La rivista "The Lancet" dedica un numero monografico all’attività fisicaa cura di Alessandra Suglia, DoRSPubblicato il 04 Settembre 2012Aggiornato il 22 Ottobre 2015Sintesi di studi/reviewObiettivoLuglio 2012, con l’inizio delle Olimpiadi, la rivista scientifica The Lancet - Volume 380, Issue 9838 - pubblica una collezione di monografie dedicate all’ampio tema dell’attività fisica e all’impatto che questo fattore protettivo ha sulla salute.Lo scopo della pubblicazione è, oltre all’aggiornamento delle prove di efficacia, portare all’attenzione dei governi nazionali e locali il problema dell’inattività fisica: un problema di salute mondiale che riguarda oggi i paesi a basso, medio e alto reddito e che necessita di azioni politiche e di finanziamenti per promuovere l’attività fisica. Il numero monograficoLa raccolta si apre con cinque articoli di commento, che riportano il punto di vista di legislatori e del gruppo editoriale The Lancet; seguono cinque articoli e una meta-analisi.I commenti fanno da corollario ai rispettivi cinque articoli e guidano il lettore in una lettura più approfondita degli stessi.Il primo studio è una revisione a cura di Pedro Hallal, ricercatore brasiliano. Il gruppo di ricerca dimostra, a partire dai dati sui livelli di attività fisica e sulle tendenze, che un terzo della popolazione adulta mondiale non raggiunge i livelli minimi di attività fisica raccomandata.L’articolo di Bauman et al prova a illustrare la gamma dei determinanti individuali, sociali e ambientali che possono facilitare la pratica dell’attività fisica al fine di comprendere perché alcune persone sono attive e altre no.La terza e la quarta monografia (Heath et al, Pratt et al) sono revisioni di interventi di promozione dell’attività fisica e si interrogano sull’efficacia di azioni che si avvalgono delle nuove tecnologie di comunicazione (telefonia mobile) e delle modalità attive di trasporto per incoraggiare la popolazione a fare attività fisica.L'ultimo lavoro (Kohl et al) descrive la promozione dell’attività fisica e della salute pubblica come un campo di azione così ampio da richiedere politiche e risorse a suo sostegno e a sua tutela, nell’ottica di una concreta azione di prevenzione delle malattie non trasmissibili.Infine, la meta-analisi di I-Min e colleghi rivaluta le conseguenze per la salute provocate dall’inattività fisica. Gli autori concludono che 5 milioni di decessi ogni anno sono attribuibili alla sola inattività fisica, esattamente lo stesso numero di morti dovuto al consumo di tabacco.La redazione Ccm Azioni ha curato la traduzione degli abstract dei cinque articoli e della meta-analisi (Vai all'articolo pubblicato su http://www.ccm-network.it/azioni).I full textPer leggere e scaricare gratuitamente i full text di tutti gli articoli, i percorsi sono: http://www.thelancet.com/series/physical-activity. Occorre registrarsi (la registrazione non richiede costi aggiuntivi) http://www.bvspiemonte.it. Questo percorso è riservato ai professionisti della salute e agli operatori della Sanità piemontese, afferenti alle Aziende Sanitarie Locali, alle Aziende Ospedaliere Regionali, ad ARPA e ARESS. Essi possono accedere ai full text inserendo le proprie credenziali. Riferimento bibliografico: The Lancet, Volume 380, Issue 9838. Gli articoli della monografia hanno la seguente numerazione: da 5 a 10 (Commenti); 34 (I-Min), 37 (Hallal), 38 (Bauman), 39 (Health), 40 (Pratt), 41 (Kohl). TAG ARTICOLO