Franco ha 65 anni, ha fatto l'autotrasportatore per tutta la vita ma, da alcuni anni, si è messo in proprio. Compra mezzi di trasporto e attrezzature e casa sua diventa il luogo in cui svolge la sua attività.
Quest'anno la settimana europea, organizzata dall’EU-OSHA dal 23 al 27 ottobre, è incentrata sul tema della tecnologia digitale che offre maggiori opportunità ai lavoratori e ai datori di lavoro in molti luoghi di lavoro e in tutti i settori ma presenta anche maggiori sfide e rischi in termini di sicurezza e salute. I rischi derivano da tecnologie sempre più utilizzate ma i cui effetti sulla salute sono parzialmente noti.
Il “tappeto” narra la storia di un infortunio mortale in cui a perdere la vita è Pino, un operaio che lavorava presso un’azienda di produzione mangimi.
Salvatore, un ragazzo di 28 anni, era arrivato a Milano dalla Sicilia qualche anno prima per cercare lavoro. Da qualche giorno lavorava in un cantiere allestito in una via della città per ristrutturare le facciate di un palazzo di otto piani.
Un vigile urbano in pensione da anni aiutava la moglie nella conduzione dell'azienda agricola. Malauguratamente, durante le operazioni di attacco di una fresatrice agricola ad una trattrice cingolata, è morto a causa dello schiacciamento tra l'attacco dell'antiribaltamento e la fresatrice stessa.
Gli infortuni sul lavoro legati al consumo di alcol rappresentano ancora un fenomeno diffuso, nonostante la legge 125 del 2001 abbia introdotto il divieto di assunzione e somministrazione di bevande alcoliche per alcune attività lavorative che possono essere soggette a rischio elevato.
Agnese è addetta alla pressa piegatrice in una azienda metalmeccanica. E' brava, lei lo stipendio se lo porta a casa senza tanti proclami e quisquiglie. Il ritmo di lavoro è incalzante: otto ore, centinaia di pezzi nella pressa. Mentre mette un pezzo in lavorazione, schiaccia il pedale nel momento in cui non tutte le dita sono lontane dalla pressa; un piccolo frammento di un dito si stacca e Agnese rimane mutilata per sempre.
È questa la frase che più volte si è sentito ripetere Duilio dopo la morte del suo amico e compagno di lavoro Antonio, un giovane pensionato che aveva aderito al “Progetto Anziani” del suo comune per fare piccoli lavori di manutenzione del verde pubblico.
Andrea ha 23 anni e dovrebbe lavorare come addetto al montaggio presso la sede di una ditta, ma insieme ad altri ragazzi, tutti con contratto a termine con un’agenzia interinale, svolge il suo lavoro nella sede di un’altra società. Mentre Andrea eseguiva la sua attività, il collega Luca, di 17 anni, a bordo di un carrello elevatore in fase di manovra, investì con la ruota il suo piede destro causandone una lesione permanente.