Mercoledì 10 ottobre è indetta la Giornata Mondiale per la Salute Mentale al fine di sensibilizzare, in generale, la popolazione sul tema dei disturbi mentali e di agire nell’ottica della consapevolezza e della prevenzione.
La Mental Health Recovery Star™ è uno strumento elaborato da Triangle Consulting nel 2011 su mandato del Mental Health Providers Forum; è il prodotto di una ricerca-azione condotta con la partecipazione di operatori ed utenti di diversi servizi di salute mentale di area londinese utilizzando metodi qualitativi e quantitativi. La sua finalità è quella di supportare l’utente ed il suo operatore di riferimento nella definizione, nel monitoraggio e nella valutazione dei percorsi di cura e riabilitazione basati sui principi delle pratiche orientate alla guaribilità. Il quadro teorico di riferimento della Recovery Star™ fa riferimento alla coproduzione, all’empowerment, alla valorizzazione dell’esperienza vissuta in prima persona dagli utenti dei servizi e al ruolo di facilitazione degli operatori rispetto ad un percorso di cambiamento personale. A differenza di altri strumenti la Recovery Star™ fa proprio un modello di cambiamento che nasce da ricerche sulle esperienze di malattia e di guarigione descritte da più persone soprattutto nei paesi anglosassoni (ma non solo): la “scala del cambiamento” che ne deriva costituisce il motore concettuale dello strumento e offre all’utente e all’operatore indicazioni non solo per la valutazione del punto a cui un percorso individuale è arrivato ma anche un supporto nell’identificare gli interventi più adatti nelle diverse fasi della scala del cambiamento. La Star consente di valutare dieci aree: salute mentale, life-skills, lavoro, dipendenze, responsabilità, reti sociali, relazioni personali, speranza, cura di sé, identità ed autostima.
L'obiettivo dello studio è di descrivere l’impatto dei disturbi mentali tra i bambini nella fascia di età 5-14 anni in ciascuna delle sei regioni dell'Organizzazione Mondiale della Sanità. I problemi di salute mentale sono le malattie e i disturbi più frequenti nei bambini e ragazzi in tutto il mondo, e sono i principali responsabili della sottrazione di anni di vita in buona salute. I problemi più diffusi sono: disturbi comportamentali come quelli dell’attenzione e l’iperattività, i disturbi legati alla sfera dell’ansia, la depressione e i disturbi che derivano dall’autismo. Lo studio ha preso in esame il periodo 2000-2015 e ha messo in luce che la frequenza dei disturbi di tipo mentale in età pediatrica è alta e costante in tutti i paesi.
Le conseguenze sociali ed economiche dovute alla scarsa salute mentale sono notevoli. Il documento fornisce una panoramica dello sviluppo di approcci per promuovere il benessere mentale e la prevenzione delle malattie mentali nei paesi dell'OCSE, insieme a una valutazione di ciò che è noto sulla loro efficacia ed economicità. Le azioni e i programmi di promozione e prevenzione della salute mentale nei diversi paesi non sono uniformi. Sono necessari ulteriori sforzi per introdurre interventi mirati rivolti ai disoccupati e alle popolazioni anziane.
Il documento, redatto da "Mental Health Commission of Canada" è composto da due linee guida. La prima parte fornisce una panoramica degli elementi per la pratica di "Peer Support", insieme con i valori guida, i principi pratici, le abilità necessarie in tutti coloro che sono coinvolti in programmi di supporto tra pari. La seconda parte si concentra sulla formazione dei lavoratori e delinea le capacità e le conoscenze da includere nella formazione di coloro che si occupano di "Peer Support".
La ricerca (una revisione sistematica con metanalisi) indaga sullo stress lavoro–correlato e sul suo impatto sulla salute mentale, in particolare sul rischio di depressione. Secondo alcuni studi precedenti, i carichi di lavoro sono associati ad un aumentato rischio di depressione ma in questi studi le evidenze non sono abbastanza solide. Per ovviare a questo è stata condotta una nuova ricerca che, oltre a mettere insieme i dati relativi agli studi precedenti ha preso in considerazione un database internazionale che comprende 120.000 lavoratori. Non sono stati usati solo questionari ma anche i dati dei registri degli ospedali sulle diagnosi per depressione. I risultati hanno confermato che un alto stress sul luogo di lavoro è associato all’insorgere della depressione.