Keyword : PREVENZIONE VIOLENZA

Violenza su donne e bambini: Risultati del progetto REVAMP

I risultati del Progetto REVAMP sono stati presentati al convegno "Controllo e risposta alla violenza su persone vulnerabili: la donna e il bambino, modelli d’intervento nelle reti ospedaliere e nei servizi socio-sanitari in una prospettiva europea. REVAMP (REpellere Vulnera Ad Mulierem et Puerum)".


Il Convegno si svolge a conclusione del progetto CCM 2014 che ha avuto come obiettivo generale l'armonizzazione e valutazione di efficacia dei protocolli di riconoscimento, accoglienza, presa in carico e accompagnamento dei casi di violenza sulla donna, in ambito relazionale, o sul bambino.


Hanno tra i 15 e i 49 anni, più di un terzo sono straniere e l’aggressore prevalente è il compagno.  È la fotografia della donna vittima di violenza che emerge dai dati del progetto CCM, supportato dal Ministero della Salute.


Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori - OSCAD

L'Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori (OSCAD) è stato istituito per agevolare le persone che sono vittime di reati a sfondo discriminatorio (hate crimes o crimini d'odio) nel concreto godimento del diritto all'uguaglianza dinanzi alla legge e alla protezione contro le discriminazioni.


L'Oscad è un organismo interforze (Polizia di Stato e Arma dei Carabinieri).


In particolare:



  • riceve le segnalazioni di atti discriminatori attinenti alla sfera della sicurezza, da parte di istituzioni, associazioni di categoria e privati cittadini, per monitorare i fenomeni di discriminazione determinati da razza o etnia, nazionalità, credo religioso, genere, età, lingua, disabilità fisica o mentale, orientamento sessuale, identità di genere;

  • attiva, alla luce delle segnalazioni ricevute, interventi mirati sul territorio, da parte della Polizia di Stato e dell'Arma dei Carabinieri;

  • segue l'evoluzione degli atti discriminatori denunciati alle forze di polizia;

  • mantiene rapporti con le associazioni e le istituzioni, pubbliche e private, che si occupano di contrasto alle discriminazioni;

  • predispone moduli formativi/informativi per qualificare in materia di antidiscriminazione gli operatori delle Forze di polizia e partecipa a programmi di formazione/informazione con istituzioni pubbliche e private;

  • elabora idonee misure di prevenzione e contrasto.


Manifesto delle giornaliste e dei giornalisti per il rispetto e la parità di genere nell'informazione

Il Manifesto, nato per promuovere una informazione corretta a contrasto della violenza di genere, sarà presentato a Venezia il 25 novembrela violenza di genere, in ottemperanza alla Convenzione di IstanbulUna corretta informazione per contrastare la violenza sulle donne, come chiede la Convenzione di Istanbul: la Commissione pari opportunità della Fnsi ha varato oggi il "Manifesto di Venezia", frutto di un'elaborazione che ha coinvolto anche la Cpo Usigrai e GiULiA Giornaliste, su proposta del Sindacato Giornalisti Veneto.
Il "Manifesto delle giornaliste e dei giornalisti per il rispetto e la parità di genere nell'Informazione", con tutte le adesioni raccolte, sarà presentato a Venezia in occasione della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, il 25 novembre. Così recita il documento: "Noi giornaliste e giornalisti firmatari del Manifesto di Venezia ci impegniamo per una informazione attenta, corretta e consapevole del fenomeno della violenza di genere e delle sue implicazioni culturali, sociali e giuridiche. La descrizione della realtà nel suo complesso, al di fuori di stereotipi e pregiudizi, è il primo passo per un profondo cambiamento culturale della società e per il raggiungimento di una reale parità".
Chi vuole aderire deve inviare una mail a cpo.fnsi@gmail.com.


 

Contrasto alla violenza di genere: bando per il finanziamento di progetti

È online il nuovo bando  emanato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento per le Pari Opportunità, per il finanziamento dei progetti volti a prevenire e contrastare la violenza alle donne.


