La pagina web METEOR presenta una survey su burnout, salute mentale, soddisfazione lavorativa e abbandono/fuga lavorativa di operatori sanitari, in particolare ospedalieri.
Obiettivi generali di METEOR:
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Non esistono, a livello europeo, regole uniche per affrontare la violenza di genere o un’interpretazione e strutture giuridiche universali per trattarla. È condivisa però la nozione per cui i dati sulla portata del fenomeno siano sottostimati e le donne, le ragazze e le bambine sono sproporzionatamente più colpite da atti violenti fisici e/o psicologici. Molto spesso in ambienti domestici.
L’Unione europea lavora da anni per trovare una soluzione comunitaria e offrire un terreno normativo unico. Al momento i 27 sono vincolati dalla direttiva che istituisce norme in materia di diritti e assistenza delle vittime di reato (2012/29/EU) e da quella sull’ordine di protezione europeo (2011/99/EU). I membri che l’hanno ratificata, poi, sono tenuti al rispetto delle richieste della Convenzione di Istanbul, orientata specificamente a trattare la violenza contro le donne, il cui livello di implementazione offre un quadro della situazione attuale degli stati in tema di lotta alla violenza di genere.
La violenza contro le donne è un problema di salute globale e un fenomeno multifattoriale generalmente attribuito al fatto di vivere in un contesto culturale patriarcale.
È stata condotta una revisione sistematica e una metanalisi nei seguenti database: PubMed, CINAHL, PsycINFO, Scopus, LILACS, MEDES, Web of Science, CUIDEN, ENFISPO, IBECS, Dialnet e Cuidatge. Criteri di inclusione: disegno quantitativo, popolazione spagnola, lingua spagnola, inglese, portoghese e/o francese, nessun limite di tempo e uso dei miti sulla scala dell'amore. I dati sono stati raccolti e analizzati da luglio a ottobre 2020. Sono stati identificati un totale di 146 record, di cui, dopo aver applicato i criteri di ammissibilità, sono stati inclusi 12 studi e 6 hanno soddisfatto i criteri per la metanalisi.
I miti più accettati erano quelli relativi all'idealizzazione dell'amore: la passione eterna, il matrimonio, l'onnipotenza e i miti di corrispondenza perfetta. I miti meno accettati erano quelli della coppia, della gelosia e del legame amore-maltrattamento. Uomini e donne accettavano i miti in modo simile, sebbene i primi mostrassero una maggiore partecipazione verso la gelosia e il maltrattamento amoroso.
Lo studio fornisce una prospettiva attuale sulle credenze riguardanti i miti d'amore che possono essere un fattore condizionante nelle relazioni amorose e un fattore di rischio per la violenza di genere. La scommessa è sull'educazione preventiva e sulla socializzazione a tutti i livelli, nonché sulla decostruzione del concetto di amore romantico e dei suoi miti per favorire una sana ed egualitaria relazione.
Jiménez-Picón, N., Romero-Martín, M., Romero-Castillo, R. et al. Internalization of the Romantic Love Myths as a Risk Factor for Gender Violence: a Systematic Review and Meta-Analysis. Sex Res Soc Policy (2022). https://doi.org/10.1007/s13178-022-00747-2
EuroHealthNet ha recentemente organizzato un webinar sui rischi psicosociali dei lavoratori più anziani e sulle strategie di sviluppo delle competenze di resilienza, che si affianca al policy brief sullo stesso tema. Dors aggiorna questo articolo con una sintesi delle riflessioni emerse dall’evento.
L'Agenzia Europea dell’Ambiente (AEA) ha pubblicato un report sugli inquinanti all’origine di oltre il 10% di tutti i casi di cancro in Europa: inquinamento atmosferico, fumo passivo, radon, raggi ultravioletti, amianto. Facciamo il punto sulle misure contro il cancro e l'inquinamento messe in campo dall'Unione europea.
Il 4 e 5 maggio 2022 si è svolta la prima riunione della WHO European & pan european Mental Health Coalition (https://www.euro.who.int/en/health-topics/health-policy/european-programme-of-work/flagship-initiatives/the-pan-european-mental-health-coalition), a cui hanno partecipato circa 150 persone; si tratta di una coalizione promossa dall’OMS a settembre dello scorso anno, per affrontare la drammatica situazione della salute mentale e orientare i Paesi EU attraverso proposte di azioni (work package) e individuazione di strategie/processi per rispondere ai bisogni di salute mentale inascoltati/irrisolti.
La MH Coalition è inoltre una delle 4 iniziative del Programma di lavoro dell’Europa, rappresentando una strategia per perseguire il benessere tra tutti i Paesi EU.
Il dott. Hans P. Kluge, direttore dell’OMS sezione Europa, ha aperto i lavori con una dichiarazione chiara e incisiva.
https://www.euro.who.int/en/media-centre/sections/statements/2022/statement-first-meeting-of-the-whoeurope-mental-health-coalition-from-debate-to-action
Le condizioni riguardanti la salute mentale sono altamente preoccupanti:- Depressione e ansia continuano ad essere i principali fattori che contribuiscono al burden disease- circa 130.000 persone si suicidano ogni anno nella Regione Europea- solo una parte delle persone in situazioni di sofferenza psichica ricevono un aiuto adeguato da parte dei servizi sanitari- c’è una evidente assenza di interventi preventivi e aumenta sempre più lo stigma nei confronti della malattia mentale
La pandemia e la guerra Russia – Ucraina stanno aggravando la situazione, portando conseguenze senza precedenti sulla salute mentale di milioni di persone.
