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» Tema : Partecipazione&Empowerment
» Contesto territoriale : Nel Mondo

L’ascolto del territorio. Esperienze di democrazia partecipativa

"L’ascolto del territorio. Esperienze di democrazia partecipativa" (Aracne, 2014) di Gian Luigi Bulsei e Noemi Podestà. Il libro illustra quattro interessanti esperienze di partecipazione locale dei cittadini realizzate in Piemonte.


Leggi la recensione e l'intervista agli autori


L’ascolto del territorio. Esperienze di democrazia partecipativa

"L’ascolto del territorio. Esperienze di democrazia partecipativa" (Aracne, 2014) di Gian Luigi Bulsei e Noemi Podestà. Il libro illustra quattro interessanti esperienze di partecipazione locale dei cittadini realizzate in Piemonte.


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I progetti che citano il termine "teatro" contenuti in ProSa

La banca dati nazionale Pro.Sa., che raccoglie progetti e interventi di prevenzione e promozione della salute, al 3 novembre 2014 contiene:


23 progetti che contengono il termine "teatro"


I progetti che citano il termine "teatro" contenuti in ProSa

La banca dati nazionale Pro.Sa., che raccoglie progetti e interventi di prevenzione e promozione della salute, al 3 novembre 2014 contiene:


23 progetti che contengono il termine "teatro"


Gli effetti sociali e sulla salute delle iniziative che si basano sul coinvolgimento della comunità: una revisione sistematica

Il coinvolgimento della comunità è considerato un approccio strategico per promuovere la salute dei cittadini. Una revisione sistematica (Milton 2012) finanziata dal National Institute for Health and Clinical Excellence (NICE) prova ad esplorare questo rapporto.


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Gli effetti sociali e sulla salute delle iniziative che si basano sul coinvolgimento della comunità: una revisione sistematica

Il coinvolgimento della comunità è considerato un approccio strategico per promuovere la salute dei cittadini. Una revisione sistematica (Milton 2012) finanziata dal National Institute for Health and Clinical Excellence (NICE) prova ad esplorare questo rapporto.


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Salute 2020, il documento di orientamento delle policy per la salute e il benessere delle persone e delle popolazione redatto dall’Ufficio Regionale per l’Europa dell’OMS

Salute 2020 ha come obiettivo il miglioramento della salute per tutti e la riduzione delle diseguaglianze, attraverso una più efficace leadership e governance per la salute fondate sulla partecipazione (partecipatory governance). Il documento ribadisce che la salute è un diritto e un bene individuale e collettivo, ma soprattutto che è la maggior risorsa per la società e la comunità locale in un tempo in cui le politiche di austerità la stanno minacciando. Avverte, inoltre, che si migliora la salute per tutti solo se si riducono le diseguaglianze sociali.


Il documento si focalizza sui principali problemi di salute odierni, individua quattro ambiti prioritari di azione politica:



  1. investire sulla salute considerando l’intero arco della vita e mirando all’empowerment delle persone (in particolare giovani e anziani, con un particolare riguardo alla salute mentale);

  2. affrontare le principali sfide per la salute con approcci integrati e strategie intersettoriali di promozione della salute;

  3. rafforzare i servizi sanitari ponendo la persona al centro dell’assistenza e della cura e rivitalizzando la sanità pubblica prioritariamente attraverso gli investimenti sugli assetti organizzativi e sulla formazione degli operatori orientata al lavoro di équipe e alla collaborazione intersettoriale;

  4. creare e sostenere comunità resilienti e favorire ambienti favorevoli al benessere e alla salute individuale e comunitaria.


Leggi l'approfondimento a cura di DoRS


Accedi al documento Health 2020 (OMS, 2013), disponibile anche in lingua italiana


Salute 2020, il documento di orientamento delle policy per la salute e il benessere delle persone e delle popolazione redatto dall’Ufficio Regionale per l’Europa dell’OMS

Salute 2020 ha come obiettivo il miglioramento della salute per tutti e la riduzione delle diseguaglianze, attraverso una più efficace leadership e governance per la salute fondate sulla partecipazione (partecipatory governance). Il documento ribadisce che la salute è un diritto e un bene individuale e collettivo, ma soprattutto che è la maggior risorsa per la società e la comunità locale in un tempo in cui le politiche di austerità la stanno minacciando. Avverte, inoltre, che si migliora la salute per tutti solo se si riducono le diseguaglianze sociali.


Il documento si focalizza sui principali problemi di salute odierni, individua quattro ambiti prioritari di azione politica:



  1. investire sulla salute considerando l’intero arco della vita e mirando all’empowerment delle persone (in particolare giovani e anziani, con un particolare riguardo alla salute mentale);

  2. affrontare le principali sfide per la salute con approcci integrati e strategie intersettoriali di promozione della salute;

  3. rafforzare i servizi sanitari ponendo la persona al centro dell’assistenza e della cura e rivitalizzando la sanità pubblica prioritariamente attraverso gli investimenti sugli assetti organizzativi e sulla formazione degli operatori orientata al lavoro di équipe e alla collaborazione intersettoriale;

  4. creare e sostenere comunità resilienti e favorire ambienti favorevoli al benessere e alla salute individuale e comunitaria.


Leggi l'approfondimento a cura di DoRS


Accedi al documento Health 2020 (OMS, 2013), disponibile anche in lingua italiana


La Legge brasiliana sulla Politica Nazionale di Partecipazione Sociale

Il Governo brasiliano ha istituito una Politica Nazionale di Partecipazione Sociale e il Sistema Nazionale di Partecipazione Sociale per "rafforzare e articolare i meccanismi e le istanze democratiche del dialogo e dell’azione congiunta fra amministrazione pubblica federale e la società civile".
Leggi l'approfondimento a cura di Maurizio Marino. 


La Legge brasiliana sulla Politica Nazionale di Partecipazione Sociale

Il Governo brasiliano ha istituito una Politica Nazionale di Partecipazione Sociale e il Sistema Nazionale di Partecipazione Sociale per "rafforzare e articolare i meccanismi e le istanze democratiche del dialogo e dell’azione congiunta fra amministrazione pubblica federale e la società civile".
Leggi l'approfondimento a cura di Maurizio Marino. 


Farmer market e community garden, opportunità per promuovere il consumo di frutta e verdura?

I farmer market (o "mercato del contadino") sono mercati locali dove i contadini vendono i propri prodotti direttamente ai consumatori.
I community garden (o "orto in comune") sono appezzamenti di terra coltivati da un gruppo di persone.
La revisione di McCormack ipotizza effetti indiretti di queste attività sul conusmo di frutta e verdura. Leggi la sintesi della revisione a cura di Alessandra Suglia.

Riferimento
Arneson McCormack L, et al., "Review of the nutritional implication of farmers' markets and community gardens: a call for evaluation and research efforts" in Journal of the American Dietetic Association, 110 (2010), 399-408.


Farmer market e community garden, opportunità per promuovere il consumo di frutta e verdura?

I farmer market (o "mercato del contadino") sono mercati locali dove i contadini vendono i propri prodotti direttamente ai consumatori.
I community garden (o "orto in comune") sono appezzamenti di terra coltivati da un gruppo di persone.
La revisione di McCormack ipotizza effetti indiretti di queste attività sul conusmo di frutta e verdura. Leggi la sintesi della revisione a cura di Alessandra Suglia.

Riferimento
Arneson McCormack L, et al., "Review of the nutritional implication of farmers' markets and community gardens: a call for evaluation and research efforts" in Journal of the American Dietetic Association, 110 (2010), 399-408.


