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Selezione tema : Salute mentale

La "Comunità amichevole" per le persone con demenza.
Su Salute Umana un interessante articolo di Luisa Bartorelli, presidente di Alzheimer Uniti ONLUS, racconta cosa è e come funziona una "comunità amichevole" per le persone con demenza. 

 

Il concetto di friendly community - comunità amichevole - per le persone con demenza è un modello di intervento sociale, che mira a ridurre lo stigma e l’esclusione, fonte di sofferenza per le famiglie coinvolte. 

La sua definizione, anche secondo le indicazioni dell’OMS, può essere questa: un luogo dove queste persone con le loro famiglie siano aiutate a vivere con significato, scopo e valore, mantenendo le loro aspirazioni, fiduciose di poter partecipare alle attività della comunità di appartenenza.

 

In Italia sono già state avviate delle pratiche innovative di cura e assistenza per questa tipologia di persone, pur se con una distribuzione territoriale diseguale: si tratta di attività poco "medicalizzate", incentrate sul mantenimento/conservazione delle abilità residue e sostegno alle famiglie e ai caregivers, quali ad esempio i CogClub dell’Emilia Romagna (focus sulla riattivazione delle capacità cognitiva), i Meeting Point della Liguria (focus sulla socializzazione), gli Alzheimer Café (rete ben sviluppata nel Centro-Nord), le visite museali (focus sulla mediazione artistica nella terapia delle malattie neurodegenerative) che contribuiscono a dare una diversa immagine della demenza, esorcizzando paure e pregiudizi e tutelando la dignità e i diritti delle persone.

 

Un esempio di prima comunità amichevole italiana è Aprilia, città alle porte di Roma, all’interno della quale viene stimata la presenza di 650 persone con demenza. Il progetto è stato promosso nel 2019 dall'Associazione di familiari in accordo con il Sindaco, gli Assessorati di settore, le Forze dell’ordine (Polizia di Stato e Carabinieri), la Protezione Civile, l’Azienda Sanitaria, la Croce Rossa, il Responsabile della Chiesa locale, e nello stesso anno è stato redatto un Protocollo di Intesa sugli obiettivi e sulle azioni da intraprendere ( Firmato il protocollo d’intesa tra associazioni, ASL e Comune per il progetto “Aprilia, Città amica delle persone con demenza” - Città di Aprilia : Città di Aprilia)

 

Gli obiettivi sostenibili e le azioni promosse dal progetto, che si svolgerà nell'arco di 36 mesi, sono:
 - Aumentare la consapevolezza della comunità e ridurre il pregiudizio associato alla demenza;
 - dare voce alle persone con demenza aumentando le loro opportunità di vita sociale;
- renderle partecipi del processo di cambiamento assieme ai loro familiari in tutte le fasi di attuazione del progetto;
- informare le varie categorie professionali e lavorative sul territorio;
- fare in modo che l’ambiente urbano, i percorsi cittadini e gli spazi pubblici siano vivibili e fruibili per le persone con demenza;
- rendere i trasporti e gli accessi più adatti alle loro difficoltà cognitive;
- promuovere una maggiore attenzione e sensibilità nella presa in carico da parte dei servizi sociosanitari

la Comunità Amica delle persone con demenza non vuole essere un’isola felice, ma un processo di cambiamento culturale che richiede i suoi tempi e che tiene conto dei fondamentali bisogni loro e delle famiglie, adattando spazi, ambienti e servizi alle difficoltà di tale condizione. È un’apertura all’accoglienza, che va valutata nel tempo, per validarne progetti e risultati rispetto alle aspettative di una migliore qualità di vita.

 

Luisa Bartorelli. Nuove prospettive di cura per le persone con demenza in una comunità amichevole. In La Salute Umana, n° 278 - 2020 aprile - giugno. Pagg. 16 - 20
 

Pagina Facebook del progetto Aprilia: (20+) Facebook

Rompere lo stigma: il movimento Men's Shed

In uno studio primario condotto dalla Commissione europea, oltre il 20% degli intervistati in Irlanda ha riferito di sentirsi solo, il livello più alto in Europa. La paura della solitudine è molto più di una brutta sensazione, può essere catastrofica per la  salute e il benessere. Quando si tratta di parlare di benessere mentale, gli uomini affrontano le pressioni di genere della società per "indossare una faccia coraggiosa" e non parlare o cercare un aiuto professionale. Ma questo sta cambiando. Nell'aprile 2023, la presidenza svedese ha tenuto il primissimo incontro ad alto livello nell'Unione europea per discutere della solitudine per comprendere meglio come la politica a livello dell'UE, nazionale e locale, potrebbe affrontare il problema. A livello locale, Men's Sheds - un'iniziativa di base che aiuta gli uomini a mantenere e migliorare il proprio benessere alle proprie condizioni e all'interno delle proprie comunità - sta adottando misure per offrire un luogo sicuro in cui gli uomini possano riunirsi e parlare insieme per rompere lo stigma.


A Men's Shed è un progetto basato sulla comunità in cui gli uomini si riuniscono per apprendere nuove abilità e costruire amicizie durature. Si incontrano per chiacchierare, per sedersi insieme e prendere una tazza di tè o caffè. Il Men's Shed Movement è nato in Australia negli anni '90 e si sta gradualmente diffondendo in tutto il mondo. I membri (altrimenti noti come "Shedders") si incontrano due volte a settimana e "si impegnano in attività come falegnameria, giardinaggio, lavoro di comunità e altro ancora.


 Impegnarsi in attività mirate all'interno di Men's Sheds gioca un ruolo fondamentale nel migliorare e mantenere la salute mentale. Le conversazioni sul benessere fungono da sottotono e scivolano fuori "accidentalmente". Impegnarsi in attività crea uno spazio rilassato per parlare.


Combattere i sentimenti di isolamento è fondamentale per prevenire la solitudine e mantenere il proprio benessere mentale, poiché l'isolamento può avere un effetto dannoso non solo sul proprio benessere mentale, ma anche emotivo e persino fisico.


Iniziative comunitarie come Men's Sheds sono efficaci nell'alleviare e prevenire la solitudine.