Promuovere e rilanciare l’assistenza territoriale per la salute mentale, assumere la comunità come cornice di riferimento, proteggere i diritti umani e la dignità delle persone con sofferenza mentale, favorire ovunque possibile una presa in carico inclusiva e partecipata.
Nerina Dirindin fa il punto sui possibili esiti della Conferenza governativa 2021 per la salute mentale di comunità.
L’evolversi della situazione pandemica ha determinato la necessità di trovare nuove risposte ai bisogni della popolazione per conciliare necessità di ripresa e tutela della salute.Dors illustra gli ultimi provvedimenti normativi che hanno portato all’istituzione della Certificazione verde covid-19, documento che mira a consentire gli spostamenti dei soggetti tutelandone la privacy.
La bussola proposta dal convegno (8 aprile) dell'Associazione Italiana di Sociologia e sezione Medicina e Salute, con il patrocinio dell’ISS, ha offerto un confronto su quattro distorsioni del SSN confermate dalla epidemia di Covid-19. É stato presentato anche il Libro Bianco con un capitolo (di M. Ingrosso e G. Osti) dedicato alla promozione della salute, una rivoluzione ancora incompresa e inapplicata, riconnessa all'ambiente.
Il Coordinamento nazionale conferenza per la Salute Mentale chiede, in un appello, investimenti destinati a misure per la tutela della salute mentale e rilancia i punti cardine per una rete diffusa di servizi per la salute mentale inclusivi, integrati e radicati nel territorio, in primis con il potenziamento dei Dipartimenti di Salute Mentale DSM e del personale, con piani di assunzioni e finanziamenti adeguati.
Questi gli altri punti chiave dell’appello:
Con il decreto del 26 gennaio 2021 è stato istituito il nuovo “Tavolo di lavoro tecnico sulla salute mentale” presso la Direzione generale della prevenzione sanitaria del Ministero della Salute.
Il Tavolo ha i seguenti compiti:
Il Tavolo di lavoro ha una durata di tre anni ed è composto da persone che rappresentano istituzioni, realtà organizzate, società scientifiche e portatrici di interesse del mondo della salute mentale.
(Fonte: CCM)
Il progetto, finanziato dal Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, è destinato alle scuole dell’infanzia, nelle prime classi della scuola primaria e nei centri di istruzione/educazione.
Sono luoghi fondamentali della vita dei bambini e delle bambine e uno dei principali contesti in cui si svolge la socializzazione di genere ed in cui si creano, si mantengono e si trasmettono comportamenti ed atteggiamenti stereotipati.
Il progetto ha sperimentato alcune azioni volte ad aumentare la consapevolezza sull’argomento nelle educatrici ed educatori, e negli/nelle insegnanti che quotidianamente sono in contatto con bambini e bambine della fascia di età 4- 7 anni.
Con questa linea di intervento D.i.Re (Donne in Rete contro la violenza) vuole promuovere attraverso i centri antiviolenza la diffusione di strumenti didattici per attività dedicate a una fascia di età importante e delicata per la costruzione della propria identità e delle relazioni con l’altro/altra.
Sono stati realizzati quattro video animati della durata di circa un minuto ciascuno, destinati a una fascia di età 4-7 anni. I video sono stati utilizzati per attività di sensibilizzazione in sedici città su tutto il territorio nazionale, con l’organizzazione di laboratori didattici. Questi erano rivolti a un gruppo ristretto di insegnanti, educatrici ed educatori, allo scopo di far conoscere gli strumenti pedagogici prodotti, sperimentarli, e per programmare attività in aula con bambini/e.
Ottiene il riconoscimento di "buona pratica" il programma "Aziende che Promuovono Salute - Rete WHP Lombardia" che ha l'obiettivo generale promuovere cambiamenti organizzativi dei luoghi di lavoro e renderli ambienti favorevoli alla adozione consapevole ed alla diffusione di stili di vita salutari.