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Report 2022 di MEDSCAPE su Burnout e depressione nei medici USA

Da fine giugno a fine settembre 2021 sono stati intervistati circa 13.000 medici statunitensi di varie discipline/specialità, riguardo alla propria salute mentale e al burnout derivante dall'esperienza pandemica di questi ultimi 2 anni.
Durante il I anno di pandemia di covid19 i tassi di burnout - definito come stress di lunga durata, legato alla situazione lavorativa, con conseguenti esaurimento, cinismo, fuga dalle responsabilità, mancanza di realizzazione personale - si erano mantenuti stabili, nel 2021 però c'è stato un incremento elevato soprattutto tra i medici del pronto soccorso (dal 43% al 60%).


I medici hanno raccontato di aver utilizzato strategie di fronteggiamento quali: praticare attività ed esercizio fisico (48%), autoisolarsi dalle famiglie (45%), l'alimentarsi con "cibo spazzatura" (35%), e bere (24%).
Per quanto riguarda le altre categorie di medici, l'impatto del ritorno al lavoro post lockdown, e lo stress correlato al covid, lo staff numericamente ridotto, e l'ansia per la salute dei propri familiari ha contribuito a un tasso di burnout più alto rispetto a quello del primo anno di pandemia, quando la quarantena aveva temporaneamente chiuso gli ambulatori e i presidi sanitari.


 


 


Disparità di genere per le donne medico
Il "carico cognitivo" (Sweller, 1991) è la quantità di memoria utilizzata per governare i molteplici compiti in ambito lavorativo, domestico e sociale con l'attenzione necessaria, ed è distinto dal "carico emotivo" richiesto per gestire le risposte emotive in famiglia o nel luogo di lavoro. Entrambi sono stati individuati come fattori chiave nel burn out dei medici.
Un fenomeno misconosciuto riguarda il contributo particolarmente elevato di questi fattori sul burn out delle donne medico, che testimonia l'esistenza di una disparità di genere: questa disparità potrebbe derivare dalla necessità per le donne di dover fungere spesso come "sistema operativo" perennemente e contemporaneamente funzionante in famiglia e al lavoro.

A ciò contribuiscono fattori socio-culturali e politici che amplificano - a livello istituzionale e organizzativo - il carico cognitivo e quello emotivo per le donne medico (un'indagine ospedaliera sull'impatto negativo degli adempimenti amministrativi rispetto al tempo/qualità delle visite mediche era molto più elevato per le donne, ed era correlato alle aspettative dei colleghi di genere maschile).

E' stato inoltre dimostrato che il lavoro clinico comporta un carico emotivo maggiore tra le donne: uno studio ha rilevato che le donne medico trascorrono più tempo coi pazienti (16% in più rispetto ai colleghi di genere maschile), in parte spiegato dall'aspettativa dei pazienti concernente la maggiore attitudine psicosociale del genere femminile: quando una professionista donna ha davanti qualcuno che si aspetta di essere rassicurato ed incoraggiato, può sperimentare una certa pressione psicologica e di conseguenza impegnare un carico emotivo maggiore nel luogo di lavoro. Empatia e supporto sono comunque elementi centrali dell'approccio centrato sul paziente, dimostrato empiricamente come garanzia di cura di elevata qualità, e dovrebbero essere competenze di ogni medico a prescindere dal genere sessuale.

 


Nadkarni A, Biswas J. Gender Disparity in Cognitive Load and Emotional Labor—Threats to Women Physician BurnoutJAMA Psychiatry. Published online June 08, 2022.