"La terapia comunitaria sistemica integrata" per promuovere la resilienza nelle persone in situazione di difficoltà

La terapia comunitaria è uno strumento che:



  • valorizza l'impegno / sforzo che ogni persona fa per superare le proprie sofferenze o tentare di risolverle

  • valorizza più il processo che il risultato

  • mira a contrastare il sentimento di isolamento sociale e culturale del singolo

  • è un incontro che mira a fornire supporto alla persona in situazione di difficoltà

  • è un momento di ascolto e narrazione che dà maggiore forza per affrontare la vita quotidiana


Questo tipo di terapia intende promuovere la resilienza delle persone, in quanto idea di fondo è che ognuno debba avere l'opportunità di mettere in atto dei cambiamenti, grazie al supporto rappresentato dalle narrazioni delle esperienze (pratiche ed emotive) degli altri membri della comunità; altri riferimenti teorici sono la corrente umanistica (cfr. C. Rogers e A. Maslow, anni' 50 e '60), l'empowerment (cfr. Wallerstein, 2006), l'approccio saluto genico, il modello delle coping skills.


Leggi l'approfondimento a cura di Norma De Piccoli e Rita Longo


"La terapia comunitaria sistemica integrata" per promuovere la resilienza nelle persone in situazione di difficoltà

La terapia comunitaria è uno strumento che:



  • valorizza l'impegno / sforzo che ogni persona fa per superare le proprie sofferenze o tentare di risolverle

  • valorizza più il processo che il risultato

  • mira a contrastare il sentimento di isolamento sociale e culturale del singolo

  • è un incontro che mira a fornire supporto alla persona in situazione di difficoltà

  • è un momento di ascolto e narrazione che dà maggiore forza per affrontare la vita quotidiana


Questo tipo di terapia intende promuovere la resilienza delle persone, in quanto idea di fondo è che ognuno debba avere l'opportunità di mettere in atto dei cambiamenti, grazie al supporto rappresentato dalle narrazioni delle esperienze (pratiche ed emotive) degli altri membri della comunità; altri riferimenti teorici sono la corrente umanistica (cfr. C. Rogers e A. Maslow, anni' 50 e '60), l'empowerment (cfr. Wallerstein, 2006), l'approccio saluto genico, il modello delle coping skills.


Leggi l'approfondimento a cura di Norma De Piccoli e Rita Longo


I progetti che citano il termine empowerment, partecipazione e capitale sociale contenuti in ProSa

La banca dati nazionale Pro.Sa., che raccoglie progetti e interventi di prevenzione e promozione della salute, al 24 luglio 2014 contiene:


25 progetti che contengono il termine "empowerment"


105 progetti che contengono il termine "partecipazione"


6 progetti che contengono il termine "capitale sociale"


I progetti che citano il termine empowerment, partecipazione e capitale sociale contenuti in ProSa

La banca dati nazionale Pro.Sa., che raccoglie progetti e interventi di prevenzione e promozione della salute, al 24 luglio 2014 contiene:


25 progetti che contengono il termine "empowerment"


105 progetti che contengono il termine "partecipazione"


6 progetti che contengono il termine "capitale sociale"


I titoli su partecipazione, empowerment e capitale sociale contenuti nella biblioteca del DoRS

Al 24 luglio 2014 nella bibllioteca del DoRS sono contenuti:


24 titoli attinenti al tema dell'empowerment


34 titoli attinenti al tema della partecipazione


5 titoli attinenti al tema del capitale sociale


I titoli su partecipazione, empowerment e capitale sociale contenuti nella biblioteca del DoRS

Al 24 luglio 2014 nella bibllioteca del DoRS sono contenuti:


24 titoli attinenti al tema dell'empowerment


34 titoli attinenti al tema della partecipazione


5 titoli attinenti al tema del capitale sociale


Una gestione partecipata del bene comune urbano

Il Comune di Bologna adotta il primo regolamento basato su un patto di collaborazione tra cittadini e Amministrazione per la cura e la rigenerazione dei beni comuni urbani.


Leggi l'approfondimento a cura di Alessandro Coppo


Una gestione partecipata del bene comune urbano

Il Comune di Bologna adotta il primo regolamento basato su un patto di collaborazione tra cittadini e Amministrazione per la cura e la rigenerazione dei beni comuni urbani.


Leggi l'approfondimento a cura di Alessandro Coppo


Above the Influence, campagna multimediale per la prevenzione dell'uso di droghe.

Sintesi in italiano della campagna americana di successo Above The Influence che introduce la nuova serie di prodotti editoriali proposti da DoRS denominata "Occhio alla campagna!".
Si tratta di una campagna multimediale di prevenzione, avviata nel 2005 che ha l'obiettivo di ridurre l'uso di alcol e droghe tra gli adolescenti americani (12-18 anni), accrescendo la loro percezione dei rischi, motivandoli a non cedere alle pressioni degli amici che già ne fanno uso e incoraggiandoli ad avere un effetto dissuasivo sui loro pari.
Oltre alle pubblicità sulla televisione nazionale e su internet, la campagna comunica quotidianamente con gli adolescenti attraverso diversi social media, quali Tumblr, Instagram e Facebook.


Pubblicazioni su empowerment

La biblioteca DoRS è fornita di un repertorio variegato di pubblicazioni sul tema dell'empowerment e della partecipazione. Consulta il catalogo direttamente alla pagina dedicata.


Pubblicazioni su empowerment

La biblioteca DoRS è fornita di un repertorio variegato di pubblicazioni sul tema dell'empowerment e della partecipazione. Consulta il catalogo direttamente alla pagina dedicata.


Salute e qualità della vita nella società del benessere – Prospettive interdisciplinari

Norma De Piccoli (a cura di), Salute e qualità della vita nella società del benessere – Prospettive interdisciplinari. Carocci editore. 2014. I temi principali affrontati dal volume sono la salute, il benessere, la qualità della vita e la felicità, letti e riflettuti con una prospettiva interdisciplinare.


Leggi la recensione e l'intervista all'autrice


Salute e qualità della vita nella società del benessere – Prospettive interdisciplinari

Norma De Piccoli (a cura di), Salute e qualità della vita nella società del benessere – Prospettive interdisciplinari. Carocci editore. 2014. I temi principali affrontati dal volume sono la salute, il benessere, la qualità della vita e la felicità, letti e riflettuti con una prospettiva interdisciplinare.


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Epigenetica e Psiconeuroendocrinoimmunologia. La rivoluzione in corso nelle scienze della vita

Bottaccioli F. Epigenetica e Psiconeuroendocrinoimmunologia. La rivoluzione in corso nelle scienze della vita. Editore: Edra - Masson. 2014. Il libro ricostruisce, in termini scientifici e filosofici, le caratteristiche fondamentali della rivoluzione che sta avvenendo sotto i nostri occhi nelle basi della biologia molecolare (Epigenetica) e della fisiopatologia (Psiconeuroendocrinoimmunologia).


Leggi la recensione.


Epigenetica e Psiconeuroendocrinoimmunologia. La rivoluzione in corso nelle scienze della vita

Bottaccioli F. Epigenetica e Psiconeuroendocrinoimmunologia. La rivoluzione in corso nelle scienze della vita. Editore: Edra - Masson. 2014. Il libro ricostruisce, in termini scientifici e filosofici, le caratteristiche fondamentali della rivoluzione che sta avvenendo sotto i nostri occhi nelle basi della biologia molecolare (Epigenetica) e della fisiopatologia (Psiconeuroendocrinoimmunologia).


Leggi la recensione.


Riqualificazione urbana, partecipazione e promozione della salute

I programmi di recupero urbano sono “uno strumento per trasformare tessuti urbani consolidati e degradati al fine di favorire una più equilibrata distribuzione dei servizi e delle infrastrutture e migliorare la qualità ambientale e architettonica dello spazio urbano, eliminando le condizioni di abbandono e di degrado edilizio, ambientale e sociale che investono le aree urbanizzate”.


L’elaborazione e la realizzazione di programmi complessi di recupero urbano è affidata ai Comuni che integrano tali interventi di riqualificazione fisica di quartieri degradati con azioni di sviluppo locale. Questi percorsi prevedono il coinvolgimento e la partecipazione di diversi soggetti pubblici, privati e del terzo settore.


Le azioni di recupero e di riqualificazione urbana possono essere un’opportunità concreta per promuovere sani stili di vita in particolare nei gruppi socialmente svantaggiati.


