla scheda sintetica dello studio Laitinen et al, 2010.

Riferimento bibliografico: Laitinen H, Päivärinta K. A new-generation safety contest in the construction industry – A long-term evaluation of a real-life intervention. Safety Science. 2010; 48  680–686.


Stima del tasso di infortunio fra gli immigrati irregolari: risultati di un studio realizzato in Veneto.

Lo studio di Mastrangelo et al, pubblicato in  questi giorni su BMC Research Notes, stima il tasso di infortunio fra gli immigrati in una area del nord est del'Italia.

Dors ha curato la traduzione in lingua italiana dell'abstract:


Introduzione: Le statistiche sugli infortuni sul lavoro si basano sui lavoratori dipendenti assicurati. Con il crescere del  numero di immigrati impiegati illegalmente e / o senza regolare visto di lavoro in molti paesi industrializzati, è importante  stimare il tasso di infortuni tra questi lavoratori. Risultati: Il presente studio è stato condotto in una zona del Nord-Est Italia. Le fonti di informazione utilizzate sono i dati di accesso al pronto soccorso di un ospedale in Provincia di Verona; i dati sulla popolazione straniera residente nati nel bacino d'utenza dell'ospedale; e la percentuale stimata di lavoratori impiegati illegalmente in campioni rappresentativi della Provincia di Verona e la Regione Veneto.
Dei 419 immigrati non dell'Unione europea (non UE) che hanno avuto accesso al pronto soccorso tra gennaio e dicembre 2004 , 146 hanno suscitato sospetti in quanto hanno segnalato la casa, piuttosto che il posto di lavoro, come il luogo dell'incidente. Questi casi sono stati considerati come casi di infortunio sul lavoro e usati come numeratore per il calcolo del tasso d’infortunio. Il numero di lavoratori extracomunitari impiegati illegalmente, è stato stimato in base alle differenti ipotesi e variava da 537 a 1.338 lavoratori. Il tasso corrispondente varia da 109,1-271,8 per 1.000 lavoratori extracomunitari illegali, contro il 65 per 1.000 riportato in Italia nel 2004.
Conclusioni: I risultati di questo studio suggeriscono che vi è una quota piuttosto importante di lavoratori stranieri che subiscono infortuni nell’ambito del lavoro ma che non hanno alcuna forma di tutela. Occorre pertanto fare ulteriori sforzi per la prevenzione degli infortuni nei luoghi di lavoro. Si può concludere che l’Istituto nazionale per l'assicurazione di infortuni legati all'attività lavorativa (INAIL) probabilmente sottovaluta l'incidenza di questi infortuni in Italia.

Riferimento bibliografico
Mastrangelo G, Rylander R, Buja A, Marangi G, Fadda E, Fedeli U, Cegolon L. Work related injuries: estimating the incidence among illegally employed immigrants. BMC Res Notes. 2010 Dec 8;3:331.


Statistiche INAIL

Area del sito web dell'INAIL dedicata interamente alla produzione di statistiche descrittive del fenomeno infortunistico in Italia.


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Progetto "Io lavoro sobrio"

Progetto realizzato nel periodo 2006-2008 con finanziamento della Regione Piemonte.

Ente promotore: ASL CN 2 -  Servizio Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro - Regione Piemonte (Italia)
Destinatari finali e intermedi: lavoratori del comparto edile
Obiettivo generale e principali attività: L'obiettivo del progetto è l'integrazione della "prevenzione alcologica" nell'ambito dell'Igiene del Lavoro
Si segnala per: la costruzione di alleanze e l'ampio coinvolgimento del personale aziendale e dell'ASL, l'utilizzo di una metodologia di progettazione validata, la valutazione dei risultati ottenuti.


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Il rischio infortunistico dipende anche dalla durata del rapporto di lavoro
L'anzianità aziendale, la durata cioè del rapporto di lavoro, risulta essere uno dei fattori determinanti del rischio infortunistico.
Questo aspetto non è trascurabile se consideriamo la crescita negli ultimi decenni del fenomeno del precariato, con conseguente frammentazione delle carriere.

L’obiettivo di questo studio, condotto dalla Scuola di Sanità Pubblica (ex servizio di epidemiologia) dell'ASL TO3, è descrivere la dipendenza del rischio infortunistico dalla durata del rapporto di lavoro, studiando soprattutto l’impatto dell’età, del settore economico in cui è inserito il lavoratore e dell’esperienza specifica accumulata nello stesso settore produttivo.

Le analisi indicano che 1) Esiste un’associazione lineare inversa tra il rischio infortunistico e l’anzianità aziendale 2) conoscendo i dati relativi all'anzianità aziendale e all'esperienza pregressa, non è più necessaria l'informazione sull'età nel determinare il rischio infortunistico. 3) nei primi 6 mesi di lavoro il rischio infortunistico è più alto del 50% rispetto a quello di un individuo che lavora nella stessa azienda da più di 3 anni.


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