Violenza di genere: bando per i progetti di prevenzione

Violenza di genere: bando per il finanziamento di progetti per la prevenzione e il contrasto del fenomeno













Il bando, emanato dal Dipartimento delle Pari Opportunità,  finanzierà progetti per 10 milioni di euro e permetterà di supportare attività di sensibilizzazione rispetto a sei aree d’intervento: donne migranti e rifugiate, inserimento lavorativo delle donne vittime di violenza, supporto alle donne detenute che hanno subito violenza, programmi di trattamento di uomini maltrattanti, supporto e protezione delle donne sottoposte anche a violenza “economica” e progetti di sensibilizzazione, prevenzione ed educazione.







 


EIGE: European Institute for Gender Equality

In qualità di organo autonomo, l'EIGE opera nell'ambito delle politiche e delle iniziative dell'Unione europea. Il Parlamento europeo e il Consiglio dell'Unione europea hanno definito i motivi degli obiettivi e dei compiti dell'Istituto nel suo regolamento di fondazione e gli hanno assegnato il ruolo centrale di affrontare le sfide e promuovere la parità tra donne e uomini in tutta l'Unione europea.

EIGE raccoglie, analizza, elabora e diffonde i dati e le informazioni sulle questioni di uguaglianza di genere,  rendendole comparabili, affidabili e pertinenti per gli utenti.


Violence against women (WHO)

Pagina dell'OMS dedicata alla violenza di genere dove vengono segnalate pubblicazioni, video, programmi e attività, approfondimenti, dati statistici, informazioni tecniche.


Piano globale di azione per rafforzare il ruolo del sistema sanitario ai fini di combattere la violenza di genere e sui bambini (OMS)

Il piano globale d'azione  si concentra soprattutto sulla violenza contro le donne e le ragazze e contro i bambini.
L'obiettivo è il rafforzamento del ruolo del sistema sanitario, all'interno di una risposta multisettoriale nazionale, per affrontare la violenza interpersonale, in particolare contro le donne e i bambini.


 


Convenzione del Consiglio d'Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica

La Convenzione di Istanbul, redatta l'11 maggio 2011, traccia il percorso per varare provvedimenti efficaci contro la violenza di genere e la violenza domestica, al fine di prevenire e contrastare il fenomeno.


Legge 27 giugno 2013 a contrasto della violenza di genere

Trova Norme & Concorsi - Normativa Sanitaria












Ratifica ed esecuzione della Convenzione del Consiglio d'Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica, fatta a Istanbul l'11 maggio 2011




 


Legge 15 ottobre 2013 n. 119 per il contrasto alla violenza di genere


Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 14 agosto 2013, n. 93, recante disposizioni urgenti in materia di sicurezza e per il contrasto della violenza di genere.




 


Progetto REVAMP: controllo e risposta alla violenza su persone vulnerabili




Il progetto CCM, della durata di ventiquattro mesi,  si è proposto di armonizzare e valutare l’efficacia dei protocolli di: riconoscimento, accoglienza, presa in carico e accompagnamento dei casi di violenza sulla donna, in ambito relazionale, o sul bambino. Aveva inoltre l'obiettivo di sviluppare strumenti d'informazione e formazione per gli operatori sanitari.


Le regioni coinvolte sono state: Piemonte, Lombardia, Liguria, Toscana, Lazio, Basilicata, Sicilia.






Lavori del Tavolo Metropolitano per Progetti a Tutela delle Vittime di Violenza tramite Programmi di cambiamento dei maltrattanti


Nella sezione "Politiche Sociali" della Città Metropolitana di Torino si possono consultare i lavori dei cinque gruppi del Tavolo Metropolitano per Progetti a Tutela delle Vittime di Violenza tramite Programmi di cambiamento dei maltrattanti. In particolare:



Osservatorio Sociale Regionale della Toscana - Sezione "Violenza di genere"

Speciale sezione dell'Osservatorio dedicata al monitoraggio della violenza di genere attraverso la raccolta, l'elaborazione e l'analisi dei dati forniti dai centri antiviolenza, dai servizi territoriali e dai soggetti aderenti alla rete territoriale. All'interno della sezione sono consultabili i rapporti sulla violenza di genere in Toscana, suddivisi per anno e una mappatura sulle strutture di contrasto.


Rispetto dell’identità e della differenza di genere a scuola

"La scuola può promuovere un profondo rinnovamento culturale, rivolgendosi a intere generazioni di bambini e bambine, ragazzi e ragazze e alle loro famiglie. E tuttavia, a fronte di un diffuso bisogno di superamento di modelli dominanti nell’ordine simbolico e nell’organizzazione sociale, evidenziati dalle disarmonie in famiglia, dalle tensioni che sfociano in violenze, dalle vessazioni e dalle iniquità sul lavoro, le politiche di un’istruzione attenta ai generi e di promozione di una cultura non discriminante non ricevono l’attenzione che meritano. Nell’argomentare queste posizioni, l’intervento riepiloga per sommi capi l’orientamento delle politiche italiane e del nord Europa in relazione al binomio educazione scolastica e differenza di genere. Al contempo tenta di problematizzare alcune condizioni imprescindibili perché l’attenzione al genere possa promuovere un percorso di civiltà, di maturità e responsabilizzazione di un PaeseLa scuola può promuovere un profondo rinnovamento culturale, rivolgendosi a intere generazioni di bambini e bambine, ragazzi e ragazze e alle loro famiglie. E tuttavia, a fronte di un diffuso bisogno di superamento di modelli dominanti nell’ordine simbolico e nell’organizzazione sociale, evidenziati dalle disarmonie in famiglia, dalle tensioni che sfociano in violenze, dalle vessazioni e dalle iniquità sul lavoro, le politiche di un’istruzione attenta ai generi e di promozione di una cultura non discriminante non ricevono l’attenzione che meritano. Nell’argomentare queste posizioni, l’intervento riepiloga per sommi capi l’orientamento delle politiche italiane e del nord Europa in relazione al binomio educazione scolastica e differenza di genere. Al contempo tenta di problematizzare alcune condizioni imprescindibili perché l’attenzione al genere possa promuovere un percorso di civiltà, di maturità e responsabilizzazione di un Paese."


Musi E. A scuola di pari opportunità. Il sistema scolastico: un circuito decisivo - ma trascurato - per educare al rispetto dell’identità e della differenza di genere. Raudem, Revista de Estudios de las Mujeres 2015 (3)




Uomini violenti. Perché le donne li perdonano

La violenza contro le donne è fenomeno ampio e diffuso. Sei milioni 788mila donne hanno subìto nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale: il 31,5 per cento delle donne tra i 16 e i 70 anni. Il 20,2 per cento ha subìto violenza fisica, il 21 per cento violenza sessuale, il 5,4 per cento forme più gravi di violenza sessuale come stupri e tentati stupri. 


In molti casi le donne che subiscono violenze provengono da famiglie in cui c'è stata una sofferenza di tipo psicologico, ad esempio da parte della figura paterna o fratelli maggiori che le hanno abituate a considerare la violenza domestica come qualcosa di normale, di abituale. Si tratta di quello che viene definito il ciclo della violenza: le donne apprendono che questo è la normalità, la donna subisce violenza come un aspetto della vita quotidiana", spiega Diana De Ronchi, psichiatra e professoressa ordinaria del Dipartimento di scienze biomediche e neuromotorie dell'Università di Bologna. "Le donne spesso quando subiscono lesioni importanti vanno in pronto soccorso ma negano che sia stato il compagno a colpirle. C'è una sorta di negazione con gli operatori sanitari. Bisognerebbe formare gli operatori su come fare il colloquio con le donne perché spesso è proprio l'aguzzino ad accompagnarle in pronto soccorso. Esistono però modalità che devono essere conosciute per fare colloqui tutelati e separati con la donna". Essere vittima di una violenza domestica o sessuale è un'urgenza di tipo psichiatrico, spiega ancora la professoressa. Deve esserci una tutela totale della donna h 24, con la raccolta delle prove medico-legali e segnalazioni alle autorità competenti. E poi c'è l'iter dal punto di vista legale: in alcuni casi la denuncia può essere volontaria, in altri d'ufficio. Ma in ogni caso il medico ha l'obbligo di segnalare all'autorità giudiziaria quando le lesioni sono gravi. Secondo Diana De Ronchi il personale sanitario gioca quindi un ruolo importante nel fenomeno della violenza sulle donne.


Laura Melissari. Perché le donne perdonano gli uomini violenti, The Post Internazionale, 12 gennaio 2017