L'elaborazione a cura di Alessandra Suglia fornisce un approfondimento sul contributo che la sanità pubblica e la comunità locale possono fornire ai processi locali di riqualificazione urbana, oltre ad illustrare alcune esperienze italiane.


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Riqualificazione urbana, partecipazione e promozione della salute

I programmi di recupero urbano sono “uno strumento per trasformare tessuti urbani consolidati e degradati al fine di favorire una più equilibrata distribuzione dei servizi e delle infrastrutture e migliorare la qualità ambientale e architettonica dello spazio urbano, eliminando le condizioni di abbandono e di degrado edilizio, ambientale e sociale che investono le aree urbanizzate”.


L’elaborazione e la realizzazione di programmi complessi di recupero urbano è affidata ai Comuni che integrano tali interventi di riqualificazione fisica di quartieri degradati con azioni di sviluppo locale. Questi percorsi prevedono il coinvolgimento e la partecipazione di diversi soggetti pubblici, privati e del terzo settore.


Le azioni di recupero e di riqualificazione urbana possono essere un’opportunità concreta per promuovere sani stili di vita in particolare nei gruppi socialmente svantaggiati.


L'elaborazione a cura di Alessandra Suglia fornisce un approfondimento sul contributo che la sanità pubblica e la comunità locale possono fornire ai processi locali di riqualificazione urbana, oltre ad illustrare alcune esperienze italiane.


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Le opportunità del co-housing

Il co-housing è un modello di vita sociale che tende ad aumentare le opportunità relazionali (capitale sociale); favorisce la crescita dei bambini in contesti con altri adulti di riferimento altre ai genitori, e promuove l’autonomia e il ruolo attivo degli anziani (equità nella salute); investe su valori quali la solidarietà e la condivisione come strumenti per contrastare l’isolamento e la solitudine e le patologie ad esse spesso correlate (prevenzione disagio psicologico); privilegia l’adozione di metodi di costruzione ispirati alla bio-architettura (sostenibilità ambientale); stimola la partecipazione collettiva alla progettazione e realizzazione di spazi individuali e comuni (cittadinanza attiva); tende a ridurre costi e consumi per i singoli e la collettività (decrescita).


Il contributo a cura di Rita Longo descrive le opportunità del cohousing analizzando il contesto internazionale, il co-housing in Italia e una particolare esperienza torinese.


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Le opportunità del co-housing

Il co-housing è un modello di vita sociale che tende ad aumentare le opportunità relazionali (capitale sociale); favorisce la crescita dei bambini in contesti con altri adulti di riferimento altre ai genitori, e promuove l’autonomia e il ruolo attivo degli anziani (equità nella salute); investe su valori quali la solidarietà e la condivisione come strumenti per contrastare l’isolamento e la solitudine e le patologie ad esse spesso correlate (prevenzione disagio psicologico); privilegia l’adozione di metodi di costruzione ispirati alla bio-architettura (sostenibilità ambientale); stimola la partecipazione collettiva alla progettazione e realizzazione di spazi individuali e comuni (cittadinanza attiva); tende a ridurre costi e consumi per i singoli e la collettività (decrescita).


Il contributo a cura di Rita Longo descrive le opportunità del cohousing analizzando il contesto internazionale, il co-housing in Italia e una particolare esperienza torinese.


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Promozione dell’attività fisica nella comunità locale: un modello di progettazione

Active Living by Design Community Action Model è un modello di progettazione di interventi di promozione dell’attività fisica nella comunità locale, fondato sulla valorizzazione delle risorse proprie del territorio, della Robert Wood Johnson Foundation coordinato dalla University of North Carolina School of Public Health. Questo modello propone strategie di intervento per promuovere cambiamenti nel breve, medio e lungo termine volti al sostegno di uno stile di vita attivo, attivando e coordinando le risorse già presenti sul territorio.


Leggi l'approfondimento a cura di Elena Barbera e Alessandra Suglia.


Promozione dell’attività fisica nella comunità locale: un modello di progettazione

Active Living by Design Community Action Model è un modello di progettazione di interventi di promozione dell’attività fisica nella comunità locale, fondato sulla valorizzazione delle risorse proprie del territorio, della Robert Wood Johnson Foundation coordinato dalla University of North Carolina School of Public Health. Questo modello propone strategie di intervento per promuovere cambiamenti nel breve, medio e lungo termine volti al sostegno di uno stile di vita attivo, attivando e coordinando le risorse già presenti sul territorio.


Leggi l'approfondimento a cura di Elena Barbera e Alessandra Suglia.


Una interpretazione salutogenica della Carta di Ottawa

Eriksson M., Lindström B. “A salutogenic interpretation of the Ottawa Charter”, in Health Promotion International, March 2008, Vol. 23 No. 2, 190-199.


Gli autori rilevano come per molti anni l’approccio biomedico ha considerato la salute come derivante dall’eliminazione dei fattori di rischio per le malattie, mentrel’approccio salutogenico si focalizza sulle risorse individuali e sui processi che promuovono la salute. Benché l’approccio salutogenico teorizzato da Antonovsky si armonizzi bene con i principi della Carta di Ottawa, esso è stato, secondo gli autori, sino ad ora poco sfruttato in tutte le sue potenzialità.


Leggi il contributo a cura di Andrea Pierò, Mariella Di Pilato, Rita Longo e Claudio Tortone


Una interpretazione salutogenica della Carta di Ottawa

Eriksson M., Lindström B. “A salutogenic interpretation of the Ottawa Charter”, in Health Promotion International, March 2008, Vol. 23 No. 2, 190-199.


Gli autori rilevano come per molti anni l’approccio biomedico ha considerato la salute come derivante dall’eliminazione dei fattori di rischio per le malattie, mentrel’approccio salutogenico si focalizza sulle risorse individuali e sui processi che promuovono la salute. Benché l’approccio salutogenico teorizzato da Antonovsky si armonizzi bene con i principi della Carta di Ottawa, esso è stato, secondo gli autori, sino ad ora poco sfruttato in tutte le sue potenzialità.


Leggi il contributo a cura di Andrea Pierò, Mariella Di Pilato, Rita Longo e Claudio Tortone


I gruppi di cammino: promuovere il movimento e la socializzazione per guadagnare salute

I gruppi di cammino costituiscono una risorsa importante per la comunità. L'ASL di Bergamo ha organizzato a questo proposito un convegno nel 2012 allo scopo di far incontrare una rappresentanza di cittadini “camminatori” con decisori politici, esperti, operatori e walking leader per riflettere sull'impatto delle esperienze di cammino su benessere, salute e socializzazione. L'attivazione e l’auto-gestione di gruppi di adulti camminatori nelle comunità locali costituiscono inoltre un'inedita risorsa in termini di capitale sociale.


“Il progetto – racconta la dr.ssa Giuliana Rocca, animatrice del progetto promosso dall’ASL - ci consente di raggiungere alcuni traguardi importanti dal punto di vista della salute globale: il primo è la promozione del senso di appartenenza ad una comunità e del senso di responsabilità rispetto ai risultati di benessere (ciascuno è attore e promotore di cambiamento…). Un secondo traguardo è la riduzione della conflittualità e delle logiche individualistiche, con il prevalere di comportamenti come la solidarietà e la cooperazione. Un terzo traguardo è rappresentato dallo sviluppo della rete locale, che può incrementare la capacità dei cittadini di accedere alle risorse della comunità, migliorando così il rapporto tra individuo e comunità locale.”


Leggi l'approfondimento a cura di DoRS


I gruppi di cammino: promuovere il movimento e la socializzazione per guadagnare salute

I gruppi di cammino costituiscono una risorsa importante per la comunità. L'ASL di Bergamo ha organizzato a questo proposito un convegno nel 2012 allo scopo di far incontrare una rappresentanza di cittadini “camminatori” con decisori politici, esperti, operatori e walking leader per riflettere sull'impatto delle esperienze di cammino su benessere, salute e socializzazione. L'attivazione e l’auto-gestione di gruppi di adulti camminatori nelle comunità locali costituiscono inoltre un'inedita risorsa in termini di capitale sociale.


