Keyword : PREVENZIONE VIOLENZA

Comunicazione di genere

In Italia ancora oggi, di fronte al massacro di donne da parte di uomini legati al contesto familiare e affettivo, con enorme difficoltà si mette in luce il disequilibrio che connota molti rapporti e la diffusa cultura del possesso, permanendo ancora il malcelato timore che non si possa entrare nelle dinamiche della famiglia, concepita come valore in sé, con regole proprie e autonome. Pare dunque imprescindibile combattere questa orribile piaga fin dalla sua prima comparsa nel linguaggio, nelle consuetudini, nelle obsolete tradizioni che non hanno più alcuna ragione di esistere. Per ottemperare a tale imperativo, si è deciso di dare massima divulgazione a ricerche di vari studiosi e studiose di diversa provenienza che da anni lavorano sul campo della violenza simbolica, linguistica ed iconografica. I risultati sono contenuti nei saggi che seguono, tutti finalizzati a far emergere aspetti della violenza contro le donne e del sessismo che spesso si annidano nelle pieghe più remote della società attuale. (Dal sito dell'editore)


Dente, F., & Cagnolati, A. (Eds.). (2019). Comunicazione di genere tra immagini e parole. Salamanca: FahrenHouse.


Venticinque novembre: Progetto di sensibilizzazione contro la violenza di genere

"Perché parlare di violenza di genere in un nido d’infanzia? I genitori delle bambine/i che frequentano il nido sono interlocutori importanti, con cui confrontarsi sui temi educativi. Il progetto si rivolge a donne e uomini che a vario titolo frequentano il nido per sensibilizzarli su un fenomeno che non va relegato al silenzio. Occorre dare voce a chi non ne ha per aiutare a vedere possibilità di evoluzione. E’ importante dare alle famiglie di bambini/e piccoli/e, occasioni per riflettere su questi temi. Perché e’ fin dalla prima infanzia che si trasmettono e si radicano stereotipi di genere ed e’ al nido e nelle scuole che occorre far crescere una cultura di valorizzazione delle differenze. A partire da queste convinzioni i nidi d’infanzia San Donato e Viganò del Comune di Bologna, in occasione del 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza sulle donne, promuovono da anni iniziative di sensibilizzazione. Ogni 25 novembre le famiglie sono invitate a trascorrere la giornata al nido insieme alle bambine/i. Durante l’accoglienza viene distribuito materiale informativo della “Casa delle donne per non subire violenza” ed allestito uno spazio con poesie sul tema. Nella mattinata viene proposta una performance, creata dalle educatrici, a cui segue un momento laboratoriale che coinvolge bambini/e e genitori. La performance, carica di elementi simbolici, offre suggestioni legate al tema della giornata, caratterizzata da una forte condivisione di pensieri ed emozioni".


Martinelli E, Querciagrossa M. Venticinque novembre al nido un progetto di sensibilizzazione contro la violenza di genere fisica e simbolica su donne e bambine/i.  Zero-a-seis, 20 (37), 2018,  235-245


Il ruolo della scuola nel contrasto alla violenza di genere e le opportunità offerte dal programma operativo nazionale

Obiettivo di questo lavoro è proporre una riflessione sull’educazione di genere nelle scuole, con riferimento in particolare alle azioni di contrasto alla violenza di genere, anche alla luce della recente normativa. Le osservazioni qui presentate si basano sull’analisi dei dati di un questionario rivolto alle scuole, realizzato da INDIRE per conto dell’Autorità di Gestione del PON“Per la scuola: Competenze e ambienti per l’apprendimento”finalizzato a monitorare i progetti realizzati dalle scuole su tali tematiche. La rilevazione sui progetti di prevenzione e di contrasto della violenza di genere ha consentito di individuare degli indicatori di buona pratica: la continuità temporale ed educativa dei progetti; la formazione dei docenti; il coinvolgimento dei soggetti del territorio; l’uso di strumenti per favorire la
riflessività e l’autovalutazione.


Bagattini D, Calzone S, Pedani V.  Il ruolo della scuola nel contrasto alla violenza di genere e le opportunità offerte dal programma operativo nazionale. Giornale Italiano della Ricerca Educativa, 12(22), giugno 2019 


Lights4Violence: un intervento educativo in sei Paesi europei per promuovere relazioni positive tra gli adolescenti

