La crescente consapevolezza delle differenze associate al genere e la volontà di garantire ad ogni persona la migliore cura nell’ottica della centralità del paziente e della personalizzazione delle terapie ha condotto all’approvazione, nel giugno 2019, del decreto con cui viene adottato il Piano per l’applicazione e la diffusione della Medicina di Genere previsto dall’articolo 3 della Legge 3/2018. Il GISEG Gruppo Italiano Salute e Genere ha fortemente sentito l’esigenza di creare uno strumento per consentire un aggiornamento costante e continuo in salute e Medicina di genere e ha deciso di fondare, in collaborazione con il Consiglio Regionale della Puglia, la prima biblioteca multimediale su salute e medicina di genere in Italia, per la promozione di documenti scientifici e divulgativi specifici. La Biblioteca, liberamente accessibile sul sito GISeG permette di consultare l’ampia raccolta di documenti scientifici in un’ottica di genere catalogati per argomenti e apparati.
Creato per la prima volta da ‘Women's Funding Network' (WFN), durante il lockdown 2020, in connessione con la ‘Canadian Women's Foundation', il SignalForHelp si sta diffondendo rapidamente in rete con l’intento di aiutare le donne maggiormente esposte al rischio violenza in quanto recluse in casa con i maltrattanti.
È un segnale che si fa con una mano, rivolgendo il palmo verso la persona che ci sta guardando, sia in collegamento video sia in presenza, si piega poi il pollice verso l’interno e si piegano poi le altre dita per formare un pugno.
Le associazioni che si occupano di violenza sottolineano come sia fondamentale far seguire un percorso di presa in carico specializzata, che ponga in essere risposte concrete da parte di coloro che sono coinvolti a vario titolo nel percorso: forze di polizia, magistratura, centri antiviolenza, case rifugio, etc, altrimenti il semplice segnale potrebbe essere un boomerang contro le donne se non è seguito da una presa in carico e da competenze specifiche.
https://www.youtube.com/watch?v=AFLZEQFIm7k&t=12s
Sito dell'Osservatorio di Ricerca sul Femminicidio, realizzato nell'ambito del progetto di ricerca PRIN "Le rappresentazioni sociali della violenza di genere: il femminicidio in Italia".
Il progetto coinvolge 5 unità di ricerca sul territorio nazionale, da nord a sud. Oltre all’unità operativa di Bologna, partecipano: Università di Padova, Palermo, Salento, Torino.
Obiettivo della ricerca: rintracciare le principali caratteristiche discorsive utilizzate quando si parla di femminicidio nei diversi spazi pubblici, con particolare riferimento a tre aree ritenute rilevanti per la sua rappresentazione sociale: - i media (inclusi i media digitali) - il discorso giudiziario (le sentenze) - la policy (le istituzioni)
Gli strumenti utilizzati sono: