Keyword : INFANZIA

L’impatto delle violenze di genere e familiari sui minori

La violenza domestica contro le donne sono cresciute durante la pandemia. Quando presenti, ne sono vittima anche i minori, costretti ad assistere e spesso a subirle direttamente. Un quadro drammatico, in cui è importante il ruolo di tutele legali e centri antiviolenza.


Questi i numeri: 16.272 chiamate da vittime al 1522 nel 2021: +3,6% sul 2020 e +88,2% sul 2019.


Le chiamate da vittime sono cresciute nel 94% delle province rispetto a prima della pandemia.


La tendenza alla crescita è segnalata anche da altre fonti, come gli accessi al pronto soccorso.


Le conseguenze più frequenti tra i minori che assistono sono inquietudine e aggressività.


Oltre il 50% delle vittime di violenza hanno figli: il 51% nel 2021 e il 54% nei primi 3 mesi del 2022. A loro volta, circa la metà delle vittime con figli è genitore di un minore di 18 anni.


I dati mostrano chiaramente che i ragazzi nella stragrande maggioranza dei casi assistono alle violenze e in diversi casi ne sono vittima in prima persona.


Intervenire nel contrasto delle violenze di genere e domestiche richiede un complesso coordinato di interventi. Dalla possibilità di segnalazione e consulenza, attraverso il numero verde dedicato, alle strutture rivolte all'accoglienza delle donne che escono da una situazione di violenza, spesso con i propri figli.


Alcune situazioni richiedono un intervento particolare, come previsto dalla legge 4 del 2018 che tutela gli orfani a causa di crimini domestici. Giovani ai quali vengono riconosciute tutele processuali ed economiche, come il diritto al patrocinio gratuito a spese dello Stato, la possibilità di modificare il proprio cognome o quella di accedere alla pensione di reversibilità oltre a borse di studio, finanziamenti per il reinserimento lavorativo e per l'assistenza psicologica e sanitaria.


La prevenzione passa anche da un investimento educativo sulla parità e il rispetto di genere.


È evidente l'urgenza di intervenire e sulla prevenzione facendo un vero e proprio investimento educativo che miri a trasmettere a bambini e ragazzi tutti gli strumenti per essere parte attiva del contrasto alla violenza di genere.


 (Fonte: Openpolis. L’impatto delle violenze di genere e familiari sui minori, 22 novembre 2022


Diritti dell’infanzia e della gioventù transgender


Il 23 settembre 2022, al termine del Congresso conclusivo a Lisbona, Agedo e  altre associazioni parte di ENP (European Network of Parents) hanno presentato al Parlamento il “Manifesto dei Genitori, con la richiesta ai legislatori europei che vengano garantiti i diritti dell’infanzia e della gioventù transgender.


Negli ultimi anni è avvenuto un "cambiamento di paradigma" negli approcci alla assistenza delle giovani persone transgender (inclusa l'assistenza sanitaria e le pratiche genitoriali) e ci si è allontanati dai modelli riparativi e patologizzanti, tendendo verso un approccio affermativo. Questa infanzia e gioventù sta meglio fisicamente, psicologicamente e socialmente se sostenuta dai genitori e/o dalle persone che forniscono assistenza. Genitori e persone che forniscono assistenza hanno iniziato a unirsi in associazioni e gruppi di sostegno per lottare insieme per i diritti de* loro ragazz*.


Le associazioni che fanno parte di ENP – e cioé Agedo (Italia), Ampgyl, (Spagna) Amplos (Portogallo), Drachma (Malta), Izadji (Serbia) – hanno allargato la platea alle associazioni di genitori di altri Paesi europei, allo scopo di rafforzare le richieste rivolte nel Manifesto ai legislatori europei. Erano presenti infatti anche genitori da Bosnia-Erzegovina, Croazia, Germania, Islanda Irlanda, Lituania. Presente anche l’associazione italiana GenderLens, su invito di Agedo.


Un numero sempre crescente di bambini e giovani transgender in Europa chiede accesso alle cure necessarie all’affermazione del genere e il riconoscimento del diritto all’autodeterminazione“, si afferma nel Manifesto. “Chiediamo a tutti voi, responsabili e politici, di proporre azioni coraggiose che possano trasformare la vita delle giovani persone transgender in Europa”.


Si segnalano, oltre al Manifesto dei Genitori, due interessanti video sul tema che sono il prodotto di un progetto europeo finanziato nell'ambito del programma Horizon e con finanziamenti EU.


