Setting

Selezione
» Tema : Salute mentale

Quel bulletto del carciofo: una canzone contro il bullismo vince lo Zecchino d'oro / 2016
La canzone “QUEL BULLETTO DEL CARCIOFO”, vince la 59° edizione della kermesse Zecchino d'Oro. 

Parla di bullismo e racconta lo stile prepotente di un carciofo che nel bel mezzo di un orto tratta le altre verdure con sufficienza e a volte con molta cattiveria. Prende in giro i punti deboli di zucchine e carote, offende cipolle e zucchine con il solo intento di affermare su tutti il proprio potere disfunzionale. Nel corso della canzone i bambini scoprono però la tremenda solitudine da cui è afflitto “quel bulletto del carciofo”: il suo destino potrà cambiare se invece di competere con gli altri compagni dell’orto, vorrà invece cooperare, fare squadra, imparando a giocare con tutti.



Mindfulness: storia moderna di una pratica antica per vivere in pienezza

La pratica di mindfulness è uscita da tempo dal mondo sanitario per trovare applicazione anche nelle scuole con gli studenti, nelle carceri con i detenuti, nello sport e nelle imprese. Dors presenta  questa pratica di meditazione per il benessere e per la riduzione dello stress. con un articolo scritto da Claudio Ritossa medico e istruttore di protocolli MBSR - Mindfulness based stress reduction.


Rapporto sullo stato della salute mentale della popolazione francese

Il rapporto presenta una panoramica sulla salute mentale e sulla psichiatria in Francia. Formula proposte per migliorare la cura e il corso della vita delle persone malate evitando interruzioni di cura; per cambiare le pratiche di lavoro, la professione e la formazione; per promuovere e rafforzare la cittadinanza dei malati; per definire e attuare la nuova organizzazione territoriale della politica di salute mentale. La relazione si conclude con un glossario e delle appendici in cui vengono presentati alcuni strumenti innovativi per la salute mentale.


 Laforcade Michel. Rapport relatif à la santé mentale. Ministère des affaires sociales et de la santé, 2016-10, 190 p


"Depressione: Parliamone": una nuova Campagna OMS

Quest'anno, la Giornata Mondiale della Salute Mentale ha segnato anche il lancio della campagna OMS per la Giornata Mondiale della Salute 2017, il cui tema sarà "La depressione: parliamone". Anche se la depressione è curabile, circa il 50% dei casi di depressione maggiore non è ancora trattata. La depressione è una grande sfida per tutti i sistemi sanitari nella Regione Europea dell'OMS. I suoi costi personali, sociali ed economici elevati e l'alta percentuale di persone che non ricevono alcun trattamento, nonostante la disponibilità a basso costo, le cure efficaci, sottolineano l'importanza di superare questa sfida.


Il Regno Unito ha esperienza nel trattamento della depressione attraverso la terapia cognitivo-comportamentale (CBT) - una terapia usata per trattare la depressione e l'ansia, e questa iniziativa efficace può essere replicata in molti paesi. CBT è un approccio strutturato che aiuta le persone a cambiare il modo in cui pensano e si comportano, in modo che siano maggiormente in grado di gestire l'ansia e la depressione.


 


Resilienza del personale medico e degli operatori nei servizi sanitari

L’obiettivo dello studio è di indagare i fattori associati alla capacità di resilienza tra professionisti medico-sanitari che  assistono i pazienti.
I medici negli Stati Uniti soffrono di alti tassi di esaurimento, ideazione suicidaria e suicidio rispetto agli altri lavoratori adulti. In uno studio, il 45 per cento di un campione rappresentativo a livello nazionale di medici aveva sintomi di burnout.


È stato sottoposto un questionario trasversale a 308 intervistati che comprendeva valide misure di resilienza, il grado di soddisfazione professionale, le esigenze del posto di lavoro, il grado di intolleranza al rischio e all’incertezza e le caratteristiche delle unità di servizio.


I bisogni relazionali, l’intolleranza all’incertezza, la soddisfazione per almeno il 75% del tempo lavorativo, il numero di medici presenti in una unità e i carichi di lavoro sono risultati significativamente associati con la resilienza.


