Keyword : ISOLAMENTO SOCIALE

La violenza di genere confinata tra le pareti domestiche durante il lockdown

La pandemia Covid-19 ha avuto un profondo impatto sui nostri sistemi di vita e, più in generale, sull'organizzazione economica e politica del nostro Paese. La significativa perdita di vite umane, l'interruzione delle attività economiche, il blocco, sono una indubbia minaccia per il nostro benessere. Piuttosto importante è stato l'impatto del confino sulle famiglie e in modo marcato sulle donne, favorendo le forme più disparate di abuso. In questo scenario, la violenza di genere non si aggiunge alla lista degli effetti sulla vita, ma piuttosto esprime quella dimensione della vita - spesso lasciata nell'ombra - che riflette percorsi di uguaglianza soffocata e diritti spesso negati alle donne. In effetti, la violenza di genere è un'espressione della disuguaglianza tra donne e uomini resa chiara dall'epidemia di COVID-19. Pertanto, la lotta contro la violenza di genere rimane una sfida per il ventunesimo secolo. Il documento si propone di esplorare due questioni chiave: la disuguaglianza di genere e l'interconnessione tra la riproduzione e la sfera di produzione, concentrandosi sulle disuguaglianze e le vulnerabilità preesistenti nelle esperienze di vita delle donne.


MOFFA, G. & CHIRIVÌ, M. (2020). La violenza di genere confinata tra le pareti domestiche durante il lockdown. Culture e Studi del Sociale, 5 (2), 559-567.


 


Gli effetti della pandemia, dell'isolamento sociale e del lockdown sulla salute mentale degli italiani

Registrazione del Webinar "Covid-19: gli effetti della pandemia, dell'isolamento sociale e del lockdown sulla salute mentale degli italiani" che si è tenuto lunedì 27 luglio 2020; evento moderato dall'onorevole Beatrice Lorenzin e organizzato da Edra in partnership con il Centro Studi Americani.


«Oggi si stima che i 264 milioni di persone affette da depressione nel mondo siano raddoppiati: siamo passati dal 6% del totale di persone con depressione, al 13%. Questo perché siamo di fronte a un impatto senza precedenti nella storia recente sulla struttura economica e sociale globale, paragonabili forse solo al periodo dell'immediato dopoguerra». Così, Ranieri Guerra, Assistant Director-General for Strategic Initiatives dell'Oms, ha commentato il tema del webinar ". Poi ha aggiunto: «Per quanto concerne il mondo della salute mentale, l'Oms ha un sito dedicato con indicatori, articoli, problematiche da tutto il mondo, che ci fa capire cosa è accaduto e a cosa dobbiamo essere preparati».


Guerra ha evidenziato che «a oggi siamo a 16milioni e mezzo di casi registrati e 700mila morti classificati nel mondo (sicuramente sottostimati). Le soluzioni per l'Italia, dove lo studio della patologia è stato particolarmente dettagliato e ha accompagnato le operazioni di contenimento e controllo, sono state innovative, complesse e articolate, sia per la gestione della patologia in sè, sia per quanto riguarda la sociopatologia, inevitabilmente collegata con le rigide misure di controllo, quarantena e isolamento, con la sospensione delle relazioni sociali, scolastiche e comunitarie, che hanno allo stesso tempo permesso di mettere in sicurezza il capitale umano del Paese, con gli eccellenti risultati di contenimento che si continuano a osservare». Poi la previsione di una nuova possibile ondata: «Questo è il bimestre a bassissima circolazione del virus in cui dobbiamo lavorare di più per prepararci all'arrivo dell'autunno, il periodo delle elezioni regionali, dell'inizio delle scuole e dell'influenza stagionale, oltre che, naturalmente, della ripresa auspicata delle attività ordinarie. In Italia non siamo stati investiti dalla ondata di ritorno della prima fase epidemica. La capacità del servizio sanitario di identificare e tracciare casi e contatti è migliorata enormemente come la competenza clinica e la disponibilità di equipaggiamenti, farmaci e presidi. Mi auguro che continui così, anche se guardando alla situazione globale, non possiamo essere così ottimisti come altri colleghi in Italia».

