Questo è il titolo del seminario che ha chiuso il progetto Io sto bene qui in montagna! È stata un’occasione di confronto e continuità, a partire dai risultati della valutazione di impatto, sulle principali sfide che riguardano i servizi per l’infanzia immaginando sviluppi futuri tenendo conto delle lezioni apprese dal progetto.
Il concetto di prevenzione, del controllo regolare è del tutto estraneo a chi vive in strada. L'idea di controlli annuali, in programma in ciascuno dei centri della rete ONDS, vuole contribuire alla costruzione di una sanità di prossimità in grado di offrire occasioni di salute a donne in condizioni di maggiore vulnerabilità.
Le principali nazionalità di provenienza sono italiana, europea e africana; seguono le donne sudamericane e quelle asiatiche.
Complessivamente dal 2020 ad oggi sono state effettuate 2744 prestazioni sanitarie.
Il progetto si inserisce nella collaborazione tra Fondazione IncontraDonna e l’ONDS, Osservatorio Nazionale sul Disagio e la Solidarietà nelle Stazioni Italiane. EMPOWOMEN, empowerment for women, coinvolge gli Help Center di 18 città italiane che supportano le loro beneficiarie lungo un percorso che partendo dalla prevenzione e dalla cura le aiuti a riprendere un ruolo attivo nelle comunità locali.
Nelle difficoltà della vita in condizioni di disagio estremo manca totalmente l’attenzione per la propria salute, se non quando i sintomi di una qualche patologia compaiono in maniera dolorosa o particolarmente invalidante. Si effettuano, in particolare, visite ed esami ecografici relativi al controllo di: Seno, Cavi ascellari, Vasi Epiaortici, Tiroide.
95,3 milioni di persone (che rappresentano il 22% della popolazione) sono a rischio di povertà o di esclusione sociale nell'UE. La creazione di una società inclusiva richiede il mantenimento e la promozione della salute, un fattore decisivo quando si parla di inclusione sociale. Ciò ha un significato ancora maggiore per le comunità meno servite e per le sfide che devono affrontare quando accedono ai sistemi sanitari. Uno dei gruppi di popolazione più vulnerabili nella regione europea è la comunità rom, in particolare le donne rom. Tuttavia, è possibile abbattere le barriere all'assistenza sanitaria e ai servizi. Lavorando con valori culturali specifici e rispettandoli, non solo crea fiducia, ma garantisce anche che i bisogni della società siano soddisfatti. Sforzi come questo contribuiranno a ridurre le disuguaglianze, a combattere il razzismo e i pregiudizi. Il Prolepsis Institute in Grecia sta lavorando per responsabilizzare i giovani Rom attraverso la promozione della salute, la prevenzione delle malattie e la protezione dei diritti umani.
Secondo la Commissione Europea, i Rom costituiscono il più grande gruppo di minoranza etnica in Europa, costituendo senza dubbio uno dei gruppi di popolazione più vulnerabili nella regione europea. L'aspettativa di vita tra i Rom è di 10 anni inferiore rispetto alla popolazione generale. I Rom sono sempre più colpiti da malattie trasmissibili e croniche. Si è scoperto che hanno una maggiore prevalenza di comportamenti dannosi per la salute, come il fumo e scelte alimentari malsane, che contribuiscono allo sviluppo di malattie croniche. Le barriere nell'accesso all'assistenza sanitaria aggravano ulteriormente il problema. Il mantenimento e la promozione della salute è un fattore decisivo di inclusione sociale e progresso per ogni giovane donna, in particolare per le giovani donne Rom. Ogni sforzo in questa direzione riduce le disuguaglianze e combatte il razzismo.
