La review sistematica e metanalisi vuole indagare l’associazione tra le esperienze di deprivazione e l’esposizione a esperienze di minaccia/rischio - durante l’infanzia e l’adolescenza - e una riduzione di un buon “funzionamento psicologico”, ossia una organizzazione di personalità sana ed equilibrata (risultante del rapporto tra le pressioni interne, esercitate dai propri bisogni psicologici ed emotivi, e le sollecitazioni che provengono dall'ambiente).
Sono stati considerati 91 studi, da cui è risultato che episodi di deprivazione durante l’infanzia sono fortemente associati a riduzione di alcuni ambiti del “funzionamento psicologico” quali il controllo degli impulsi e la “memoria operativa” (funzione mnemonica che consente di immagazzinare temporaneamente le informazioni e utilizzarle per svolgere compiti cognitivi complessi come la comprensione del linguaggio, la lettura, le abilità matematiche, di apprendimento o ragionamento); tale correlazione è maggiore rispetto all’impatto di esperienze di minaccia/rischio subite in età evolutiva.
Ne deriva perciò che:
- le avversità affrontate durante periodi precoci della vita sono precursori di funzioni mentali ridotte o deficitarie nei bambini e negli adolescenti;
- coloro che sono esposti a esperienze di deprivazione hanno un maggior rischio di difficoltà nelle “funzioni esecutive” (abilità mentali corrispondenti a funzioni corticali e sotto corticali superiori deputate al controllo e alla pianificazione del comportamento) rispetto a coloro esposti a sole situazioni di minaccia/rischio
Johnson D, Policelli J, Li M, et al. Associations of Early-Life Threat and Deprivation With Executive Functioning in Childhood and Adolescence: A Systematic Review and Meta-analysis. JAMA Pediatr. 2021;175(11):e212511.
Dors ha seguito il 9 aprile il webinar organizzato dal PRO.M.I.S. Programma Mattone Internazionale Salute su “Salute mentale ed emergenza sanitaria da COVID-19: bisogni ed opportunità emersi nella seconda fase della pandemia”, per presentare i risultati di studi e ricerche rivolte alle categorie più a rischio, quali anziani, giovani, personale medico, persone con problemi pregressi di salute mentale.
Indagine sulla condizione delle donne, dei bambini e delle bambine in Italia, realizzato nel 2020 da WeWorld per misurare l’inclusione di donne e popolazione under 18.
In un mondo in cui le diseguaglianze permangono e la povertà è ancora un problema globale, donne, bambini e bambine sono ovunque le categorie di persone più a rischio di esclusione sociale. Condizione imprescindibile per realizzare azioni di inclusione è una conoscenza il più possibile esaustiva delle loro condizioni di vita e dei rischi di emarginazione sociale. Il Rapporto nasce dall’esigenza di valutare a livello locale in quali ambiti e in quali aree del paese vi sono forme di inclusione/esclusione.Promuovere il diritto all’inclusione significa contribuire al miglio-ramento delle condizioni di vita di tutti (maschi adulti compresi) sotto molteplici aspetti: non solo economico ma anche educativo, sanitario, culturale, politico, civile. Infatti per inclusione si intende una visione ampia, multidimensionale, dinamica e positiva dello sviluppo. Per questo, oltre alle dimensioni classiche (educazione, salute e benessere materiale), l’Indice ne considera altre fondamentali che sono diventate prioritarie negli ultimi anni, e in particolare nell’Agenda 2030, come ad esempio ambiente, sicurezza e protezione, parità di opportunità, partecipazione politica, capitale umano e sociale .Dal punto di vista metodologico, l’Indice è stato costruito a partire dall’analisi di 38 INDICATORI ritenuti fondamentali per l’inclusione di donne e popolazione under 18.
I divari più consistenti tra territori riguardano la dimensione educati-va di bambine/i e quella economica per le donne. Povertà economica (ma non solo) delle donne e povertà educativa dei bambini/e sono in-trecciate e si alimentano a vicenda in un circolo vizioso che può essere spezzato solo con politiche e inter-venti ad hoc, che tengano conto anche delle specificità territoriali. In alcune regioni del paese è dunque fondamentale da un lato agire per contrastare la povertà educativa delle bambine/i e dall’altro lato promuovere l’empowerment eco-nomico delle donne, in modo da favorirne la loro inclusione e quella dei loro figli e figlie.
Analizzare varie dimensioni, come fa l’Indice 2020 sulla condizione di donne, bambini e bambine in Italia, permette di individuare gli ambiti e i territori in cui vi sono le maggiori criticità, e dare indicazioni per politi-che e interventi più efficaci e consa-pevoli. Affinché donne e bambini/e non siano più invisibili.
Molti professionisti della salute mentale segnalano un aumento di situazioni di disagio riguardanti la popolazione, anche la fascia in età evolutiva, correlati alla situazione di pandemia di COVID-19 e delle misure restrittive adottate. Da più fonti arriva il monito ad agire tempestivamente ed efficacemente a vari livelli (politico, organizzativo, sanitario, educativo, sociale), e la messa a disposizione di risorse a supporto delle famiglie, in particolare quelle più vulnerabili.
Da quando è stata annunciata la pandemia da COVID-19,si è registrato un cambiamento senza precedenti nel modo in cui ci organizziamo socialmente e nella nostra routine quotidiana. Anche i bambini e gli adolescenti sono stati fortemente influenzati dal brusco ritiro dalla scuola, dalla vita sociale e dalle attività all'aperto. Alcuni di loro hanno anche sperimentato una crescita della violenza domestica. Lo stress a cui sono sottoposti ha un impatto diretto sulla loro salute mentale a causa dell'aumento dell'ansia, dei cambiamenti nella loro dieta e nelle dinamiche scolastiche, paura o incapacità di ridimensionare il problema. Scopo dello studio è di avviare una discussione sotto diversi aspetti e di allertare gli operatori della sanità pubblica e del governo sulla necessità di sorveglianza e cura di bambini e adolescenti, affinché pongano in essere interventi adeguati e tempestivi.
I ricercatori, ai fini della discussione, pongono in luce i cambiamenti neurobiologici innescati dallo stress causato dalle diverse sfaccettature dell'epidemia di COVID-19, gli effetti dello stress e ventilano la possibilità dell’innesco di disturbi psichiatrici come ansia e depressione. Si discute inoltre di neuroinfiammazione, delle diete, della plasticità cerebrale, del comportamento sociale e della salute pubblica
De Figueiredo CS, Sandre PC, Portugal LCL, Mázala-de-Oliveira T, da Silva Chagas L, Raony Í, Ferreira ES, Giestal-de-Araujo E, Dos Santos AA, Bomfim PO. COVID-19 pandemic impact on children and adolescents' mental health: Biological, environmental, and social factors. Prog Neuropsychopharmacol Biol Psychiatry. 2021 Mar 2;106:110171.