La ricerca dell’Università degli Studi della Tuscia, in partnership con l’Associazione Differenza Donna ONG e con il contributo della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le Pari Opportunità, nell’ambito del progetto “STEP-Stereotipo e pregiudizio” ha analizzato la rappresentazione sociale della violenza di genere attraverso lo studio di articoli e sentenze.
Per quanto riguarda la violenza di genere sulla stampa, la ricerca ha analizzato un totale di 16.715 articoli nell’arco temporale di 3 anni, dal 2017 al 2019. I reati presi in considerazione sono stati la violenza domestica, la violenza sessuale, l’omicidio/femminicidio, la tratta e la riduzione in schiavitù di esseri umani e lo stalking.
Per analizzare il linguaggio relativo alla violenze sulle donne nei tribunali è stato analizzato un totale di 283 sentenze, su un arco temporale che va dal 2010 al 2020.
In base a quanto emerge dalle analisi della ricerca, in generale la rappresentazione sociale della violenza tende ad attenuare o omettere le responsabilità degli uomini protagonisti di episodi e reati di violenza. Gli stereotipi e i pregiudizi, quando si radicano nei testi delle sentenze o sulle pagine dei giornali, contribuiscono a perpetuare una rappresentazione sociale della violenza che mistifica il fenomeno riducendo le responsabilità degli aggressori. La raccomandazione è quindi quella di spogliare dalla retorica i testi che si occupano di violenza di genere e attenersi ai fatti oggettivi, solo in questo modo si eviterà il rischio di distorsione che il pregiudizio comporta e si vedrà rafforzata la capacità di giustizia del paese. (Fonte: Save the Children)
Questa guida intende fornire ai giornalisti le informazioni principali utili per approfondire molti aspetti attorno a Covid-19, un argomento delicato da trattare per un giornalista, nonché altre questioni non meno impegnative in tema di salute pubblica.