Potenziare le comunità Inoltre, la società rom è fortemente patriarcale. Questo può creare problemi significativi per le donne rom che già affrontano stigmatizzazione e discriminazione. Dal punto di vista culturale, le donne rom tipicamente si sposano molto presto (i matrimoni minorili tradizionali e non ufficiali di età inferiore ai 15 anni sono spesso forzati), hanno molte gravidanze e danno alla luce molti bambini. Inoltre, hanno la responsabilità di sostenere e mantenere una casa e/o una baracca. Strutture di base come l'elettricità e l'acqua corrente - servizi che sono comunemente accessibili per la maggior parte della popolazione greca - potrebbero non essere accessibili a molti di questa comunità. Nel gennaio 2022 il Prolepsis Institute - un'organizzazione senza scopo di lucro di diritto civile in Grecia - ha deciso di compiere un passo importante verso l'eliminazione di tali disuguaglianze attraverso l'iniziativa "Empowering Young Rom Women in issues of health, prevention and human rights: a new methodological approach .” Lo scopo di questo intervento è di responsabilizzare le donne Rom, così come le organizzazioni che lavorano con le popolazioni Rom, per affrontare atteggiamenti e abitudini comuni che possono avere un impatto negativo sulla salute dei Rom e per implementare attività di promozione della salute e dei diritti umani. L'iniziativa si è aperta con una revisione della letteratura che ha evidenziato ulteriormente la necessità di un tale intervento. Una serie di studi sia qualitativi che quantitativi per meglio esplorare i bisogni e le caratteristiche distintive delle donne Rom, in termini di salute e prevenzione (abitudini personali e alimentari, prevenzione delle malattie ginecologiche e vaccinazioni), diritti umani, violenza domestica, salute mentale, e ne seguì l'esclusione sociale.
La creazione di una solida base per promuovere la buona salute e il benessere avviene creando relazioni, implementando chiari canali di sensibilizzazione e avendo un forte apprezzamento culturale per le popolazioni svantaggiate.
Il mantenimento e la promozione della salute sono un fattore decisivo di inclusione sociale e progresso per ogni giovane donna, in particolare per le giovani donne Rom. Ogni sforzo in questa direzione riduce le disuguaglianze e combatte il razzismo.
In uno studio primario condotto dalla Commissione europea, oltre il 20% degli intervistati in Irlanda ha riferito di sentirsi solo, il livello più alto in Europa. La paura della solitudine è molto più di una brutta sensazione, può essere catastrofica per la salute e il benessere. Quando si tratta di parlare di benessere mentale, gli uomini affrontano le pressioni di genere della società per "indossare una faccia coraggiosa" e non parlare o cercare un aiuto professionale. Ma questo sta cambiando. Nell'aprile 2023, la presidenza svedese ha tenuto il primissimo incontro ad alto livello nell'Unione europea per discutere della solitudine per comprendere meglio come la politica a livello dell'UE, nazionale e locale, potrebbe affrontare il problema. A livello locale, Men's Sheds - un'iniziativa di base che aiuta gli uomini a mantenere e migliorare il proprio benessere alle proprie condizioni e all'interno delle proprie comunità - sta adottando misure per offrire un luogo sicuro in cui gli uomini possano riunirsi e parlare insieme per rompere lo stigma.
A Men's Shed è un progetto basato sulla comunità in cui gli uomini si riuniscono per apprendere nuove abilità e costruire amicizie durature. Si incontrano per chiacchierare, per sedersi insieme e prendere una tazza di tè o caffè. Il Men's Shed Movement è nato in Australia negli anni '90 e si sta gradualmente diffondendo in tutto il mondo. I membri (altrimenti noti come "Shedders") si incontrano due volte a settimana e "si impegnano in attività come falegnameria, giardinaggio, lavoro di comunità e altro ancora.
Impegnarsi in attività mirate all'interno di Men's Sheds gioca un ruolo fondamentale nel migliorare e mantenere la salute mentale. Le conversazioni sul benessere fungono da sottotono e scivolano fuori "accidentalmente". Impegnarsi in attività crea uno spazio rilassato per parlare.
Combattere i sentimenti di isolamento è fondamentale per prevenire la solitudine e mantenere il proprio benessere mentale, poiché l'isolamento può avere un effetto dannoso non solo sul proprio benessere mentale, ma anche emotivo e persino fisico.
Iniziative comunitarie come Men's Sheds sono efficaci nell'alleviare e prevenire la solitudine.