“Il progetto – racconta la dr.ssa Giuliana Rocca, animatrice del progetto promosso dall’ASL - ci consente di raggiungere alcuni traguardi importanti dal punto di vista della salute globale: il primo è la promozione del senso di appartenenza ad una comunità e del senso di responsabilità rispetto ai risultati di benessere (ciascuno è attore e promotore di cambiamento…). Un secondo traguardo è la riduzione della conflittualità e delle logiche individualistiche, con il prevalere di comportamenti come la solidarietà e la cooperazione. Un terzo traguardo è rappresentato dallo sviluppo della rete locale, che può incrementare la capacità dei cittadini di accedere alle risorse della comunità, migliorando così il rapporto tra individuo e comunità locale.”


Leggi l'approfondimento a cura di DoRS


I riferimenti su partecipazione e empowerment tracciati dal Glossario della Promozione della Salute dell’O.M.S. (1998)

Il Glossario della Promozione della Salute dell'O.M.S. è stato realizzato dal WHO Collaborating Centre for Health Promotion, Dipartimento di Sanità Pubblica e Medicina di Comunità, dell'Università di Sideney come documento preparatorio della quarta Conferenza internazionale sulla Promozione della Salute tenutasi a Jakarta, Indonesia, nel 1997. Alcune delle voci che vengono affrontate offrono un valido orientamento a chi opera nell'ottica di consente alle persone di esercitare un maggior controllo sulla propria salute e di migliorarla, secondo la linea già tracciata dalla Carta di Ottawa.


Advocacy per la salute Una combinazione di azioni individuali e sociali volte ad ottenere impegno politico, sostegno alle politiche, consenso sociale e sostegno dei sistemi sociali per un particolare obiettivo o programma di salute.


Azioni della comunità per la salute Gli sforzi collettivi compiuti dalle comunità per incrementare il controllo sui determinanti di salute e per migliorare, di conseguenza, la salute.


Empowerment per la salute Il processo attraverso il quale le persone acquisiscono un maggiore controllo rispetto alle decisioni e alle azioni che riguardano la propria salute.


Abilitare Agire in partnership con singoli individui o gruppi, per permettere loro di promuovere e tutelare la propria salute, attraverso la mobilitazione di risorse umane e materiali.


Partnership per la promozione della salute Accordo volontario tra due o più partner per lavorare in modo cooperativo rispetto ad un insieme di risultati di salute condivisi.


Capitale sociale Il capitale sociale rappresenta il livello di coesione sociale che esiste all’interno delle comunità. In particolare, si riferisce ai processi che si instaurano tra le persone, che stabiliscono reti, norme e fiducia sociale e che facilitano il coordinamento e la cooperazione per il raggiungimento di un beneficio reciproco.


Reti sociali Le relazioni e i legami sociali tra gli individui che permettono di accedere al supporto sociale per la salute o di renderlo disponibile.


I riferimenti su partecipazione e empowerment tracciati dal Glossario della Promozione della Salute dell’O.M.S. (1998)

Il Glossario della Promozione della Salute dell'O.M.S. è stato realizzato dal WHO Collaborating Centre for Health Promotion, Dipartimento di Sanità Pubblica e Medicina di Comunità, dell'Università di Sideney come documento preparatorio della quarta Conferenza internazionale sulla Promozione della Salute tenutasi a Jakarta, Indonesia, nel 1997. Alcune delle voci che vengono affrontate offrono un valido orientamento a chi opera nell'ottica di consente alle persone di esercitare un maggior controllo sulla propria salute e di migliorarla, secondo la linea già tracciata dalla Carta di Ottawa.


Advocacy per la salute Una combinazione di azioni individuali e sociali volte ad ottenere impegno politico, sostegno alle politiche, consenso sociale e sostegno dei sistemi sociali per un particolare obiettivo o programma di salute.


Azioni della comunità per la salute Gli sforzi collettivi compiuti dalle comunità per incrementare il controllo sui determinanti di salute e per migliorare, di conseguenza, la salute.


Empowerment per la salute Il processo attraverso il quale le persone acquisiscono un maggiore controllo rispetto alle decisioni e alle azioni che riguardano la propria salute.


Abilitare Agire in partnership con singoli individui o gruppi, per permettere loro di promuovere e tutelare la propria salute, attraverso la mobilitazione di risorse umane e materiali.


Partnership per la promozione della salute Accordo volontario tra due o più partner per lavorare in modo cooperativo rispetto ad un insieme di risultati di salute condivisi.


Capitale sociale Il capitale sociale rappresenta il livello di coesione sociale che esiste all’interno delle comunità. In particolare, si riferisce ai processi che si instaurano tra le persone, che stabiliscono reti, norme e fiducia sociale e che facilitano il coordinamento e la cooperazione per il raggiungimento di un beneficio reciproco.


Reti sociali Le relazioni e i legami sociali tra gli individui che permettono di accedere al supporto sociale per la salute o di renderlo disponibile.


Quando la comunità incontra il Marketing Sociale: il Community Based Social Marketing

Il marketing sociale si occupa dell'elaborazione di strategie per influenzare i gruppi ad accettare, rifiutare, modificare o abbandonare un comportamento in modo volontario allo scopo di ottenere un vantaggio per i gruppi stessi. Il Community-based social marketing (CBSM)  è un modello che, oltre ad utilizzare gli elementi classici del marketing, considera la comunità come agente di cambiamento. Il CBSM vede l’impegno diretto e il coinvolgimento dell’individuo come elementi imprescindibili per promuovere un cambiamento; comprende, sì, l’utilizzo di incentivi per promuovere il comportamento desiderato, ma si occupa soprattutto di agire a livello di norme sociali allo scopo di creare l’ambiente ideale dove il comportamento del singolo diventa coerente con gli stimoli veicolati dal contesto.


Leggi il commento critico e accedi al materiale di approfondimento.


Media literacy e promozione della salute

La literacy (tradotta in italiano col termine un po’ riduttivo "alfabetizzazione") indica la capacità di un individuo di leggere e scrivere e le abilità di calcolo. Quando la literacy entra nell’ambito della comunicazione di massa si parla di media literacy, ovvero la competenza nel saper leggere, decodificare ed elaborare informazioni veicolate dai mass media. Da più fonti emerge la necessità di fare in modo che le persone siano in grado di utilizzare i media e le informazioni veicolate da essi in maniera critica e creativa. I media hanno infatti la capacità di influenzare i valori, i comportamenti così come gli stili di vita, diffondendo stereotipi sulla vita, la salute e la malattia. 
Leggi la fact sheet DoRS a cura di Eleonora Tosco.


 


 


 


Media literacy e promozione della salute

La literacy (tradotta in italiano col termine un po’ riduttivo "alfabetizzazione") indica la capacità di un individuo di leggere e scrivere e le abilità di calcolo. Quando la literacy entra nell’ambito della comunicazione di massa si parla di media literacy, ovvero la competenza nel saper leggere, decodificare ed elaborare informazioni veicolate dai mass media. Da più fonti emerge la necessità di fare in modo che le persone siano in grado di utilizzare i media e le informazioni veicolate da essi in maniera critica e creativa. I media hanno infatti la capacità di influenzare i valori, i comportamenti così come gli stili di vita, diffondendo stereotipi sulla vita, la salute e la malattia. 
Leggi la fact sheet DoRS a cura di Eleonora Tosco.


