I risultati di una revisione sistematica di letteratura rilevano che l’efficacia degli screening nella prevenzione primaria delle malattie cardiovascolari è ancora da verificare, sia se effettuati negli ambulatori della medicina di base, sia in altri contesti quali farmacie, supermercati, luoghi di lavoro.
Lavoratori che hanno già avuto una cardiopatia ischemica e che svolgono un lavoro che comporta almeno 3 notti fuori casa hanno un rischio significativamente maggiore di subire un infarto acuto del miocardio rispetto agli altri lavoratori. Questo il risultato dello studio di Wang et al pubblicato in questi giorni sull’Occupational and Environmental Medicine.