“Abbracciami e sentirai lo stesso calore” è il titolo del video prodotto da Agedo all’interno del progetto.  Sette genitori raccontano con intense testimonianze il percorso de* figl* verso l’affermazione della loro identità di genere, compiuto insieme a tutta la famiglia.Realizzato dal regista Claudio Cipelletti, già regista di Due volte genitori nel 2008, il video è stato presentato per la prima volta al Congresso conclusivo del Progetto a Lisbona, settembre 2022 ottenendo un grande successo. Abbracciami e sentirai lo stesso calore - YouTube


Nel corso del terzo Webinar del progetto, a giugno 2022, la pediatra Alessandra Foglianese parla delle difficoltà incontrate dai bambini transgender quando vengono accompagnati ad una visita pediatrica e non vengono visti, riconosciuti e rispettati come sarebbe doveroso fare da parte dei medici. Non si tratta di un atto di benevolenza ma di un atto dovuto, perché i diritti vanno garantiti anche ai più piccoli, e non farlo costituisce una sorta di maltrattamento. Alessandra Foglianese, pediatra presso il Policlinico di Bari, ha presentato queste istanze insieme ad Agedo nel corso del progetto “Let’s change the pace” di ENP, co-finanziato da Erasmus + dell’Unione Europea. Dott ssa Alessandra Foglianese I diritti dei bambini con varianza di genere - YouTube


Progetto: IO STO BENE QUI IN MONTAGNA

Durata: 1 maggio 2018 – 1 luglio 2022 (valutazione di impatto nel 2023)


Il progetto “Io sto bene qui in montagna” si pone come obiettivo il miglioramento del sistema dei servizi per la prima infanzia (0-6 anni) in uno specifico territorio montano, la Val Pellice. Il Comune capofila è Torre Pellice in collaborazione con Comuni, enti ed associazioni del territorio. Gli obiettivi sono: migliorare la qualità dell’offerta dei servizi attraverso una serie di iniziative e progetti, agevolarne la fruizione da parte delle famiglie ed incrementare, quindi, il numero dei bambini frequentanti i servizi. Una particolare attenzione è rivolta all’accessibilità per le famiglie che abitano nelle zone più montane, quelle che hanno difficoltà economiche e appartengono a comunità straniere. Il progetto è stato selezionato e finanziato dall’Impresa Sociale Con i Bambini tramite un bando Prima Infanzia 0-6 del 2017 nell’ambito del “Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile”. Si è svolto dal 1 maggio 2018 al 1° luglio 2022 (di cui 6 mesi di proroga per la situazione pandemica legata al COVID-19). Seguiranno ulteriori due anni per la valutazione di impatto del progetto.


DoRS è partner del progetto e, in particolare, ha il compito di realizzare la valutazione partecipativa di processo e di impatto del progetto tramite strumenti quantitativi e qualitativi. L’attività viene svolta in collaborazione con il Servizio di Promozione della Salute dell’ASL TO3, anch’essa partner del progetto.


Pandemia, neurosviluppo e salute mentale di bambini e ragazzi










 

Indagine per capire gli effetti della pandemia sul neurosviluppo e sulla salute mentale di bambini e adolescenti e gli effetti delle misure governative, attuate per contenere l'emergenza.


La ricerca è durata un anno e proseguirà per altri due, coinvolgendo fino a 35.000 minorenni dai 6 ai 18 anni ..Per realizzarla sono stati ascoltati oltre 90 esperti tra neuropsichiatri infantili, pediatri, assistenti sociali, psicologi, pedagogisti e docenti.


Tra le emergenze segnalate:  disturbi del comportamento alimentare, ideazione suicidaria (tentato suicidio e suicidio), autolesionismo, alterazioni del ritmo sonno-veglia e ritiro sociale. In ambito educativo disturbi dell’apprendimento, dell’attenzione e del linguaggio, disturbi della condotta e della regolazione cognitiva ed emotiva, oltre a paura del contagio, stato di frustrazione e incertezza rispetto al futuro, generando insicurezza e casi di abbandono scolastico. È stato inoltre riportato un aumento delle richieste d’aiuto per l’uso di sostanze psicoattive, cannabinoidi e alcool, mentre i minori migranti non accompagnati hanno manifestato difficoltà nella gestione dell’isolamento e della quarantena nelle strutture di accoglienza.


Gli esperti hanno definito questo stato di cose una vera e propria “emergenza salute mentale”. Vi è stato un aumento esponenziale delle  richieste di aiuto che hanno fatto emergere carenze e ritardi strutturali. Bambini, ragazzi e famiglie si sono trovati spesso costretti a rivolgersi ai privati con impegni economici rilevanti e difficilmente sostenibili, che hanno aumentato le disuguaglianze. Allo stesso tempo il lockdown ha fatto scoprire il potenziale della telemedicina applicata alla salute mentale.


Occorre investire rapidamente in formazione degli operatori e in tecnologie specifiche per assistere bambini e ragazzi. I problemi connessi al neurosviluppo e alla salute mentale, che hanno ricevuto insufficienti risposte, rischiano di subire un processo di cronicizzazione di disagio mentale su vastissima scala.


L’Organizzazione Mondiale della Sanità ribadisce la centralità della salute mentale nella vita degli individui. In particolare, in relazione all’attuale periodo storico, viene sottolineato che la salute mentale necessita di una considerazione al pari di quella fisica. Sono considerate fondamentali le azioni di programmazioneprevenzione e cura che superino frammentarietà regionale e locale. L'offerta di servizi deve rispondere, quindi, ad una vision globale che si declini a livello territoriale tramite una rete ben strutturata e coordinata tra tutti i sistemi che si occupano di infanzia, adolescenza e famiglia, inclusi il settore educativo e il terzo settore in una logica di welfare circolare e sussidiario. La fase post-pandemica può essere utilizzata come occasione di miglioramento del sistema di monitoraggio, prevenzione, cura e assistenza delle persone di minore età, fortemente messi sotto sforzo negli ultimi mesi.