 


 


 


Una comunità in salute. Metodi e strumenti

La partecipazione della comunità nel processo di progettazione consente di perseguire gli obiettivi in modo concertato, allocare le risorse con efficienza ed efficacia, costruire le competenze, riorientare i servizi, avviare processi democratici, offrire nuove opportunità per pensare in modo creativo e innovativo i processi di pianificazione e sviluppo. Questo documento richiama concetti teorici, metodi e strumenti per coinvolgere attivamente la comunità nella realizzazione di interventi di promozione della salute con un’attenzione particolare alla promozione di una sana alimentazione e di una corretta attività fisica.
Scarica la fact sheet DoRS a cura di Alessandra Suglia


Una comunità in salute. Metodi e strumenti

La partecipazione della comunità nel processo di progettazione consente di perseguire gli obiettivi in modo concertato, allocare le risorse con efficienza ed efficacia, costruire le competenze, riorientare i servizi, avviare processi democratici, offrire nuove opportunità per pensare in modo creativo e innovativo i processi di pianificazione e sviluppo. Questo documento richiama concetti teorici, metodi e strumenti per coinvolgere attivamente la comunità nella realizzazione di interventi di promozione della salute con un’attenzione particolare alla promozione di una sana alimentazione e di una corretta attività fisica.
Scarica la fact sheet DoRS a cura di Alessandra Suglia


L’Empowerment nei servizi sanitari e sociali

L’Empowerment nei servizi sanitari e sociali: tra istanze individuali e necessità collettive è un libro (a cura di Nicoli MA, Pellegrino V - Il Pensiero Scientifico Editore, 2011) che rappresenta la sintesi di una elaborazione pratico-teorica sul tema dell’empowerment ed è attraversato da una prospettiva che tende a considerare la comunità di riferimento di un servizio sanitario non tanto come “bacino di utenza”, ma come attore sociale carico di risorse e capacità. Un contesto potenzialmente denso di partecipazione ed empowerment per ripensare lo “spazio comune”, come luogo di cura del bene comune a partire dalle istanze individuali.
Leggi la recensione.


L’Empowerment nei servizi sanitari e sociali

L’Empowerment nei servizi sanitari e sociali: tra istanze individuali e necessità collettive è un libro (a cura di Nicoli MA, Pellegrino V - Il Pensiero Scientifico Editore, 2011) che rappresenta la sintesi di una elaborazione pratico-teorica sul tema dell’empowerment ed è attraversato da una prospettiva che tende a considerare la comunità di riferimento di un servizio sanitario non tanto come “bacino di utenza”, ma come attore sociale carico di risorse e capacità. Un contesto potenzialmente denso di partecipazione ed empowerment per ripensare lo “spazio comune”, come luogo di cura del bene comune a partire dalle istanze individuali.
Leggi la recensione.


Atlante concettuale della salutogenesi

Simonelli I, Simonelli F, Atlante concettuale della salutogenesi: modelli e teorie di riferimento per generare salute, Milano, Franco Angeli, 2010. Il volume, rivolto a policy makers, a operatori sanitari e sociali, a docenti ed educatori e, in generale, a tutti i promotori di salute, illustra l'approccio salutogenico ripercorrendone il quadro teorico- concettuale.
Leggi la recensione.


Atlante concettuale della salutogenesi

Simonelli I, Simonelli F, Atlante concettuale della salutogenesi: modelli e teorie di riferimento per generare salute, Milano, Franco Angeli, 2010. Il volume, rivolto a policy makers, a operatori sanitari e sociali, a docenti ed educatori e, in generale, a tutti i promotori di salute, illustra l'approccio salutogenico ripercorrendone il quadro teorico- concettuale.
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Collaborare. Metodi partecipativi per il sociale

Collaborare. Metodi partecipativi per il sociale di Ennio Ripamonti, edito da Carocci Editore (2011), è un libro che, oltre a fornire metodi operativi utili per costruire processi partecipativi nel lavoro sociale, definisce in modo chiaro e dettagliato la cornice di senso in cui si inseriscono gli approcci che prevedono il coinvolgimento della comunità. Si tratta dunque di un'utile bussola per chi è impegnato a dare avvio o a intervenire in progetti di  prevenzione e promozione della salute, rigenerazione urbana e di cittadinanza attiva.
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Collaborare. Metodi partecipativi per il sociale

Collaborare. Metodi partecipativi per il sociale di Ennio Ripamonti, edito da Carocci Editore (2011), è un libro che, oltre a fornire metodi operativi utili per costruire processi partecipativi nel lavoro sociale, definisce in modo chiaro e dettagliato la cornice di senso in cui si inseriscono gli approcci che prevedono il coinvolgimento della comunità. Si tratta dunque di un'utile bussola per chi è impegnato a dare avvio o a intervenire in progetti di  prevenzione e promozione della salute, rigenerazione urbana e di cittadinanza attiva.
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I quaderni di Monitor: "Il sistema sanitario e l'empowerment"

“Il Sistema Sanitario e l’Empopwerment” è il titolo del numero monografico de "I quaderni di monitor," che presenta le conclusioni di un programma di ricerca corrente triennale voluto dall’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali (AGENAS) il cuiobiettivo era la costruzione di una rete di conoscenze regionale/nazionale e l'individuazione e diffusione di iniziative esemplari di empowerment.
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I quaderni di Monitor: "Il sistema sanitario e l'empowerment"

“Il Sistema Sanitario e l’Empopwerment” è il titolo del numero monografico de "I quaderni di monitor," che presenta le conclusioni di un programma di ricerca corrente triennale voluto dall’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali (AGENAS) il cuiobiettivo era la costruzione di una rete di conoscenze regionale/nazionale e l'individuazione e diffusione di iniziative esemplari di empowerment.
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Cittalia, un sito di approfondimento sui temi relativi alle politiche urbane

il sito "Cittalia", strumento informativo dell'omonima fondazione, raccoglie una ricca banca dati di progetti e iniziative di interesse per chi è impegnato a costruire processi partecipativi e empowerment nello sviluppo delle comunità cittadine. Tra gli argomenti che interessano la
promozione della salute si segnalano la mobilità sostenibile, la corretta alimentazione, l'attività fisica e il controllo degli agenti inquinanti.


Leggi la scheda di approfondimento


 


Cittalia, un sito di approfondimento sui temi relativi alle politiche urbane

il sito "Cittalia", strumento informativo dell'omonima fondazione, raccoglie una ricca banca dati di progetti e iniziative di interesse per chi è impegnato a costruire processi partecipativi e empowerment nello sviluppo delle comunità cittadine. Tra gli argomenti che interessano la
promozione della salute si segnalano la mobilità sostenibile, la corretta alimentazione, l'attività fisica e il controllo degli agenti inquinanti.


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Investimenti che funzionano per la promozione dell’attività fisica

Investimenti che funzionano per la promozione dell’attività fisica, nato come complemento alla Carta di Toronto per la promozione dell'attività fisica, è un documento che identifica  gli ambiti in cui realizzare le azioni volte ad aumentare i livelli di attività fisica tra la popolazione, i settori in cui è necessario intervenire e i campi di intervento, che hanno già dato prova della loro potenzialità. Aumentare la partecipazione dell’intera popolazione all’attività fisica è una delle principali priorità per la salute. Gli interventi di promozione dell’attività fisica, rivolti all’intera comunità e a tutte le fasce d’età risultano avere un maggiore successo rispetto ai singoli programmi. Questi devono essere orientati a promuovere la partecipazione attiva e a valorizzarne  le risorse già presenti sul territorio.


DoRS mette a disposizione una bibliografia e sitografia italiana coerente con i principi descritti nel documento


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Investimenti che funzionano per la promozione dell’attività fisica

Investimenti che funzionano per la promozione dell’attività fisica, nato come complemento alla Carta di Toronto per la promozione dell'attività fisica, è un documento che identifica  gli ambiti in cui realizzare le azioni volte ad aumentare i livelli di attività fisica tra la popolazione, i settori in cui è necessario intervenire e i campi di intervento, che hanno già dato prova della loro potenzialità. Aumentare la partecipazione dell’intera popolazione all’attività fisica è una delle principali priorità per la salute. Gli interventi di promozione dell’attività fisica, rivolti all’intera comunità e a tutte le fasce d’età risultano avere un maggiore successo rispetto ai singoli programmi. Questi devono essere orientati a promuovere la partecipazione attiva e a valorizzarne  le risorse già presenti sul territorio.