 


Waddimba, A. C., Scribani, M., Hasbrouck, M. A., Krupa, N., Jenkins, P. and May, J. J. (2016), Resilience among Employed Physicians and Mid-Level Practitioners in Upstate New York. Health Serv Res, 51: 1706–1734


 


 


DoRS alla settimana della Salute mentale: riflessioni dopo il convegno di avvio di “Robe da Matti”

La terza edizione della rassegna torinese “Robe da matti” è iniziata il 7 ottobre con un convegno sulle pratiche innovative ed efficaci che alcuni servizi di salute mentale stanno realizzando in Italia, con uno sguardo inclusivo sulle interessanti esperienze e stimolanti realtà presenti sul territorio.


Dementia friendly community, i progetti nel mondo

Dementia Friendly Community: i progetti in varie parti del mondo di “comunità amiche delle persone con demenza”, sostenute da governi, associazioni, imprese ed esercizi commerciali. Obiettivo: alzare il livello di consapevolezza pubblica.


Salute mentale: La terza edizione di "Robe da Matti" prende il via a Torino

Parte anche quest’anno in Ottobre, dal 7 al 14, la rassegna “Robe da matti”, alla sua terza edizione. Il titolo scelto per definire la settimana della Salute Mentale organizzata a Torino è costruito sull’onda delle sorelle maggiori: “Impazzire si può” (Trieste), “Mat” (Modena), “Le parole ritrovate” (che è anche il nome dell’associazione che la promuove – Trento), “Caleidoscopio fest, i colori della mente” (la coetanea di Lodi).


Diario della salute. Percorsi di promozione del benessere tra i pre-adolescenti

Programma scolastico di promozione del benessere psicosociale e della salute dei ragazzi di 12-13 anni. L’obiettivo è potenziare le capacità emotive e sociali dei ragazzi (life-skills) che svolgono un ruolo di protezione nella prevenzione dei comportamenti a rischio e del disagio adolescenziale. Il programma “Diario della Salute” prevede le seguenti azioni:

un corso di formazione per insegnanti di scuola secondaria di I grado con metodologia didattica attiva per fornire le indicazioni operative e metodologiche necessarie alla realizzazione dell’intervento in classe,
un intervento in classe composto da 5 unità didattiche interattive implementato da insegnanti precedentemente formati per sviluppare le capacità sociali e emotive degli studenti (ad es. capacità di riconoscere e gestire le emozioni, empatia, comunicazione interpersonale, comunicazione efficace, capacità di instaurare relazioni positive e soddisfacenti, ecc.),
un percorso informativo-educativo di due incontri interattivi per genitori condotto da operatori esperti sul tema della relazione e comunicazione tra genitori e figli nella preadolescenza.

 Il kit “Diario della Salute” è composto da:
    Io scelgo per me: è un diario di gruppo che racconta le esperienze e le emozioni di quattro pre-adolescenti alle prese con i cambiamenti e i compiti di sviluppo tipici della fase di vita che stanno vivendo.
    Dalla parte dei genitori. Crescere assieme ai figli: è un diario che racconta le esperienze e le emozioni di una mamma e di un papà alle prese con un figlio pre-adolescente. .
    Diario della Salute. Percorso didattico per insegnanti: è un quaderno per l’insegnante contenente una descrizione dettagliata dell’intervento da effettuare in classe durante l’orario scolastico e indicazioni e raccomandazioni su come realizzare le attività previste.
    Blog www.diariodellasalute.it: è un diario online in cui gli studenti, i genitori e gli insegnanti possono raccontare, commentare e condividere le esperienze vissute durante lo svolgimento del programma.


I determinanti sociali della salute mentale

La salute mentale e molti disturbi mentali derivano in gran parte dalla condizione sociale, ambientale, economica e fisica  in cui le persone vivono. Le disuguaglianze sociali sono associate a un aumentato rischio di molti disturbi mentali comuni.  Agire per migliorare le condizioni di vita di tutti i giorni da prima della nascita, durante la prima infanzia,
in età scolare, in famiglia, in età lavorativa e in età più avanzata offre opportunità sia per migliorare la salute mentale della popolazione sia per ridurre il rischio di disturbi mentali associati alle diseguaglianze sociali. Sono necessarie azioni globali in tutto il corso della vita e, in particolare, il consenso scientifico è grande sul fatto che dare a ogni bambino il miglior inizio possibile genererà enormi benefici per la salute mentale. Il documento, oltre a individuare i determinanti della salute mentale, mette in evidenza le azioni efficaci per ridurre il rischio di disturbi mentali nel corso della vita, sia a livello di comunità sia a livello nazionale.