La Fondazione Soleterre ha svolto un’indagine volta ad analizzare la percezione da parte della popolazione italiana della propria salute mentale e a verificare la conoscenza della misura del bonus psicologo messo a disposizione dal Governo.
Il primo focus dell’indagine è centrato sul comprendere quanto gli italiani abbiano consapevolezza del proprio stato di benessere psicologico e la loro propensione alla psicoterapia. Ne emerge che:
mentale;
entrambi;
Il secondo focus dell’indagine ha voluto andare a fondo della misura del bonus psicologo:
contributo economico previsto dalla misura;
Il progetto “A Passo D’Uomo” mira alla creazione di un Gruppo di Cammino formato da 30 persone con disagio psichico e 10 Operatori (Medici Psichiatri, Infermieri ed Educatori Professionali) con esperienze pregresse in questa attività che grazie alla conduzione da parte di Walking Leaders Qualificati Uisp realizzeranno un percorso a tappe sul territorio della Città Metropolitana di Torino. I partecipanti saranno affiancati da esperti di comunicazione, giornalisti, scrittori con esperienze nel mondo della Salute Mentale che contribuiranno a narrare attraverso diversi strumenti il percorso dell’iniziativa.
La partecipazione all’iniziativa ‘aperta anche agli amici e famigliari degli utenti con disagio psichico che potranno così seguire il percorso insieme ai propri congiunti.
L’obiettivo è quello di diffondere buone pratiche di salute e socializzazione anche al di fuori dei confini cittadini, coinvolgendo realtà e comunità che credono nell’importanza di promuovere il benessere mentale e la partecipazione attiva di persone con disagio psichico. A passo d’uomo | Il cammino per la vita – NEUTOPIA (neutopiablog.org)
Questo progetto si svolgerà presso il Parco Le Vallere di Moncalieri (To). Saranno organizzati una serie di appuntamenti dedicati a bambini e ragazzi in condizioni di disagio, provenienti dall’ambito territoriale dell'Asl TO5 e dell'Asl Città di Torino, preventivamente identificati dal personale medico e infermieristico dell'ospedale di provenienza o dal pediatra di libera scelta (PLS).
Durante gli incontri i minori si relazioneranno con cani e gatti, al di fuori dei luoghi di cura, per favorire la nascita e lo sviluppo di interazioni libere, semi strutturate o strutturate con essi, attraverso la mediazione dei coadiutori degli animali, i quali garantiranno, momento per momento, il corretto svolgimento dell'interazione, nel rispetto dei bisogni degli utenti e del benessere animale; tutti gli animali sono infatti opportunamente certificati secondo le direttive delle Linee Guida Nazionali. Le sedute si svolgono in un contesto di gruppo, ma con una precisa attenzione ai bisogni individuali, anche attraverso la possibilità di creare interventi personalizzati di riabilitazione di specifiche funzioni, dietro le indicazioni dei sanitari. Importante è anche la fase finale di rielaborazione dell’esperienza, in cui si offre ai minori la possibilità di esprimere vissuti, emozioni, pensieri e riflessioni, attraverso i mezzi più consoni in funzione dell'età, quali il racconto, il disegno e l’espressione artistica in generale, ma anche schede e altro materiale.Un'attenzione particolare è rivolta ai genitori/caregivers, per i quali è stato pensato uno spazio di accoglienza specifico, che consiste in una proposta di attività di fitwalking, accompagnati da un’istruttrice professionista. Questa attività può essere considerata un’importante occasione per prendersi cura di sé, scaricare lo stress correlato alla situazione di malattia o disagio del figlio e intessere relazioni con gli altri genitori, un modo attraverso il quale la presa in carico abbraccia l'intero nucleo famigliare del minore.Per maggiori informazioni sul progetto "Meglio giocare nel parco"
Il nostro Centro compie 25 anni di attività. Antonella Bena, la responsabile di Dors, fa il punto sulla strada percorsa fino ad oggi e sulle prossime sfide che gli operatori della sanità pubblica (e non solo) dovranno affrontare per assicurare benessere e salute per tutti. Dors, come sempre, sarà al loro fianco.