DoRS mette a disposizione una bibliografia e sitografia italiana coerente con i principi descritti nel documento


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Il capitale sociale nell’Italia di oggi: una risorsa importante, ma non equamente distribuita

Il capitale sociale, definito come l’aspettativa individuale circa la propensione degli altri ad assumere un comportamento cooperativo, ha un effetto causale positivo piuttosto marcato sulla salute del singolo. Questo effetto è tanto maggiore quanto più alto è il capitale sociale comunitario nella regione di residenza , cioè il livello medio di capitale sociale dell’individuo nella regione


Il rapporto sul Benessere Equo e Sostenibile (BES) del 2013, pubblicato da ISTAT e CNEL, tenta di analizzare la disponibilità di capitale sociale tra i cittadini residenti sul territorio italiano, misurando le reti sociali e il livello di fiducia e di partecipazione alla vita politica ed economica. Emerge un Paese dove prevalgono reti "corte" e legami "stretti", rappresentati dalla famiglia e dalle reti parentali. Al di là di queste reti, sembra sussistere una scarsa fiducia nella società più ampia e nelle sue forme di organizzazione (istituzioni) e rappresentanza (partiti).


Le disuguaglianze geografiche e sociali che esistono nella disponibilità di queste risorse, la frammentazione e precarizzazione di alcuni spazi aggregativi quali il lavoro e di supporto quali la famiglia, evidenziano l’urgenza di sviluppare nel lavoro sociale e più in generale nelle politiche rivolte al territorio, la capacità, di individuare ed interagire con le risorse di rete disponibili (volontariato, associazionismo, reti di prossimità).


A questo scopo possono servire interventi ‘ad ampio spettro’ in grado di sviluppare il senso di appartenenza alla comunità locale e in grado di offrire occasioni di incontro e scambio soprattutto per i soggetti più deboli (donne sole, anziani, disoccupati. ecc.), che spesso hanno perso i tradizionali riferimenti di rete e sono a rischio di isolamento sociale.


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Il capitale sociale nell’Italia di oggi: una risorsa importante, ma non equamente distribuita

Il capitale sociale, definito come l’aspettativa individuale circa la propensione degli altri ad assumere un comportamento cooperativo, ha un effetto causale positivo piuttosto marcato sulla salute del singolo. Questo effetto è tanto maggiore quanto più alto è il capitale sociale comunitario nella regione di residenza , cioè il livello medio di capitale sociale dell’individuo nella regione


Il rapporto sul Benessere Equo e Sostenibile (BES) del 2013, pubblicato da ISTAT e CNEL, tenta di analizzare la disponibilità di capitale sociale tra i cittadini residenti sul territorio italiano, misurando le reti sociali e il livello di fiducia e di partecipazione alla vita politica ed economica. Emerge un Paese dove prevalgono reti "corte" e legami "stretti", rappresentati dalla famiglia e dalle reti parentali. Al di là di queste reti, sembra sussistere una scarsa fiducia nella società più ampia e nelle sue forme di organizzazione (istituzioni) e rappresentanza (partiti).


Le disuguaglianze geografiche e sociali che esistono nella disponibilità di queste risorse, la frammentazione e precarizzazione di alcuni spazi aggregativi quali il lavoro e di supporto quali la famiglia, evidenziano l’urgenza di sviluppare nel lavoro sociale e più in generale nelle politiche rivolte al territorio, la capacità, di individuare ed interagire con le risorse di rete disponibili (volontariato, associazionismo, reti di prossimità).


A questo scopo possono servire interventi ‘ad ampio spettro’ in grado di sviluppare il senso di appartenenza alla comunità locale e in grado di offrire occasioni di incontro e scambio soprattutto per i soggetti più deboli (donne sole, anziani, disoccupati. ecc.), che spesso hanno perso i tradizionali riferimenti di rete e sono a rischio di isolamento sociale.


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Spazio comune. Una nuova prospettiva del welfare

Spazio Comune è un sistema di laboratori di promozione della cittadinanza attiva che coinvolge persone provenienti dal terzo settore, dall’Università, dai servizi di welfare, dall’impegno politico nelle amministrazioni locali, da professionisti impegnati in ambito sociosanitario, urbanistico ed economico, da famiglie protagoniste di cittadinanza attiva. Il processo di costruzione di questa iniziativa ha beneficiato del sostegno della Fondazione “Volontariato e Partecipazione” di Lucca e della rivista Animazione Sociale.


L'iniziativa muove dall’ipotesi che l'attuale crisi dei legami sociali e della partecipazione politica possano essere utilmente affrontate, se si dispone di ipotesi di lettura adeguate per comprendere le trasformazioni in atto e se si promuovono intenzionali azioni di ricostruzione, in forme anche nuove, di legami sociali dotati di senso. Leggi l'approfondimento a cura di boris Zobel.


In gioco è la definizione di una nuova concezione di welfare che sappia rispondere a forme di fragilità emergenti e che rimetta al centro valori costituzionali come la salute e il benessere, come peraltro indicato dal documento di orientamento dell'O.M.S. Health 2020: a European policy framework supporting action across government and society for health and well-being.


Un labororatorio interessante in tal senso è stato il convegno Educarci al welfare bene comune, tenutori a Torino l'8 e 9 novembre 2013. Claudio Tortone e Claudia Alonzi hanno curato una rassegna sull'evento e sui contributi che si rifanno a questa esperienza.


Spazio comune. Una nuova prospettiva del welfare

Spazio Comune è un sistema di laboratori di promozione della cittadinanza attiva che coinvolge persone provenienti dal terzo settore, dall’Università, dai servizi di welfare, dall’impegno politico nelle amministrazioni locali, da professionisti impegnati in ambito sociosanitario, urbanistico ed economico, da famiglie protagoniste di cittadinanza attiva. Il processo di costruzione di questa iniziativa ha beneficiato del sostegno della Fondazione “Volontariato e Partecipazione” di Lucca e della rivista Animazione Sociale.


L'iniziativa muove dall’ipotesi che l'attuale crisi dei legami sociali e della partecipazione politica possano essere utilmente affrontate, se si dispone di ipotesi di lettura adeguate per comprendere le trasformazioni in atto e se si promuovono intenzionali azioni di ricostruzione, in forme anche nuove, di legami sociali dotati di senso. Leggi l'approfondimento a cura di boris Zobel.


In gioco è la definizione di una nuova concezione di welfare che sappia rispondere a forme di fragilità emergenti e che rimetta al centro valori costituzionali come la salute e il benessere, come peraltro indicato dal documento di orientamento dell'O.M.S. Health 2020: a European policy framework supporting action across government and society for health and well-being.


Un labororatorio interessante in tal senso è stato il convegno Educarci al welfare bene comune, tenutori a Torino l'8 e 9 novembre 2013. Claudio Tortone e Claudia Alonzi hanno curato una rassegna sull'evento e sui contributi che si rifanno a questa esperienza.


GoodGym. Una palestra itinerante per mantenersi in forma

GoodGym è un’organizzazione londinese che dal 2007 propone ai suoi membri un programma di palestra itinerante per mantenersi in forma, facendo volontariato nella propria comunità. La “palestra buona” offre programmi di allenamento fisico sia individuali sia di gruppo. Chi sceglie i programmi individuali fa jogging, almeno una volta a settimana, fino all’abitazione del proprio “personal trainer” – che di solito è una persona anziana over 65 anni che vive sola - per portargli qualcosa di utile: medicine, giornali o una spesa leggera. Si creano così nuove relazioni tra persone che vivono nella stessa città e possono condividere momenti di compagnia, esperienze di vita e informazioni. E questi appuntamenti ricaricano la motivazione del runner per continuare a correre.
I programmi di gruppo invece – le groups run – prevedono la partecipazione a progetti di riqualificazione del territorio, come realizzare un orto in una scuola, ripulire un’area disagiata, aiutare in un trasloco.


L'iniziativa dunque, oltre a promuovere l'attività fisica, favorisce le alleanze tra i portatori di interesse del settore pubblico e del terzo settore, incoraggia la partecipazione attiva dei destinatari,  valorizza le risorse della comunità locale e crea capitale sociale.


