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» Tema : Salute mentale

Depressione e altri disturbi mentali comuni: stime globali

Il documento fornisce le più recenti stime disponibili (2015) sulla prevalenza della depressione e di altri disturbi mentali comuni (in particolare disturbi di tipo ansioso) a livello globale e dei vari Stati, insieme ai dati inerenti le conseguenze di questi disturbi in termini di "salute persa" (Global Burden Disease).
Idea di base del documento è che conoscere le stime aggiornate della popolazione generale, affetta da malattie o condizioni di salute non sane, è fondamentale per pianificare e valutare programmi e politiche efficaci.
Tra le Regioni Europee, in Italia la prevalenza di persone con disturbi di tipo depressivo è simile alla prevalenza di persone affette da disturbi d'ansia (rispettivamente 5,1 %  e 5,0% rispetto al totale della popolazione), con una percentuale di anni vissuti con disabilità (Years Lived with Disability) quasi raddoppiata per le persone affette da disturbo depressivo rispetto alle persone affette da disturbo ansioso.


Depressione: parliamone. Campagna WHO europea

Il tema "depressione: parliamone" vuole sottolineare che la depressione è una condizione modificabile, anche se nonostante ciò più del 50% dei casi di depressione maggiore non vengano presi in carico o seguiti. L'alto costo personale, sociale ed economico di questa situazione e l'elevato numero di persone prive di alcun supporto terapeutico - nonostante la disponibilità di trattamenti economici ed efficaci - fanno della depressione una delle principali sfide in materia di salute.
Un esempio: nel 2008, in Inghilterra è partito il programma "Improving access to psychological therapies", che coinvolgeva i servizi sanitari nazionali e aveva l'obiettivo di aumentare in maniera significativa l'erogazione di terapie di tipo dialogico evidence based per le persone affette da disturbi depressivi e d'ansia. Sino al 2012, grazie al programma erano state seguite più di 1 milione di persone, di cui 680.000 avevano completato il percorso terapeutico, e il tasso di guarigione (recovery) di queste ultime era superiore al 45%.


La campagna "Depression: let's talk" vuole lanciare messaggi chiari sulla depressione:
- si può fare prevenzione e terapia
- è più facile chiedere aiuto se si è affetti da questo disturbo e non si è stigmatizzati


La campagna prevede una serie di materiali scaricabili gratuitamente (poster e volantini) che affrontano i vari aspetti della vita delle persone affette da disturbo depressivo e/o ansioso e dei loro familiari, e rappresentano una sorta di "vademecum" o "guida" per gli utenti e i familiari in prima persona, per i vari professionisti sanitari e non (es. giornalisti), per i cittadini: http://www.euro.who.int/en/media-centre/events/events/2017/04/world-health-day-2017-depression-lets-talk/download-campaign-material


"I had a black dog, his name was depression"

Video dell'Organizzazione Mondiale della Sanità che racconta la depressione dal punto di vista della persona affetta dal disturbo, utilizzando una metafora.


“Robe da Matti”: una manifestazione che fa bene alla salute

“Robe da Matti “è giunta quest’anno alla sua quarta edizione, sempre organizzata in concomitanza con la Giornata mondiale della salute mentale, che viene celebrata il 10 ottobre. La kermesse, che vuol porre l’accento sul benessere psichico anziché sulla malattia, si è posta anche quest’anno l’obiettivo di proporre a operatori sanitari e cittadini le più recenti innovazioni in tema di salute mentale.


I determinanti sociali della salute mentale

I fattori di rischio e di protezione per la salute mentale agiscono a più livelli, le risposte devono quindi essere stratificate e multisettoriali. Salute, educazione, welfare, trasporti, abitazione sono tutti livelli su cui intervenire per contribuire all'approccio di salute in tutte le politiche.


Salute ed esclusione giovanile: quale è il legame?

EuroHelthNet ha pubblicato un Policy Précis sulla correlazione tra l’esclusione socio-economica dei giovani e le ricadute in termini di salute. Il documento raccoglie e rende disponibili i principali programmi e politiche dell’Unione Europea di contrasto dell’esclusione giovanile e delle disuguaglianze di salute, identificando buone pratiche e auspicando una loro sistematizzazione.