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» Contesto territoriale : In Europa

Pandemic fatigue: che cos’è e come contrastarla

La lunga durata della pandemia demotiva i cittadini europei a seguire i comportamenti raccomandati per prevenire la diffusione di Covid-19. L’OMS Europa propone alcune strategie per rafforzare il coinvolgimento e l’adesione del pubblico ai comportamenti protettivi.


Apprendimento outdoor: scuola e promozione della salute per il nuovo anno scolastico

Insegnare al di fuori dalle aule scolastiche per far fronte all'emergenza in atto: Dors ha proposto alle scuole piemontesi un appuntamento formativo sul tema, attingendo dalla letteratura su modelli internazionali e da buone pratiche del territorio locale. 


 


Contact Tracing: a che punto siamo con le APP

Per fronteggiare la pandemia da Sars-Cov-19 molti Stati hanno introdotto sistemi di tracciamento dei contatti  basati sulla tecnologia degli smartphone. E' una strategia applicata per la prima volta  e, in Europa, si basa sull'adesione volontaria dei cittadini. Esaminiamo i recenti sviluppi dell'App Immuni, i primi dati degli altri Paesi europei e i primi studi sull'efficacia di queste app.


 


Dati sui suicidi nei Paesi dell'Unione Europea
Circa 48700 persone nell'Unione europea (UE) sono morte a causa di autolesionismo intenzionale nel 2016, pari all'1% di tutti i decessi riportati quell'anno. Quasi 8 su 10 di questi suicidi (77%) erano tra uomini.

In media, nel 2016 nell'UE si sono verificati quasi 11 decessi per 100.000 abitanti a seguito di suicidio.

Nel 2017, tra gli Stati membri dell'UE, la Lituania ha registrato il più alto tasso di suicidi con 26 morti ogni 100.000 abitanti, seguita da Slovenia (20 morti ogni 100.000 abitanti), Lettonia (18), Estonia e Ungheria (entrambi 17).

All'estremità opposta della scala, Cipro ha registrato i tassi di mortalità standardizzati più bassi per suicidio (4 decessi ogni 100.000 abitanti), seguita da Grecia e Malta (entrambe 5), Italia (6) e Slovacchia (7).

Quando si esaminano i dati regionali, le regioni centrali e occidentali della Lituania hanno registrato il più alto tasso di mortalità standardizzato per suicidio con 28 morti ogni 100.000 abitanti. Seguono il Lussemburgo, nella regione Vallonia in Belgio, con 25 morti ogni 100 000 abitanti, la Grande Pianura meridionale in Ungheria (23) e la Slovenia orientale (23).

All'altra estremità della scala, le regioni con il minor numero di morti per suicidio sono state: Mayotte in Francia (nel 2016), Campania in Italia, Ceuta in Spagna e Grecia centrale (Sterea Ellada) in Grecia. Tutti questi hanno registrato un tasso di mortalità standardizzato per suicidio di 3 decessi ogni 100.000 abitanti.

La salute mentale come priorità dell'agenda politica dei governi: il richiamo di EuroHealthNet
L'impatto della pandemia di covid 19 sulla salute mentale e sul benessere delle persone è ormai evidente; gli studi e le ricerche evidenziano chiaramente l'emergere di sintomi ansioso-depressivi, stati d'animo caratterizzati da paura e rabbia, che spesso comportano reazioni disadattive e disfunzionali quali abuso di sostanze, disturbi alimentari, comportamenti auto-lesivi e tentativi di suicidio, ecc. È ormai evidente anche come le conseguenze non siano uguali per tutti, ma impattino soprattutto su categorie vulnerabili quali ad esempio gli utenti dei servizi di salute mentale e i loro familiari (anche a causa dell'interruzione della continuità assistenziale), gli adolescenti e i bambini (privati del contatto fisico con il gruppo dei pari), le persone con livello socio-economico basso (che scenderà ancora più in basso), gli operatori sanitari (sottoposti a uno stress senza precedenti).
Di fronte a questo scenario - definito "una tempesta" - EuroHealthNet (rete no profit - a cui è affiliata anche DoRS - di organizzazioni a supporto degli Stati Membri per la promozione della salute e la riduzione delle disuguaglianze ) sta chiedendo con forza alla Commissione Europea una maggiore attenzione alla salute mentale durante e dopo la pandemia, e lancia un appello ai decisori politici europei e internazionali affinché inseriscano nella loro agenda una serie di azioni fondamentali:
- Inserire la salute mentale all'interno delle azioni di contrasto della crisi 
- adottare modalità di comunicazione efficaci per la popolazione per arginare panico e paura
- proteggere la salute mentale degli operatori impegnati in prima linea
- riconoscere il ruolo dei caregivers informali e fornire adeguati supporto e formazione
- valutare e gestire i rischi organizzativi all'interno degli ambienti di lavoro

- assicurare l'accesso tempestivo ai servizi e continuità di trattamento/cura a coloro che ne hanno bisogno
- proteggere la salute mentale dei gruppi vulnerabili, tra cui le persone anziane
- adottare un approccio comunitario e inter-settoriale per promuovere la salute mentale

Le azioni sono dettagliate nella pagina di EHN.

Distanza fisica, contatto sociale

Durante la conferenza stampa del 20 marzo, una portavoce dell’OMS ha dichiarato che vada adottata, in questo periodo di pandemia, l’espressione “distanziamento fisico” facendo cadere in disuso “distanziamento sociale”. L’articolo analizza la differenza fra i due termini e le implicazioni che comporta tale scelta.


Il Rapporto OMS su arti e salute inaugura il Cultural Welfare Center

E' disponibile in italiano la terza e ultima parte del Report OMS (2019) su arti e salute. Le evidenze dimostrano come le arti e la cultura sono efficaci nella gestione e nel trattamento delle malattie e sono integrative delle cure e dell'assistenza. Il report ha inaugurato la nascita del Cultural Welfare Centre (CCW) con cui DoRS collabora.


Raccomandazioni di “Alzheimer Europe” sulla promozione del benessere delle persone affette da demenza e dei loro caregiver durante la pandemia

Raccomandazioni di “Alzheimer Europe” sulla promozione del benessere delle persone affette da demenza e dei loro caregiver durante la pandemia.


La chiave della salute psicofisica per la resilienza alla pandemia

Dichiarazione alla stampa del Dr. Hans Henri P. Kluge, Direttore Regionale per l'Europa dell'OMS, 26-03-2020 sul costo sociale ed economico significativo delle misure senza precedenti per rallentare e interrompere la trasmissione di COVID-19.


Il costo degli infortuni e delle malattie professionali

Infortuni e malattie professionali hanno un costo elevato per il lavoratore, il datore di lavoro, i governi e la società. Nell'estate del 2019, l'Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro ha pubblicato un'analisi del peso economico di infortuni e malattie sul lavoro in cinque paesi dell'Unione europea: Finlandia, Germania, Paesi Bassi, Italia e Polonia.