Leggi l'approfondimento a cura di Alessandra Suglia


Activate Omaha Kids, un esempio di progettazione partecipata per la prevenzione dell'obesità infantile

Nella città di Omaha, nello stato del Nebraska, l’obesità infantile era in aumento. Intorno ad una organizzazione no profit del settore sanitario è stata costruita una coalizione di diversi attori del Pubblico, del Privato e del Volontariato che a vario titolo potevano essere impegnati nella prevenzione del sovrappeso edell’obesità. Il processo di collaborazione attivato, supportato dai differenti modelli teorici, ha permesso di costruire un piano di azioni per la prevenzione dell’obesità infantile in modo efficace e celere. È stata così individuata una lista strutturata di azioni declinate in obiettivi misurabili, tra i quali:

• aumentare il numero dei bambini che svolgono un’ora di attività fisica al giorno

• aumentare il numero dei bambini che svolgono attività fisica durante gli intervalli organizzati ad hoc nell’istituto scolastico.



L’adozione di un modello integrato di progettazione partecipata ha permesso al gruppo di esperti di individuare e proporre bisogni e attività ben definiti per cui richiedere finanziamenti motivati e coerenti. Nello specifico sono state finanziate sette delle ventiquattro iniziative proposte. Le azioni attivate sonostate: monitoraggio della disponibilità di alimenti sani, sviluppo di un progetto già attivo di educazione alimentare e di promozione di una corretta attività motoria, realizzazione di “momenti di intervallo strutturati”, attivazione di un gruppo di pari per la promozione dell’allattamento al seno, avvio del “walking school bus”, valutazione del BMI in occasione delle visite mediche e azioni di marketing sociale.

L’adozione di un modello integrato di progettazione partecipata ha permesso inoltre alla città di Omaha di definire il cronoprogramma delle azioni e il

budget di ciascuna iniziativa, ottenendo una prima parte dei finanziamenti in tempi brevi rispetto a quanto documentato in letteratura per iniziative simili.


Sito internet del progetto Activate Omaha Kids: http://www.activateomahakids.org

Huberty JL, Balluff M, O'Dell M, Peterson K. From good ideas to actions: a model-driven community collaborative to prevent childhood obesity. Prev Med. 2010 Jan;50 Suppl 1:S36-43.

Contributo a cura di Alessandra Suglia



Activate Omaha Kids, un esempio di progettazione partecipata per la prevenzione dell'obesità infantile

Nella città di Omaha, nello stato del Nebraska, l’obesità infantile era in aumento. Intorno ad una organizzazione no profit del settore sanitario è stata costruita una coalizione di diversi attori del Pubblico, del Privato e del Volontariato che a vario titolo potevano essere impegnati nella prevenzione del sovrappeso edell’obesità. Il processo di collaborazione attivato, supportato dai differenti modelli teorici, ha permesso di costruire un piano di azioni per la prevenzione dell’obesità infantile in modo efficace e celere. È stata così individuata una lista strutturata di azioni declinate in obiettivi misurabili, tra i quali:

• aumentare il numero dei bambini che svolgono un’ora di attività fisica al giorno

• aumentare il numero dei bambini che svolgono attività fisica durante gli intervalli organizzati ad hoc nell’istituto scolastico.



L’adozione di un modello integrato di progettazione partecipata ha permesso al gruppo di esperti di individuare e proporre bisogni e attività ben definiti per cui richiedere finanziamenti motivati e coerenti. Nello specifico sono state finanziate sette delle ventiquattro iniziative proposte. Le azioni attivate sonostate: monitoraggio della disponibilità di alimenti sani, sviluppo di un progetto già attivo di educazione alimentare e di promozione di una corretta attività motoria, realizzazione di “momenti di intervallo strutturati”, attivazione di un gruppo di pari per la promozione dell’allattamento al seno, avvio del “walking school bus”, valutazione del BMI in occasione delle visite mediche e azioni di marketing sociale.

L’adozione di un modello integrato di progettazione partecipata ha permesso inoltre alla città di Omaha di definire il cronoprogramma delle azioni e il

budget di ciascuna iniziativa, ottenendo una prima parte dei finanziamenti in tempi brevi rispetto a quanto documentato in letteratura per iniziative simili.


Sito internet del progetto Activate Omaha Kids: http://www.activateomahakids.org

Huberty JL, Balluff M, O'Dell M, Peterson K. From good ideas to actions: a model-driven community collaborative to prevent childhood obesity. Prev Med. 2010 Jan;50 Suppl 1:S36-43.

Contributo a cura di Alessandra Suglia



Gli interventi di comunità per la prevenzione degli incidenti e delle morti alcol-correlate


Il documento dell'O.M.S. Alcohol in the European Union. Consumption, harm and policy approaches fa il punto sulle strategie che la letteratura scientifica ha identificato come efficaci o promettenti per ridurre gli incidenti e le morti alcol-correlate.


Un capitolo è dedicato agli approcci basati sulla comunità (community-based) che si basano su modalità di progettazione bottom-up che “curano” e sollecitano la partecipazione attraverso un processo di condivisione di problemi e di cambiamenti auspicabili, da parte delle persone appartenenti ad un specifico contesto. Questo approccio, piuttosto che focalizzarsi sul singolo individuo o su un ristretto gruppo ad alto rischio, sposta la sua attenzione ad un livello comunitario e sociale. In generale gli interventi di comunità tesi a ridurre i problemi alcol-correlati consistono in: interventi informativi/educativi, azioni di rinforzo sulle norme esistenti, mobilitazione della popolazione per creare iniziative di prevenzione, ecc. I setting di intervento  possono essere: una comunità scolastica, l’ambito del commercio al dettaglio e dei ristoranti o luoghi dove le bevande alcoliche vengono consumate, località di vacanza, comunità nel suo complesso, ecc


Gli studi si sono spesso scontrati con la difficoltà ad avere accesso a dati di buona qualità e a confrontare comunità di intervento con comunità di controllo. Per questo motivo il livello di evidenza di tali interventi è piuttosto debole.


Il contributo propone alcune raccomandazioni:



  • Gli interventi di comunità funzionano meglio quando mobilitano differenti settori della comunità.

  • Per evitare che gli effetti positivi di un intervento di comunità si affievoliscano o spariscano del tutto nel tempo, a conclusione del progetto occorrerebbe prevedere le risorse per mettere “a regime” alcuni interventi di prevenzione, fatti in cooperazione con autorità locali.

  • E’ auspicata una relazione consistente e coordinata tra iniziative locali e nazionali e bisognerebbe porre attenzione nel trasferire specifici programmi sviluppati in un determinato contesto ad altri contesti, poiché il successo di un intervento può essere legato a diversi fattori contesto-specifici (ad es. la consapevolezza di certe comunità, determinate tipologie di consumi, ecc


E' possibile accedere ad una sintesi in italiano del documento completo sul sito dors.




Peer Education: protagonismo dei ragazzi, partecipazione attiva, promozione della salute

Il progetto prevede l’intervento all’interno di gruppi formali e informali di adolescenti utilizzando come modello l'educazione tra pari. La proposta si colloca all'interno di un orizzonte di pensiero che riconosce gli adolescenti quali soggetti primari nella promozione del proprio benessere. Tra i vari modelli che rientrano nel panorama dell’educazione tra pari, il presente progetto si ispira al modello elaborato e sperimentato nel territorio di Varese, e definito, nel testo del 2002 di A. Pellai, empowered peer education. Questa metodologia è sembrata essere la più idonea a favorire lo sviluppo delle potenzialità e delle competenze personali e sociali dei ragazzi, e si differenzia dalla maggior parte degli interventi in particolare per le modalità e i criteri di scelta dei ragazzi peer e dei temi su cui lavorare. In questo senso il progetto non è nato con l’obiettivo di incidere su specifici comportamenti a rischio sotto l’aspetto sanitario o sociale, ma vuole promuovere il protagonismo dei ragazzi per sviluppare la loro consapevolezza e competenza, per essere promotori del loro benessere all’interno della scuola e del territorio.


 


La scheda del progetto e i materiali ad esso collegati sono contenuti nella banca dati Pro.Sa.