Prevenire la violenza tra gli adolescenti è una priorità per la salute pubblica a causa della sua portata e delle conseguenze dannose a breve e lungo termine per la salute degli adolescenti e degli adulti. Nel protocollo di studio, vengono integrate le precedenti esperienze nella prevenzione della violenza promuovendo fattori protettivi contro la violenza di genere quali capacità comunicative, empatia e capacità di problem solving attraverso "Cinema Voice", un intervento educativo partecipativo basato sui punti di forza degli adolescenti.
L'intervento educativo è rivolto a ragazzi e ragazze di età compresa tra 13 e 17 anni, iscritti a scuole secondarie ad Alicante (Spagna), Roma (Italia), Cardiff (Regno Unito), Iasi (Romania), Poznan (Polonia) e Matosinhos (Portogallo).
Lo studio (pubblicato ad aprile 2019 su BMC Public Health)  può fornire informazioni rilevanti sull'efficacia degli interventi educativi che combinano un quadro positivo di sviluppo giovanile con una consapevolezza educativa sull'importanza di raggiungere l'uguaglianza di genere e prevenire e combattere la violenza di genere. Questo è il primo studio che coinvolge sei paesi europei in un intervento educativo per promuovere attività di protezione dalla violenza tra gli adolescenti iscritti nelle scuole secondarie e può fornire gli strumenti necessari per replicare l'esperienza in altri contesti e altri paesi.


Vives-Cases C, Davo-Blanes MC, Ferrer-Cascales R, Sanz-Barbero B, Albaladejo-Blázquez N, Sánchez-San Segundo M, Lillo-Crespo M, Bowes N, Neves S, Mocanu V, Carausu EM, Pyżalski J, Forjaz MJ, Chmura-Rutkowska I, Vieira CP, Corradi C. Lights4Violence: a quasi-experimental educational intervention in six European countries to promote positive relationships among adolescents. BMC
Public Health. 2019 Apr 8;19(1):389.


Violenza di genere: protocollo comune per Forze dell'Ordine


 


Dall'8 marzo 2019, la Polizia di Stato e l’Arma dei Carabinieri utilizzano un protocollo comune quando le rispettive pattuglie intervengono nei casi di violenza di genere, violenza domestica e stalking. Gli operatori delle due Forze di Polizia procedono con metodologie uguali e scientificamente validate in presenza di una situazione di violenza per consentire all’Autorità di Pubblica Sicurezza di adottare, nell’immediato, le misure di prevenzione a tutela della vittima attraverso l’Ammonimento del Questore o l’allontanamento dal domicilio familiare dell’aggressore in attesa delle misure cautelari disposte dall’Autorità Giudiziaria. Tutti gli interventi delle pattuglie della Polizia di Stato e dell’Arma dei Carabinieri saranno cristallizzati in un modulo comune che confluirà in una unica banca dati denominata Pitagora, predisposta dal gennaio 2017 per finalità scientifiche di analisi del fenomeno e che vede già raccolti, per la sola Polizia di Stato, oltre 12.500 schede di intervento.


 

Sempre a partire dalla stessa data, inoltre, Polizia e Carabinieri hanno adottato il progetto L.I.A.N.A. (Linea Interattiva Assistenza Nazionale Antiviolenza) che consente di unificare, confrontare e omogenizzare i dati relativi agli interventi per violenza di genere. Tale progettualità renderà immediata la verifica dell’esistenza di precedenti interventi nella stessa abitazione o su richiesta della stessa vittima, spesso effettuati alternativamente tra Polizia di Stato e Arma dei Carabinieri, anche quando all’intervento non sia seguita una formale denuncia o querela. (Fonte Rainews) 



Contrasto alla violenza di genere: l'importanza del lavoro di rete

Si è svolto a Torino, il 6 marzo,  il convegno “Stati generali del Piemonte per il contrasto alla violenza di genere” organizzato dalla Regione Piemonte il cui scopo era di fare il punto della situazione con tutti i soggetti coinvolti nel contrasto alla violenza.


 


Report annuale 2018 Telefono Rosa

Nel 2018 il numero delle donne accolte dall'Associazione in Piemonte aumenta di diverse unità rispetto all’anno precedente. Parliamo di 786 donne accolte e prese in carico, esattamente 48 donne in più rispetto alle 738 del 2017. Ciò che però appare in tutta la sua evidenza è che le prevaricazioni e le pratiche violente subite dalle donne risultano sempre più efferate e freddamente pianificate: dati oggettivi, nonostante l’opinione pubblica, i media e sovente anche la magistratura parlino di violenze troppo spesso derubricandole a “gesti passionali”, “conflitti familiari” o "fatti occasionali, seppure deprecabili”. «Ormai da tempo ci attestiamo su questi numeri, ma quello che sta cambiando è che la violenza è sempre più brutale, come dimostrano i referti medici sempre più gravi” afferma Lella Menzio, Presidente del Telefono Rosa Piemonte.


Ecco i numeri, più nel dettaglio: 786 donne accolte, 368 accompagnamenti alla rete dell’assistenza con le agenzie del privato sociale e istituzionale dei servizi, 3.829 consulenze on line, tramite e-mail o social network.Più del 50% delle donne accolte ha tra i 31 e i 50 anni; ma il 20% è costituito da giovani donne di età inferiore ai 30 anni. Sempre devastanti le violenze segnalate: fisiche, psicologiche, sessuali, economiche;  ancora una volta più del 35% delle donne accolte segnalano di essere vittime di stalking.