Il professor Alberto Siracusano, direttore Uoc Psichiatria e Psicologia clinica - Fondazione Policlinico Tor Vergata di Roma, ha paragonato il Covid-19 a «una bomba nucleare le cui radiazioni hanno colpito le persone in modo diverso. Chi era più vicino ed è stato colpito subito e direttamente dalla malattia; chi invece era più lontano, oggi presenta gli effetti di questa radiazione». Poi ha parlato degli effetti su bambini e giovani, molti dei quali oggi sfidano tutte le regole sulla sicurezza: «Questa "ignoranza" dipende da noi che non siamo stati in grado di trasmettere dei principi educativi relativi alla sicurezza», e ha concluso: «I rischi per il benessere psichico potranno derivare oltre che dal deficit economico, dalla povertà vitale, perdita qualitativa dei sistemi affettivi e valoriali».

Sempre di fragilità nei ragazzi e nei bambini ha parlato Ernesto Caffo, professore ordinario di Neuropsichiatria infantile - Università di Modena e Reggio Emilia e presidente di Telefono Azzurro: «È stata un'esperienza complessa quella che bambini e i ragazzi hanno vissuto e, per molti già in difficoltà, il lockdown ha portato grande sofferenza che sta emergendo ora e che si può tradurre in violenza verso i coetanei e disagio, abuso di alcolici o di altre sostanze». Armando Piccinni, presidente Fondazione Brf, professore straordinario Unicamillus Roma ha citato uno studio condotto proprio sui più giovani: «Come fondazione abbiamo messo in piedi uno studio con diverse province toscane in collaborazione con il Miur su studenti dalla prima media alla quinta liceo, sulle dipendenze comportamentali, soprattutto sulla dipendenza digitale. I dati lasciano senza parole: un fenomeno che emerge in particolare è la food addiction. Chi aveva questa tendenza, l'ha incrementata durante il lockdown. C'è stato un incremento anche dell'uso di sostante stupefacenti e di alcool, tema connesso a violenza domestica».


Guida anti-stress per i cittadini in casa

Opuscolo del Consiglio Nazionale Ordine degli Psicologi. La guida fornisce consigli e informazioni utili sviluppando in particolare i seguenti punti: Gestire lo stress e sviluppare resilienza; Riscoprire le proprie risorse; Dare dignità a ogni aspetto della giornata; Gestire le emozioni negative; Aprire la mente all’altro… vicino; Applicare il minimalismo digitale; Lavorare da casa, come riorganizzare le proprie abitudini quotidiane; Non dimenticare l’attività fisica; Socializza, adesso hai tempo per farlo; Ascoltare i bambini; Gli adolescenti; E gli anziani; Un occhio di riguardo alla coppia; Non dimenticare il tempo per il riposo; Provare ad imparare nuove abitudini; Non vivere solo di Coronavirus; Riflettere sulla gestione della paura; Ma anche smettere di pensare ad essa; Sforzarsi di trovare qualche aspetto positivo; Dove posso trovare supporto psicologico?


Covid-19: Indagine del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) sui mutamenti sociali

Indagine del Consiglio Nazionale delle Ricerche su atteggiamenti e comportamenti della popolazione nell'emergenza Covid-19 in relazione al "distanziamento sociale". Lo scopo è di analizzare gli atteggiamenti e i comportamenti della popolazione dovuti al "distanziamento sociale", per valutarne le conseguenze e i correttivi nel breve e medio periodo, per arginare l'insorgenza di stati critici a livello psicofisico prodotti dall'assenza di lavoro e socialità. Da un team di studiosi è stato sviluppato un questionario on line.


L’attività è articolata in quattro aree d’indagine. La prima riguarda le informazioni socio-anagrafiche dei rispondenti. La seconda, Interazione e devianza nel distanziamento/avvicinamento sociale, rileva i mutamenti nell’interazione sociale e le conseguenti forme di devianza e disagio dovute sia al distanziamento sia al contatto protratto degli individui conviventi. La terza, Fiducia e opinioni, riguarda la valutazione dell’operato pubblico e i livelli di fiducia relazionale e sistemica. La quarta, Emozioni e disagio, analizza la valutazione del sé, le emozioni primarie e gli stereotipi connessi all’emergenza sanitaria.