World Health Organization and Calouste Gulbenkian Foundation. Social determinants of mental health. Geneva, World Health Organization, 2014.


L''investimento nella salute mentale porta benefici all'economia

Investire nel campo della salute mentale, secondo lo studio, ha ripercussioni benefiche sull’economia globale. La ricerca è stata condotta in trentasei Paesi a basso, medio e alto reddito e ha stimato costi e guadagni dell'investimento nei servizi per i disturbi psicologici e psichiatrici, nel periodo compreso tra il 2016 e il 2030.


È stato stimato che a fronte di una spesa di 147 miliardi di dollari i guadagni ammonterebbero a 310 miliardi di dollari sotto forma di anni di vita in salute, 230 miliardi di dollari in termini di produttività altrimenti persa a causa della depressione e 169 miliardi di dollari in termini di produttività che andrebbero persi a causa dell'ansia.


Crisi e salute nei Paesi dell’OCSE

I risultati di una revisione sistematica di letteratura rilevano che la crisi finanziaria del 2008 ha avuto effetti negativi sulla salute mentale, sulla mortalità per suicidio, su alcune malattie croniche e trasmissibili e sull'accesso alle cure.


Alleanza e resilienza: storie di relazioni nella cura e nella terapia

L’alleanza terapeutica tra operatore sanitario e paziente promuove la resilienza, il recupero dalla malattia e dal trauma. Lo descrive il libro: “Alzati, fai dei chilometri”, a cui Dors ha collaborato alla stesura. Il volume è stato presentato al congresso nazionale dell’Associazione italiana dei fisioterapisti (sezione Piemonte e Valle d’Aosta).


Processo alle visite domiciliari per mamme e neonati

Ai fini della promozione della salute in generale e di quella mentale in particolare, le visite domiciliari ai nuovi nati vanno praticate in modo universale progressivo? O solo verso i soggetti a rischio? Ecco la sentenza.


Quali sono le tre cose belle del mondo da salvare?

Partendo da questa semplice, ma non banale, domanda prende il via Saving The Beauty, il grande evento di teatro sociale e di comunità che si terrà a Torino dal 26 maggio al 1 giugno. L’iniziativa rientra nel progetto europeo, artistico e culturale, Caravan Next. Questo tipo d’investimenti permette di sostenere i fattori che promuovono e sostengono la resilienza delle singole persone e delle comunità e favoriscono la rigenerazione del capitale sociale.


School programs targeting stress management in children and adolescents: a meta-analysis

La metanalisi valuta l'effetto dei programmi scolastici, rivolti a bambini e ad adolescenti, mirati alla gestione dello stress e all'acquisizione di capacità di coping. Questi programmi sono risultati efficaci


I risultati indicano significativi effetti positivi dei programmi valutati. Sono anche state eseguite metanalisi per categorie specifiche di risultato  e hanno mostrato effetti positivi nel ridurre i sintomi dello stress e nel migliorare le capacità di coping.


Riferimento bibliografico:
Kraag, G., Zeegers, M.P., Kok, G., Hosman, C., Abu-Saad, H.H., 2006. School programs targeting stress management in children and adolescents: a meta-analysis. J. Sch. Psychol. 44 (6), 449–472


Psicodramma: un approccio per il benessere delle persone e dei gruppi

Lo Psicodramma Classico è un metodo di lavoro clinico, educativo e formativo ideato da Jacob Levi Moreno, medico psichiatra. Con l’improvvisazione scenica, si rappresentano vissuti personali, professionali e sociali. E' uno degli approcci teatrali da usare per il benessere e la salute delle persone, dei gruppi, delle organizzazioni e delle comunità locali.


Una panoramica degli interventi per promuovere la salute mentale nella popolazione

La revisione si propone di descrivere la letteratura sulla promozione della salute mentale e sulla prevenzione della malattia mentale e a tale scopo è stata fatta una mappatura delle revisioni che presentano interventi di promozione della salute mentale.


BIEN-ÊTRE Benessere Teatro e Resilienza: un workshop con approccio innovativo

Il laboratorio propone un’attività pratica-esperienziale con un approccio innovativo che integra principi e tecniche del metodo Feldenkrais con quelle del Teatro Sociale e di Comunità. Il Workshop è aperto a professionisti che lavorano in ambito socio-sanitario con differenti profili (infermieri, medici, psicologi, educatori, fisioterapisti, referenti amministrativi, ecc) e in quello artistico-teatrale. Appuntamento a Torino il 16 e 17 aprile.


Amering M, et al. Recovery in Austria: Mental health trialogue. International Review of Psychiatry, February 2012; 24(1): 11–18

Il modello del “trialogo” nasce in Europa agli inizi del 2000, grazie ai movimenti auto-organizzati di utenti ed ex utenti dei servizi psichiatrici che denunciano pubblicamente la mancanza di “umanità” del sistema psichiatrico, dovuta a un’assenza di dialogo e considerazione nei confronti della persona con problemi di salute mentale.


 In tal modo, esso contribuisce a un cambiamento di prospettiva da una cultura medica tradizionale (di tipo paternalista) a una cultura basata sulla collaborazione, la partecipazione, l’empowerment; promuovendo il coinvolgimento attivo degli utenti dei servizi di salute mentale e dei loro familiari/amici, il trialogo garantisce


a) lo sviluppo di prassi/ricerche nell’ambito dei servizi di cura/terapia orientate al “recupero” (recovery) della persona e delle sue risorse


b) il riconoscimento del valore dell’esperienza di utenti/familiari


c) il consolidamento di un nuovo tipo di relazione operatori – utenti/familiari con focus sulle scelte individuali e la condivisione delle decisioni


d) la scoperta di nuove modalità di comunicazione al di là dei ruoli stereotipati di medico, “paziente”, caregiver


 Il “trialogo” riguarda la comunicazione tra i tre principali gruppi di individui che hanno a che fare con i problemi/disturbi psichiatrici nell’ambito del sistema della salute mentale: le persone con grande sofferenza psichica, i loro familiari e amici, i professionisti sanitari.


 Il modello si articola in incontri e seminari, che si svolgono in “contesti neutri” (esterni perciò ai setting familiari, istituzionali, terapeutici) e prevede una modalità di comunicazione “tra pari” che coinvolge utenti, familiari e amici, operatori sanitari.


 L’obiettivo principale degli incontri di trialogo è comunicare e discutere – in maniera aperta - dell’esperienza del disturbo mentale, delle sue conseguenze, e del modo di affrontare/gestire la situazione.


 Per quanto riguarda l’adozione e l’uso del modello del trialogo in Europa:



  • l’ Austria è uno dei Paesi pionieri rispetto all’adozione del modello del trialogo, ha iniziato infatti nel 1994



  • ancora prima (fine anni ’80) la Finlandia aveva avviato una sperimentazione nazionale di un modello di trattamento psichiatrico pubblico per i pazienti schizofrenici e le loro famiglie, caratterizzato da estreme adattabilità e flessibilità (una terapia “su misura”), che ha poi dato vita al metodo del "Dialogo Aperto” (Open Dialogue) di Seikkula
    in Germania gli incontri di trialogo e gli “psico-seminari” sono ormai diffusi, si svolgono secondo regole comuni, e nel 2005 erano seguiti da più di 5000 persone, suddivise in 150 gruppi dislocati su aree urbane e rurali (Bock and Priebe, 2005)

  • negli ultimi anni sono nati gruppi di trialogo anche in Polonia, Francia e Irlanda. In particolare si è recentemente costituito il network irlandese (MHTNI – Mentale Health Trialogue Network Ireland) che nel 2011 ha elaborato e diffuso delle linee guida per la realizzazione di interventi col metodo del trialogo nell’ambito dei servizi di salute mentale .


Longo R, Alonzi C,, Rossi C. Il“Dialogo Aperto": l'approccio finlandese alle gravi crisi psichiatriche sbarca in Italia.

Resoconto del seminario svoltosi a Torino il 27 gennaio 2015 in cui è stato presentato il progetto "Open Dialogue - Dialogo Aperto", un sistema  di trattamento sviluppato in Finlandia grazie al lavoro di Jaakko Seikkula, usato da molti anni nell'ambito degli interventi sulle prime crisi psichiatriche di adolescenti e adulti, attraverso incontri domiciliari che coinvolgono la famiglia e la rete sociale del paziente, con l'ausilio di una èquipe multiprofessionale.


Dixon LB et al. Implementing Coordinated Specialty Care for Early Psychosis: The RAISE Connection Program. Psychiatric Services 66:7, July 2015

Le ultime ricerche (1, 2, 3) propendono per una visione della schizofrenia come una condizione reversibile, e degli esordi sintomatici come un momento favorevole per un intervento terapeutico. Negli Stati Uniti questa concettualizzazione ha prodotto un nuovo modello per il recupero e la prevenzione della disabilità tra le persone con esordi schizofrenici: il programma RAISE (Recovery After an Initial Schizophrenia Episode) del NIMH (National Institute of Mental Health). Il programma è stato sottoposto a uno studio di valutazione e implementazione.


 Obiettivo dello studio di valutazione e implementazione del programma RAISE (recupero dopo un episodio iniziale di schizofrenia) è stato lo sviluppo degli strumenti necessari per ideare/diffondere un innovativo intervento d’équipe che:



  • promuove la partecipazione e il coinvolgimento attivo della persona nella terapia/cura

  • produce un reale “recupero” (percorso personale di empowerment attraverso il quale una persona affetta da un problema psichiatrico

  • recupera controllo e soddisfazione nella propria vita – cfr. LLGG canadesi).

  • riduce il carico di disabilità nella persona che ha sperimentato un esordio psicotico


 L’articolo descrive il modello di terapia/cura, le prassi attuative dei servizi, e i risultati, tali da far propendere per un miglioramento del funzionamento globale individuale col passare del tempo.


 Alcune note sul metodo dello studio:



  • sono stati reclutati 65 individui provenienti da due città (Baltimora e New York City), range di età compreso tra 15 – 35 anni, che avevano sperimentato un esordio psicotico della durata di almeno una settimana negli ultimi due anni

  • sono stati rilevati alcuni parametri iniziali (es. rete sociale, situazione occupazionale, sintomi descritti, ecc.)

  • i servizi hanno “accompagnato” i soggetti per 2 anni ( box in rosso per la descrizione del programma RAISE)


 Alcuni risultati: nel corso dei due anni



  • le rilevazioni inerenti il “funzionamento” sociale e lo status occupazionale sono migliorate

  • i sintomi si sono ridotti

  • i tassi di “guarigione” sono aumentati


 Alcuni punti di forza:



  • lo studio ha dimostrato la fattibilità del programma basato su un modello inter-professionale e coordinato di erogazione delle cure/terapie

  • sono stati registrati alti tassi di coinvolgimento da parte di individui che generalmente sono difficili da coinvolgere rispetto alla terapia

  • i risultati dei soggetti sperimentali sono davvero promettenti (miglioramenti costanti nel tempo), nonostante una criticità rappresentata dal mancato confronto con un gruppo di controllo



  1. Loebel AD, Lieberman JA, Alvir JM, et al: Duration of psychosis and outcome in first-episode schizophrenia. American Journal of Psychiatry 149:11831188, 1992

  2. Bromet EJ, Fennig S: Epidemiology and natural history of schizophrenia. Biological Psychiatry 46:871881, 1999

  3. Malla AK, Norman RMG, Joober R: First-episode psychosis, early intervention, and outcome: what have we learned? Canadian Journal of Psychiatry 50:881891, 2005


World Health Organization. Mental Health Atlas 2014

Secondo l’Atlante, nel mondo, circa 1 persona su 10 soffre di disturbi mentali ma solo l’1% della forza lavoro sanitaria globale lavora su queste tematiche. Vi sono perciò profonde disuguaglianze nell’accesso ai servizi e alle cure in base al territorio in cui le persone vivono: ad esempio, sempre secondo l’Atlante, nei Paesi ad alto reddito vi è un operatore sanitario per 2000 persone, ma nei Paesi a basso / medio reddito la proporzione diventa di un operatore psichiatrico per 100.000 abitanti.


 Secondo quanto riportato, la spesa sanitaria globale sulla salute mentale è molto bassa, soprattutto nei Paesi a reddito basso e medio, e spesso viene destinata prioritariamente agli ospedali (che seguono una piccola parte delle persone che hanno bisogno di cure).


 La formazione degli operatori sanitari è fondamentale, ma anche questa viene erogata in maniera non uniforme in tutti i Paesi.


 L’Atlante esamina i Paesi che stanno lavorando in termini di politiche, programmi e leggi per lo sviluppo di servizi per la salute mentale: la maggior parte dei programmi politici non sono del tutto in linea con le indicazioni inerenti il riconoscimento dei diritti umani, hanno delle criticità rispetto all’implementazione, e le persone con problematiche di salute mentale e i loro familiari vengono coinvolti solo marginalmente con un ruolo attivo.


 Infine, l’Atlante riprende il Comprehensive mental health action plan 2013-2020 (Piano d’Azione Mondiale per la Salute Mentale 2013 – 2020) e i suoi obiettivi (rinforzo delle politiche a livello governativo, erogazione di servizi sociali e sanitari community-based, sviluppo di strategie di prevenzione/promozione, rinforzo dei sistemi informativi e della ricerca), fornendo indicazioni e strumenti per misurarne i progressi.


World Health Organization. Piano d'azione per la salute mentale 2013-2020 (traduzione del documento originale "Mental Health Action Plan 2013-2020" a a cura dell'A.A.S. n. 1 Triestina, Dipartimento di Salute Mentale)

Il benessere mentale è una componente essenziale della definizione di salute data dall’OMS.Una buona salute mentale consente agli individui di realizzarsi, di superare le tensioni della vita di tutti i giorni, di lavorare in maniera produttiva e di contribuire alla vita della comunità.Questo piano d’azione globale riconosce il ruolo essenziale della salute mentale ai fini della realizzazione dell’obiettivo della salute per tutti. Si basa infatti su un approccio che dura tutta la vita, che punta a raggiungere l’uguaglianza attraverso la coperturasanitaria universale e che sottolinea l’importanza della prevenzione.Definisce quattro obiettivi principali: ottenere una leadership e una governance più efficaci nell’ambito della salute mentale; riuscire ad offrire servizi di salute mentale e servizi sociali completi, integrati e capaci di rispondere ai bisogni della comunità mettere in campo delle strategie di promozione e prevenzione; rafforzare i sistemi informativi, raccogliere sempre più evidenze scientifiche ed implementare la ricerca.


World Health Organization. Piano d’Azione Europeo per la Salute Mentale (traduzione a cura dell'A.A.S. n. 1 Triestina, Dipartimento di Salute Mentale), 2013
I disturbi mentali rappresentano una delle maggiori sfide per la sanità pubblica nella Regione Europea dell’OMS in termini di prevalenza, carico della malattia e disabilità, giacché colpiscono oltre un terzo della popolazione ogni anno. In tutti i paesi, i problemi di salute mentale hanno una prevalenza di gran lunga maggiore tra i soggetti più svantaggiati.

La Regione Europea dell’OMS si trova quindi ad affrontare diverse criticità che riguardano sia il benessere (mentale) della popolazione, sia l’erogazione delle cure ai soggetti affetti da problemi di salute mentale. Queste sfide devono essere affrontate tramite interventi sistematici.

e coerenti. Il Piano d’Azione Europeo per la Salute Mentale individua sette obiettivi tra loro collegati e propone azioni efficaci e integrate volte a migliorare la salute e il benessere mentale nella Regione Europea. Investire nella salute mentale è fondamentale per garantire la sostenibilità delle politiche socio-sanitarie nella Regione Europea.


Il  documento propone un disegno per un Piano d’Azione Europeo per la Salute Mentale che riprende i quattro ambiti prioritari di Salute 2020 (Health 2020), la nuova politica di riferimento europea per la salute e il benessere, e fornisce un contributo diretto alla sua realizzazione.


EPHA (Alleanza Europea per la Salute Pubblica)

EPHA (Alleanza Europea per la Salute Pubblica) è la piattaforma europea che riunisce le organizzazioni che si occupano di salute pubblica quali i professionisti, i gruppi di pazienti/utenti, le ONG dedicate alla promozione della salute e alla prevenzione delle malattie, i gruppi accademici e altre associazioni.  La mission di EPHA è “proteggere” e promuovere la salute pubblica in Europa a livello di programmi politici e società civile.  I suoi membri (provenienti dai livelli locale, regionale, nazionale, europeo) si occupano di condividere/diffondere informazioni e mettere in primo piano i temi di salute nei confronti dei cittadini e dei decisori politico-istituzionali europei attraverso:
- lo sviluppo di competenze di salute sul territorio europeo
- l’empowerment a livello di salute pubblica nelle comunità


Mental Health Commission of Canada. (2015). Recovery Guidelines Ottawa, ON: Author.©2015 Mental Health Commission of Canada

 Quando si parla di recovery degli utenti, si fa riferimento – nei Paesi di area anglosassone – a un percorso personale, non standardizzabile, attraverso il quale una persona affetta da un disturbo mentale recupera controllo sulla propria vita; non è necessariamente inerente a una guarigione in senso clinico, piuttosto a un processo che consenta alle persone di condurre una vita soddisfacente sia sotto l'aspetto dell'autorealizzazione sia nella possibilità di acquisire un ruolo dignitoso nel contesto sociale/relazionale.


E’ dunque un concetto che ha a che fare con lo sviluppo della resilienza e dell’empowerment di utenti e operatori, la responsabilizzazione e il coinvolgimento/partecipazione attiva dell’utente e dei suoi familiari; è infine un modello di lavoro, adottato e proposto anche a livello di strategie governative e programmi politici per la salute mentale, che ha un riverbero nella prassi dei servizi con l’adozione di linee guida, la ricerca di strumenti di valutazione (qualità dei servizi, esito in termini di inclusione sociale, ecc.). la formazione degli operatori con un’ottica salutogenica, la revisione organizzativa.


 Le linee guida per le prassi orientate alla recovery sono state redatte dalla Mental Health Commission canadese nel 2015.


 Nell’introduzione viene da subito evidenziato il focus sull’importanza dell’autodeterminazione delle persone (in base alle teorie sulla recovery), e sull’intreccio dei vari determinanti sulla salute mentale.


Le LLGG sono state redatte a partire dalle buone prassi esistenti sul territorio canadese, e contengono raccomandazioni/proposte di azioni a livello dell’intero sistema dei servizi di salute mentale statale, strumenti di misurazione, liste di competenze e azioni specifiche e concrete.


 


Promozione del benessere psicologico e dell’intelligenza emotiva a scuola: un manuale per definire obiettivi e risolvere problemi

Gigantesco A, Morosini P. Promozione del benessere psicologico e dell’intelligenza emotiva a scuola: un manuale per definire obiettivi e risolvere problemi. Roma: Istituto Superiore di Sanità; 2015 (Dispense per la scuola 15/1). 2a ed.


Autori del manuale pubblicato alcuni anni fa ( http://www.dors.it/tipologie.php?tipocont=B05&annoins=2013&idtema=35 ) nell’ambito di un progetto finanziato dal CNESPS sono Antonella Gigantesco e Pierluigi Morosini, che in questa ri-edizione, all’interno della collana Dispense per la scuola, vogliono garantire la massima diffusione al concetto di promozione della salute mentale diffondendo contenuti scientifici e affiancando strategie educative concrete per gli insegnanti e per gli studenti del primo biennio delle scuole secondarie superiori.


 Il manuale si propone come un programma di intervento con la finalità di promuovere/migliorare le capacità di definire obiettivi, risolvere problemi, comunicare in modo assertivo, negoziare, cooperare e controllare gli impulsi. Queste abilità possono aiutare a diventare più sicuri di se stessi, più costruttivi nell’affrontare i problemi, più collaborativi con gli altri e al tempo stesso più capaci di difendersi da prepotenze e ingiustizie. Si tratta di abilità che fanno parte del concetto di intelligenza emotiva, ovvero di regolazione emotiva associata a benessere psicologico e soddisfazione per la vita.