E’ aumentata la richiesta di servizi di salute mentale e contemporaneamente si sono ridotte le possibilità di accesso, anche a causa dell’ enorme flusso di migranti e rifugiati con bisogni e situazioni che metteranno ancora più a dura prova il sistema, nonostante la mobilitazione di esperti in supporto psicosociale da parte delle autorità nazionali dei Paesi limitrofi.
Ma la salute mentale è un’area complessa e pervasiva, di cui i sistemi sanitari devono occuparsi con uno sguardo globale, tenendo conto della necessità di:- enti che si occupino di educazione e istruzione, organizzazioni del lavoro, organismi internazionali locali e non governativi che creino e rinforzino strutture, sistemi, politiche, in maniera congiunta- individui competenti e con esperienza di problemi di salute mentale che possano guidare, orientare e dar forma a riforme e modifiche in tutti i segmenti della società- dati basati su indicatori condivisi che misurino ogni singolo aspetto
Le azioni programmate (working package) e i processi della Coalizione serviranno per suggerire opportunità agli Stati Membri, per raggiungere l’obiettivo di salute principale: una copertura sanitaria universale, con la salute mentale come nucleo centrale. Ecco perché la MH Coalition è una delle 4 iniziative del Programma di lavoro dell’Europa, rappresentando una strategia per perseguire il benessere tra tutti i Paesi EU.
Si definiscono reprotossiche le sostanze tossiche per la riproduzione, in grado cioè di avere un’influenza negativa sulla capacità di uomini e donne di riprodursi e di alterare lo sviluppo del bambino durante la gestazione e dopo la nascita.
Il 5 aprile 2022 è entrata in vigore la Direttiva (UE) 2022/431 con l’obiettivo di limitare l’esposizione dei lavoratori alle sostanze cancerogene, mutagene e, per la prima volta, alle sostanze reprotossiche.
Il contatto con la natura può avere degli effetti positivi enormi sulla salute mentale delle persone, secondo un numero sempre maggiore di studi e ricerche. Di contro, il degrado ambientale, inclusi il cambiamento climatico e l'inquinamento, rappresentano una grave minaccia al nostro benessere e al nostro equilibrio emotivo. A partire da un documento preliminare dell'Institute for European Environmental Policy - IEEP (Istituto europeo di politica ambientale) e dell' Institute for Global Health - ISGlobal (Istituto per la Salute Mondiale) di Barcellona, questo Policy Brief fornisce Raccomandazioni di decision-makers che spingono a riflettere sui legami tra la salute mentale e la regolamentazione dello stato dell'ambiente naturale da parte dei programmi politici, in particolare nel contesto della crisi pandemica di COVID-19.
Pubblicazione che spiega come garantire l'attuazione non discriminatoria delle misure contro la violenza contro le donne e la violenza domestica, sulla base della Convenzione del Consiglio d'Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza contro le donne e la violenza domestica (Convenzione di Istanbul). Offre una guida sull'attuazione dell'articolo 4, paragrafo 3, che richiede che tutte le misure, in particolare quelle a tutela dei diritti delle vittime, siano garantite senza discriminazioni per nessun motivo. Questa disposizione si basa sulla comprensione che le donne che sono o potrebbero essere a rischio di discriminazione intersezionale come le donne con disabilità, le donne anziane, le donne appartenenti a minoranze nazionali o etniche, o le donne lesbiche, bisessuali, transgender e intersessuali (LBTI) possono affrontare ulteriori ostacoli all'accesso alla protezione, al sostegno e alla giustizia.
Sulla base di promettenti legislazioni, politiche e pratiche nazionali, offre idee ai responsabili politici e ai professionisti della giustizia, delle forze dell'ordine, dei settori psicosociali, medici e di altri settori pertinenti su come rispondere in modo adeguato alla violenza di genere contro le donne al fine di ridurre le barriere nella ricerca di aiuto, sostegno e giustizia. Il documento mette al centro la partecipazione delle donne alla progettazione e all'attuazione di tali misure, al fine di catturare le loro esperienze e contribuire alla loro responsabilizzazione.
Il documento si conclude con un elenco di controllo che dovrebbe aiutare nella progettazione e nell'attuazione delle misure legislative, politiche e pratiche per attuare l'articolo 4, paragrafo 3.
La rivista Horizon – The EU Research & Innovation Magazine ha pubblicato un articolo in cui si evidenzia che numerosi studi hanno osservato un forte aumento dei tassi di depressione, ansia, solitudine e tentativi di suicidi tra i giovani europei, a causa di coprifuoco e chiusure dovute alla pandemia di Covid-19.
Nell’articolo, inoltre, vengono illustrati brevemente alcuni progetti finanziati dall’UE che si occupano di tale emergenza.
L'UE sta adottando varie misure per eliminare la violenza di genere e quella domestica.
Nell'UE 1 donna su 3 ha subito violenza fisica e/o sessuale fin dall'età di 15 anni.
La maggior parte dei paesi dell'UE dispone di leggi per contrastare la violenza basata sul genere o sull'orientamento sessuale. Tuttavia, l'assenza di una definizione unica e di regole comuni, impedisce che venga affrontarla in modo efficace. Per questo il Parlamento europeo è tornato più volte a chiedere una normativa europea a riguardo.
L’articolo illustra le norme specifiche poste in essere e ancora in fase di discussione per sanzionare la violenza di genere compresa la cyberviolenza.