Riforma del lavoro e salute: come misurarne gli effettia cura di Antonella Bena, Servizio di Epidemiologia; Luisella Gilardi, DoRS Pubblicato il 03 Settembre 2012Aggiornato il DatiSi è discusso molto e si sta discutendo su vantaggi e svantaggi che la legge introduce, ma di un punto rilevante si sente poco parlare: al comma 2 dell’articolo 1 la legge prevede un sistema di monitoraggio sullo stato di attuazione degli interventi al fine di valutarne gli effetti sul mercato del lavoro e sull’occupabilità dei cittadini. Il sistema dev’essere istituito presso il Ministero del lavoro e prevede la partecipazione di tutti gli istituti competenti tra cui Istat ed altri soggetti del sistema statistico nazionale. L’Inps e l’Istat devono anche mettere a disposizione di enti di ricerca italiani ed esteri delle banche dati informatizzate anonime: questo dovrebbe garantire la valutazione indipendente degli effetti della riforma. Fin qui quel che prevede la legge. Ma chi si occupa di salute pubblica vorrebbe anche sapere se gli effetti della riforma, oltre che sul mercato del lavoro, si fanno sentire anche sulla salute dei cittadini. Molti studi infatti segnalano che la precarietà e l’insicurezza sul lavoro si accompagnano a problemi di tipo psicologico, a un maggior rischio di infortuni, ad una diminuzione delle assenze per malattia. Presso il Ministero della Salute, in collaborazione con l’Inps, l’Inail e l’Istat, è stato recentemente costituito un sistema longitudinale di sorveglianza della salute dei lavoratori italiani denominato WHIP-Salute. E’ rappresentativo dell’intera realtà nazionale su base campionaria ed è a basso costo, in quanto basato sullo sfruttamento di fonti informative correnti della pubblica amministrazione già disponibili attraverso operazioni di record linkage. Il carattere longitudinale, che permette di seguire l’evoluzione dei fenomeni nel tempo e studiarne le relazioni reciproche, è particolarmente importante per studiare l’attuale situazione del mercato del lavoro. Sul numero di luglio 2012 dell’"American Journal of Industrial Medicine" è stato pubblicato l’articolo di documentazione del sistema (Bena et al, 2012 ). Sono anche presentati alcuni risultati preliminari che riguardano la durata del contratto di lavoro: le analisi indicano che iniziare un nuovo lavoro è un potenziale fattore di rischio infortunistico. Nel primo anno di lavoro il rischio è più alto di quasi il 40% rispetto a quello di un individuo che lavora nella stessa azienda da più di 3 anni. Il trend è lineare: in pratica all’aumentare della durata del rapporto di lavoro diminuisce progressivamente il rischio. Già solo da questa breve descrizione risulta evidente l’importanza di questo sistema per monitorare gli effetti delle nuova riforma, e dell’attuale crisi economica, sulla salute. Non solo: il sistema contiene informazioni sull’età e sulla nazionalità dei lavoratori, sulla dimensione aziendale, sulle tipologie di contratto e su numerose altre caratteristiche e situazioni del lavoro che sono state segnalate per la loro pericolosità. In questa caso dunque l’Italia si trova all’avanguardia: Whip_Salute, che è stato inserito nell’ultimo piano statistico nazionale, potrà dare un utile apporto anche alla comprensione degli effetti della crisi economica. Documentazione Bena A, Leombruni R, Giraudo M, Costa G. A new Italian surveillance system for occupational injuries: characteristics and initial results. Am J Ind Med 2012;55(7):584-92. Epub 2012 Feb 21 ) Whip-Salute: Un sistema informativo integrato per il monitoraggio della salute dei lavoratori italiani Illustrazione: European Photo Competition 2009 http://osha.europa.eu/en/competitions/european-photo-competition-2009/100-best-picturesTAG ARTICOLO