Peer Education: protagonismo dei ragazzi, partecipazione attiva, promozione della salute

Il progetto prevede l’intervento all’interno di gruppi formali e informali di adolescenti utilizzando come modello l'educazione tra pari. La proposta si colloca all'interno di un orizzonte di pensiero che riconosce gli adolescenti quali soggetti primari nella promozione del proprio benessere. Tra i vari modelli che rientrano nel panorama dell’educazione tra pari, il presente progetto si ispira al modello elaborato e sperimentato nel territorio di Varese, e definito, nel testo del 2002 di A. Pellai, empowered peer education. Questa metodologia è sembrata essere la più idonea a favorire lo sviluppo delle potenzialità e delle competenze personali e sociali dei ragazzi, e si differenzia dalla maggior parte degli interventi in particolare per le modalità e i criteri di scelta dei ragazzi peer e dei temi su cui lavorare. In questo senso il progetto non è nato con l’obiettivo di incidere su specifici comportamenti a rischio sotto l’aspetto sanitario o sociale, ma vuole promuovere il protagonismo dei ragazzi per sviluppare la loro consapevolezza e competenza, per essere promotori del loro benessere all’interno della scuola e del territorio.


 


La scheda del progetto e i materiali ad esso collegati sono contenuti nella banca dati Pro.Sa.


Facilitare il dialogo tra il settore sanitario e quello scolastico per favorire la promozione e l’educazione alla salute nella scuola

E’ sempre esistita la necessità di un dialogo crescente e costante tra la scuola e la sanità, per fare in modo che le iniziative scolastiche fossero rilevanti per i giovani e che gli obiettivi dell’iniziativa avessero un’elevata possibilità di essere raggiunti.


Dors, con l’autorizzazione della IUHPE e in collaborazione con gli Uffici Scolastici Regionali (URS)  di Piemonte e Lombardia, mette a disposizione la traduzione in italiano di un documento, rivolto ai politici, ai professionisti del mondo della sanità e della scuola e alle organizzazioni non-governative, per fornire alcune idee pratiche e semplici su come facilitare e migliorare il dialogo tra sanità e scuola. Il documento, intitolato Facilitare il dialogo tra il settore sanitario e quello scolastico per favorire la promozione e l’educazione alla salute nella scuola(Facilitating dialogue between the health and education sectors to advance school health promotion and education), rappresenta una cornice operativa che aiuta ad esplorare soprattutto quali siano i risultati realistici per la salute a scuola, facendo in modo che le iniziative risultino rilevanti.


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Facilitare il dialogo tra il settore sanitario e quello scolastico per favorire la promozione e l’educazione alla salute nella scuola

E’ sempre esistita la necessità di un dialogo crescente e costante tra la scuola e la sanità, per fare in modo che le iniziative scolastiche fossero rilevanti per i giovani e che gli obiettivi dell’iniziativa avessero un’elevata possibilità di essere raggiunti.


Dors, con l’autorizzazione della IUHPE e in collaborazione con gli Uffici Scolastici Regionali (URS)  di Piemonte e Lombardia, mette a disposizione la traduzione in italiano di un documento, rivolto ai politici, ai professionisti del mondo della sanità e della scuola e alle organizzazioni non-governative, per fornire alcune idee pratiche e semplici su come facilitare e migliorare il dialogo tra sanità e scuola. Il documento, intitolato Facilitare il dialogo tra il settore sanitario e quello scolastico per favorire la promozione e l’educazione alla salute nella scuola(Facilitating dialogue between the health and education sectors to advance school health promotion and education), rappresenta una cornice operativa che aiuta ad esplorare soprattutto quali siano i risultati realistici per la salute a scuola, facendo in modo che le iniziative risultino rilevanti.


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Promuovere la salute a scuola. Dall’evidenza all’azione

La promozione della salute a scuola è efficace se comprende processi partecipativi e di inclusione. Un primo livello di partecipazione riguarda la cura delle relazioni tra la scuola, le istituzioni, gli enti locali e le associazioni. Una partnership con i diversi portatori di interesse rafforza la scuola che promuove salute e fornisce agli studenti e al personale un contesto e un supporto per le loro azioni. Un secondo livello riguarda l'orientamento della scuola a mantenere una comunità scolastica democratica che si traduce in un aumento del livello di benessere percepito. Infine è stato osservato che la   partecipazione   regolare   del   personale   scolastico   e   degli studenti nella pianificazione e nell’implementazione delle attività di prevenzione nelle scuole è correlata a un cambiamento anegli studenti a favore di una migliore e sana alimentazione e un maggior livello di attività fisica.


Dors, con l’autorizzazione della IUHPE, in collaborazione con gli URS di Piemonte e Lombardia e l’Università degli Studi di Perugia, ha tradotto in italiano il documento Promuovere la salute a scuola. Dall’evidenza all’azione (Promoting Health in Schools from Evidence to Action) mettendolo a disposizione attraverso il link sul sito IUHPE.


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Promuovere la salute a scuola. Dall’evidenza all’azione

La promozione della salute a scuola è efficace se comprende processi partecipativi e di inclusione. Un primo livello di partecipazione riguarda la cura delle relazioni tra la scuola, le istituzioni, gli enti locali e le associazioni. Una partnership con i diversi portatori di interesse rafforza la scuola che promuove salute e fornisce agli studenti e al personale un contesto e un supporto per le loro azioni. Un secondo livello riguarda l'orientamento della scuola a mantenere una comunità scolastica democratica che si traduce in un aumento del livello di benessere percepito. Infine è stato osservato che la   partecipazione   regolare   del   personale   scolastico   e   degli studenti nella pianificazione e nell’implementazione delle attività di prevenzione nelle scuole è correlata a un cambiamento anegli studenti a favore di una migliore e sana alimentazione e un maggior livello di attività fisica.


Dors, con l’autorizzazione della IUHPE, in collaborazione con gli URS di Piemonte e Lombardia e l’Università degli Studi di Perugia, ha tradotto in italiano il documento Promuovere la salute a scuola. Dall’evidenza all’azione (Promoting Health in Schools from Evidence to Action) mettendolo a disposizione attraverso il link sul sito IUHPE.


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La dichiarazione di Vienna sull'alimentazione e le malattie croniche non comunicabili

Il 4 e il 5 luglio 2013 si è svolta a Vienna una conferenza ministeriale organizzata dall'OMS Europa, nell’ambito della strategia Health 2020, dedicata ad alimentazione e malattie non comunicabili. L'evento si è concluso con l'adozione di una nuova Dichiarazione di impegni finalizzati ad orientare le politiche di promozione della salute dei 25 Stati membri. Il documento propone di rafforzare la governance, le alleanze e le reti per formulare strategie di empowerment delle comunità attraverso:



  • il coordinamento delle iniziative tra livelli amministrativi differenti al fine di supportare azioni locali

  • il supporto ad azioni che prevedono il lavoro congiunto di più portatori di interesse, quali "Città sane", "Health promoting school", ecc

  • l'adesione a reti internazionali orientate a promuovere azioni specifiche come ad esempio la riduzione del sale negli alimenti e la limitazione del marketing dei generi alimentari rivolto ai bambini


 




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La dichiarazione di Vienna sull'alimentazione e le malattie croniche non comunicabili

Il 4 e il 5 luglio 2013 si è svolta a Vienna una conferenza ministeriale organizzata dall'OMS Europa, nell’ambito della strategia Health 2020, dedicata ad alimentazione e malattie non comunicabili. L'evento si è concluso con l'adozione di una nuova Dichiarazione di impegni finalizzati ad orientare le politiche di promozione della salute dei 25 Stati membri. Il documento propone di rafforzare la governance, le alleanze e le reti per formulare strategie di empowerment delle comunità attraverso:



  • il coordinamento delle iniziative tra livelli amministrativi differenti al fine di supportare azioni locali

  • il supporto ad azioni che prevedono il lavoro congiunto di più portatori di interesse, quali "Città sane", "Health promoting school", ecc

  • l'adesione a reti internazionali orientate a promuovere azioni specifiche come ad esempio la riduzione del sale negli alimenti e la limitazione del marketing dei generi alimentari rivolto ai bambini


 




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