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» Tema : Violenza di genere
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Prevenzione e contrasto alla violenza di genere: minori, migranti e rifugiati

Un tratto che spesso caratterizza le storie di giovani migranti e rifugiate è la volontà di superare la violenza e le esperienze traumatiche vissute, al fine di migliorare la propria condizione e quella della loro famiglia, lavorando e acquisendo autonomia. Le donne e ragazze migranti e rifugiate, nonostante le incredibili sfide affrontate, in ragione delle numerose barriere che ostacolo il loro accesso a determinati servizi, assumono ruoli di leader e diventano punti di riferimento all’interno delle loro comunità, nei centri informali e nelle occupazioni.


Attraverso l’empowerment di donne e ragazze - tramite programmi di life-skills e il miglioramento dell’accesso alle informazioni e ai servizi disponibili – l’UNICEF mitiga il rischio di violenza rafforzando la consapevolezza delle giovani su come riconoscere e affrontare eventuali casi di rischio. L’UNICEF ha inoltre realizzato e diffuso una campagna di sensibilizzazione e materiale aggiuntivo al fine di promuovere l’accesso ai servizi di protezione e di diffondere informazioni chiave.


 Il lavoro di prevenzione della violenza richiede anche uno stretto lavoro con le istituzioni al fine di supportare lo sviluppo di politiche, leggi e protocolli di risposta alla violenza di genere, e attraverso l’implementazione di strategie per generare un cambiamento delle norme.


Tra le note condivise con le istituzioni, un manuale sull’identificazione delle minori straniere non accompagnate in Bulgaria, Grecia, Italia e o ancora una ricerca sulla violenza sessuale contro uomini e ragazzi nella rotta del Mediterraneo Centrale che ha consentito la diffusione e generazione di conoscenze sul tema. Tra le attività recentemente condotte anche il rafforzamento della risposta dei servizi nell’ambito dell’emergenza COVID-19 in Italia.


Non voltiamo la testa. Resistere e combattere la violenza sulle donne

Il 25 novembre si celebra la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Per sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni al problema e trovare soluzioni per il contrasto e il cambiamento è stata promossa l’iniziativa “The Global 16 Days Campaign” e   UN Women,  organo delle Nazioni Unite dedicato all'uguaglianza di genere e all'emancipazione delle donne, ha pubblicato  un decalogo intitolato Agire: 10 modi per aiutare a porre fine alla violenza contro le donne, anche durante una pandemia.


Organizzazione Mondiale della Sanità: 16 giorni di attivismo contro la violenza di genere


Il 25 novembre è la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne e l'inizio dei 16 giorni di attivismo contro la violenza di genere. I 16 giorni di attivismo terminano il 10 dicembre (Giornata internazionale dei diritti umani) e durante questo periodo l'Organizzazione Mondiale della Sanità evidenzierà 16 fatti chiave sul partner intimo e sulla violenza sessuale contro le donne.


 

Lo studio multinazionale dell'OMS sulla salute delle donne e la violenza domestica contro le donne ha indicato che la violenza da partner intimi è diffusa in molte società. Lo studio ha mostrato che i tassi di violenza fisica e / o sessuale da parte di un partner intimo variavano dal 15% in Giappone, al 70% in Etiopia e Perù, con la maggior parte dei siti che riporta tassi tra il 29 e il 62%.

 

l partner intimo e la violenza sessuale possono provocare problemi fisici, sessuali, riproduttivi e di salute mentale a breve e lungo termine. Sebbene anche i maschi possano essere vittime, le femmine ne sono colpite in modo sproporzionato. Le strategie di prevenzione includono:


• insegnare abilità relazionali sane e sicure
• rafforzare il sostegno economico alle famiglie
• sfidare le norme sociali che promuovono l'autorità maschile sulle donne
• offrire empowerment e istruzione agli astanti
• eliminare le disuguaglianze di genere nell'occupazione e nell'istruzione
• creare ambienti protettivi



Affrontare la violenza contro i bambini, le donne e le persone anziane durante la pandemia

Diversi paesi colpiti da COVID-19 hanno visto aumentare i livelli di violenza che si verificano in casa, tra cui la violenza contro i bambini, la violenza intima dei partner e la violenza contro gli anziani. I paesi devono anche affrontare sfide crescenti nel mantenere il sostegno e l'assistenza ai sopravvissuti alla violenza. Il documento indica le azioni chiave che il settore sanitario può intraprendere nell'ambito di una risposta multisettoriale per prevenire o mitigare la violenza interpersonale sulla base delle linee guida dell'OMS esistenti.


COVID-19 e violenza contro le donne: Considerazioni e raccomandazioni dell'OMS
Il documento dell'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) richiama l'attenzione sui diversi modi in cui la pandemia COVID-19 e le misure restrittive, come rimanere confinati a casa, possano esacerbare il rischio di violenza domestica contro le donne. Sottolinea l'importanza di garantire che vengano mantenuti i servizi di supporto e assistenza medica per donne e bambini colpiti da tale violenza e che cosa possono fare gli operatori dei servizi sanitari. Fornisce raccomandazioni su quali misure possano essere adottate da governi, operatori sanitari, membri della comunità e altri per mitigare tale violenza e i suoi impatti. Fornisce inoltre suggerimenti per affrontare lo stress a casa e le azioni che le donne  e i loro familiari possono intraprendere.