L’obiettivo dello studio è di indagare i fattori associati alla capacità di resilienza tra professionisti medico-sanitari che assistono i pazienti. I medici negli Stati Uniti soffrono di alti tassi di esaurimento, ideazione suicidaria e suicidio rispetto agli altri lavoratori adulti. In uno studio, il 45 per cento di un campione rappresentativo a livello nazionale di medici aveva sintomi di burnout.
È stato sottoposto un questionario trasversale a 308 intervistati che comprendeva valide misure di resilienza, il grado di soddisfazione professionale, le esigenze del posto di lavoro, il grado di intolleranza al rischio e all’incertezza e le caratteristiche delle unità di servizio.
I bisogni relazionali, l’intolleranza all’incertezza, la soddisfazione per almeno il 75% del tempo lavorativo, il numero di medici presenti in una unità e i carichi di lavoro sono risultati significativamente associati con la resilienza.
Waddimba, A. C., Scribani, M., Hasbrouck, M. A., Krupa, N., Jenkins, P. and May, J. J. (2016), Resilience among Employed Physicians and Mid-Level Practitioners in Upstate New York. Health Serv Res, 51: 1706–1734
La terza edizione della rassegna torinese “Robe da matti” è iniziata il 7 ottobre con un convegno sulle pratiche innovative ed efficaci che alcuni servizi di salute mentale stanno realizzando in Italia, con uno sguardo inclusivo sulle interessanti esperienze e stimolanti realtà presenti sul territorio.
Parte anche quest’anno in Ottobre, dal 7 al 14, la rassegna “Robe da matti”, alla sua terza edizione. Il titolo scelto per definire la settimana della Salute Mentale organizzata a Torino è costruito sull’onda delle sorelle maggiori: “Impazzire si può” (Trieste), “Mat” (Modena), “Le parole ritrovate” (che è anche il nome dell’associazione che la promuove – Trento), “Caleidoscopio fest, i colori della mente” (la coetanea di Lodi).