L’obiettivo dello studio è di indagare i fattori associati alla capacità di resilienza tra professionisti medico-sanitari che assistono i pazienti. I medici negli Stati Uniti soffrono di alti tassi di esaurimento, ideazione suicidaria e suicidio rispetto agli altri lavoratori adulti. In uno studio, il 45 per cento di un campione rappresentativo a livello nazionale di medici aveva sintomi di burnout.
È stato sottoposto un questionario trasversale a 308 intervistati che comprendeva valide misure di resilienza, il grado di soddisfazione professionale, le esigenze del posto di lavoro, il grado di intolleranza al rischio e all’incertezza e le caratteristiche delle unità di servizio.
I bisogni relazionali, l’intolleranza all’incertezza, la soddisfazione per almeno il 75% del tempo lavorativo, il numero di medici presenti in una unità e i carichi di lavoro sono risultati significativamente associati con la resilienza.
Waddimba, A. C., Scribani, M., Hasbrouck, M. A., Krupa, N., Jenkins, P. and May, J. J. (2016), Resilience among Employed Physicians and Mid-Level Practitioners in Upstate New York. Health Serv Res, 51: 1706–1734
Investire nel campo della salute mentale, secondo lo studio, ha ripercussioni benefiche sull’economia globale. La ricerca è stata condotta in trentasei Paesi a basso, medio e alto reddito e ha stimato costi e guadagni dell'investimento nei servizi per i disturbi psicologici e psichiatrici, nel periodo compreso tra il 2016 e il 2030.
È stato stimato che a fronte di una spesa di 147 miliardi di dollari i guadagni ammonterebbero a 310 miliardi di dollari sotto forma di anni di vita in salute, 230 miliardi di dollari in termini di produttività altrimenti persa a causa della depressione e 169 miliardi di dollari in termini di produttività che andrebbero persi a causa dell'ansia.
I risultati di una revisione sistematica di letteratura rilevano che la crisi finanziaria del 2008 ha avuto effetti negativi sulla salute mentale, sulla mortalità per suicidio, su alcune malattie croniche e trasmissibili e sull'accesso alle cure.
La metanalisi valuta l'effetto dei programmi scolastici, rivolti a bambini e ad adolescenti, mirati alla gestione dello stress e all'acquisizione di capacità di coping. Questi programmi sono risultati efficaci
I risultati indicano significativi effetti positivi dei programmi valutati. Sono anche state eseguite metanalisi per categorie specifiche di risultato e hanno mostrato effetti positivi nel ridurre i sintomi dello stress e nel migliorare le capacità di coping.
Riferimento bibliografico:Kraag, G., Zeegers, M.P., Kok, G., Hosman, C., Abu-Saad, H.H., 2006. School programs targeting stress management in children and adolescents: a meta-analysis. J. Sch. Psychol. 44 (6), 449–472
La revisione si propone di descrivere la letteratura sulla promozione della salute mentale e sulla prevenzione della malattia mentale e a tale scopo è stata fatta una mappatura delle revisioni che presentano interventi di promozione della salute mentale.
Il modello del “trialogo” nasce in Europa agli inizi del 2000, grazie ai movimenti auto-organizzati di utenti ed ex utenti dei servizi psichiatrici che denunciano pubblicamente la mancanza di “umanità” del sistema psichiatrico, dovuta a un’assenza di dialogo e considerazione nei confronti della persona con problemi di salute mentale.
In tal modo, esso contribuisce a un cambiamento di prospettiva da una cultura medica tradizionale (di tipo paternalista) a una cultura basata sulla collaborazione, la partecipazione, l’empowerment; promuovendo il coinvolgimento attivo degli utenti dei servizi di salute mentale e dei loro familiari/amici, il trialogo garantisce
a) lo sviluppo di prassi/ricerche nell’ambito dei servizi di cura/terapia orientate al “recupero” (recovery) della persona e delle sue risorse
b) il riconoscimento del valore dell’esperienza di utenti/familiari
c) il consolidamento di un nuovo tipo di relazione operatori – utenti/familiari con focus sulle scelte individuali e la condivisione delle decisioni
d) la scoperta di nuove modalità di comunicazione al di là dei ruoli stereotipati di medico, “paziente”, caregiver
Il “trialogo” riguarda la comunicazione tra i tre principali gruppi di individui che hanno a che fare con i problemi/disturbi psichiatrici nell’ambito del sistema della salute mentale: le persone con grande sofferenza psichica, i loro familiari e amici, i professionisti sanitari.
Il modello si articola in incontri e seminari, che si svolgono in “contesti neutri” (esterni perciò ai setting familiari, istituzionali, terapeutici) e prevede una modalità di comunicazione “tra pari” che coinvolge utenti, familiari e amici, operatori sanitari.
L’obiettivo principale degli incontri di trialogo è comunicare e discutere – in maniera aperta - dell’esperienza del disturbo mentale, delle sue conseguenze, e del modo di affrontare/gestire la situazione.
Per quanto riguarda l’adozione e l’uso del modello del trialogo in Europa:
Le ultime ricerche (1, 2, 3) propendono per una visione della schizofrenia come una condizione reversibile, e degli esordi sintomatici come un momento favorevole per un intervento terapeutico. Negli Stati Uniti questa concettualizzazione ha prodotto un nuovo modello per il recupero e la prevenzione della disabilità tra le persone con esordi schizofrenici: il programma RAISE (Recovery After an Initial Schizophrenia Episode) del NIMH (National Institute of Mental Health). Il programma è stato sottoposto a uno studio di valutazione e implementazione.
Obiettivo dello studio di valutazione e implementazione del programma RAISE (recupero dopo un episodio iniziale di schizofrenia) è stato lo sviluppo degli strumenti necessari per ideare/diffondere un innovativo intervento d’équipe che:
L’articolo descrive il modello di terapia/cura, le prassi attuative dei servizi, e i risultati, tali da far propendere per un miglioramento del funzionamento globale individuale col passare del tempo.
Alcune note sul metodo dello studio:
Alcuni risultati: nel corso dei due anni
Alcuni punti di forza: