Keyword : ACCESSO AI SERVIZI

L''investimento nella salute mentale porta benefici all'economia

Investire nel campo della salute mentale, secondo lo studio, ha ripercussioni benefiche sull’economia globale. La ricerca è stata condotta in trentasei Paesi a basso, medio e alto reddito e ha stimato costi e guadagni dell'investimento nei servizi per i disturbi psicologici e psichiatrici, nel periodo compreso tra il 2016 e il 2030.


È stato stimato che a fronte di una spesa di 147 miliardi di dollari i guadagni ammonterebbero a 310 miliardi di dollari sotto forma di anni di vita in salute, 230 miliardi di dollari in termini di produttività altrimenti persa a causa della depressione e 169 miliardi di dollari in termini di produttività che andrebbero persi a causa dell'ansia.


World Health Organization. Mental Health Atlas 2014

Secondo l’Atlante, nel mondo, circa 1 persona su 10 soffre di disturbi mentali ma solo l’1% della forza lavoro sanitaria globale lavora su queste tematiche. Vi sono perciò profonde disuguaglianze nell’accesso ai servizi e alle cure in base al territorio in cui le persone vivono: ad esempio, sempre secondo l’Atlante, nei Paesi ad alto reddito vi è un operatore sanitario per 2000 persone, ma nei Paesi a basso / medio reddito la proporzione diventa di un operatore psichiatrico per 100.000 abitanti.


 Secondo quanto riportato, la spesa sanitaria globale sulla salute mentale è molto bassa, soprattutto nei Paesi a reddito basso e medio, e spesso viene destinata prioritariamente agli ospedali (che seguono una piccola parte delle persone che hanno bisogno di cure).


 La formazione degli operatori sanitari è fondamentale, ma anche questa viene erogata in maniera non uniforme in tutti i Paesi.


 L’Atlante esamina i Paesi che stanno lavorando in termini di politiche, programmi e leggi per lo sviluppo di servizi per la salute mentale: la maggior parte dei programmi politici non sono del tutto in linea con le indicazioni inerenti il riconoscimento dei diritti umani, hanno delle criticità rispetto all’implementazione, e le persone con problematiche di salute mentale e i loro familiari vengono coinvolti solo marginalmente con un ruolo attivo.


 Infine, l’Atlante riprende il Comprehensive mental health action plan 2013-2020 (Piano d’Azione Mondiale per la Salute Mentale 2013 – 2020) e i suoi obiettivi (rinforzo delle politiche a livello governativo, erogazione di servizi sociali e sanitari community-based, sviluppo di strategie di prevenzione/promozione, rinforzo dei sistemi informativi e della ricerca), fornendo indicazioni e strumenti per misurarne i progressi.