Consumo di frutta/verdura e prevenzione del cancroa cura di Silvano Santoro - DoRS PiemontePubblicato il 09 Maggio 2010Aggiornato il DatiE’ stata condotta un’approfondita analisi prospettica utilizzando i dati dell’European Prospective Investigation into Cancer and Nutrition (EPIC), studio di coorte su dieta e tumori che ha coinvolto più di 500.000 soggetti in dieci diversi paesi europei. Già nel 1990 l’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomandava di prevedere nella propria dieta almeno 300-400 gr di frutta e verdura al giorno per prevenire il cancro e altre malattie croniche e in questi venti anni gli organismi di prevenzione dei vari paesi del mondo sono andati in questa direzione, consigliando ai cittadini di modificare la propria dieta. Questo tipo di raccomandazione, nonostante la ricerca sul tema sia stata ampia, non è, tuttavia, supportata da prove convincenti.Fino ad oggi sono stati allestiti studi che si sono concentrati su uno o pochi tipi di tumore; in questo modo è difficile una valutazione globale di questa associazione, così importante e cruciale per garantire raccomandazioni di sanità pubblica basate su forti evidenze. A febbraio 2010 sul Journal of the National Cancer Institute, è stato pubblicato uno studio che si propone proprio di riempire questo tipo di lacune, andando ad analizzare l’associazione tra frutta/verdura e rischio di cancro anche grazie ai risultati dell’indagine EPIC. Lo studio di coorte, che ha registrato i dati dal 1992 al 2000, ha coinvolto un campione di popolazione molto ampio: 521.448 persone fra uomini e donne con un’età compresa tra i 25 e i 70 anni, appartenenti a 10 diversi paesi europei (Danimarca, Francia, Germania, Grecia, Italia, Olanda, Norvegia, Spagna, Svezia e Regno Unito). Il consumo di frutta e verdura è stato monitorato grazie alla compilazione di questionari sugli stili di vita che, oltre alle abitudini alimentari, includevano domande sul tipo d’istruzione, sui “precedenti” medici, sul consumo di alcool e tabacco, sul lavoro, sull’attività fisica nel tempo libero, sugli aspetti riproduttivi, sull’uso di contraccettivi e l’eventuale tipologia di terapia ormonale seguita.Questo studio ha alcuni importanti punti di forza metodologica. Il numero di tumori inclusi nello studio è più grande e la gamma di frutta e verdura è più completa rispetto la maggior parte degli studi precedenti; inoltre, è stato compiuto uno sforzo particolare per aumentare la validità della valutazione dell'esposizione alimentare, includendo un approccio di taratura per regolare per l'errore sistematico e casuale intra-individuale. L’analisi mostra una lieve associazione inversa tra rischio di ammalarsi di cancro e il largo consumo di frutta e verdura, in particolare della verdura, ma questo tipo di risultati deve essere interpretato con cautela. Nonostante lo studio ne abbia tenuto conto, l’alto consumo di frutta e verdura nella popolazione in esame, è stato anche associato ad altre variabili strettamente legate allo stile di vita come, a un alto grado di scolarità, all’attività fisica, basso consumo di alcool e di tabacco, che hanno, con molta probabilità, contribuito a diminuire il rischio di cancro. In conclusione viene, quindi, supportata la raccomandazione del modesto effetto preventivo sul cancro in generale operato dal consumo elevato di frutta e verdura. L'analisi suggerisce lievi confondenti relativi al peso corporeo, attività fisica, fumo, e diversi altri fattori che sono stati esaminati. Questo è un caso tipico nel quale è importante comunicare comunque l’incertezza del dato scientifico; l'associazione osservata da questo valido studio si è rivelata molto debole, e non si può escludere del tutto la possibilità di altri fattori confondenti implicati nell’associazione.DOWNLOAD & LINKFruit and Vegetable Intake and Overall Cancer Risk in the European Prospective Investigation Into Cancer and NutritionTAG ARTICOLO