I gruppi di cammino: promuovere il movimento e la socializzazione per guadagnare salute
a cura di Giuliana Rocca, ASL Bergamo e Claudio Tortone, DoRS Regione Piemonte

“I gruppi di cammino: promuovere il movimento e la socializzazione per guadagnare salute” è stato il titolo del Convegno organizzato dall’ASL di Bergamo (16 maggio 2012) per far incontrare una folta rappresentanza di cittadini “camminatori” con decisori politici, esperti, operatori e walking leader per riflettere sulle proprie esperienze di camminate di benessere, salute e socializzazione che hanno prodotto un inedito capitale sociale frutto dell’attivazione e dell’auto-gestione di gruppi di adulti nelle comunità locali.

Nella provincia e nella città di Bergamo sono attivi attualmente 110 gruppi di cammino presenti in 86 Comuni su 244 con oltre 2500 cittadini adulti in cammino (attualmente in Lombardia sono stati attivati oltre 500 gruppi grazie alle ASL). Si è creata una rete attiva, a partire dal 2008, che ha un suo strumento comunicativo di collegamento rappresentato dal foglio “Novità in cammino” ad uscita quadrimestrale a cura dell’ASL con una tiratura di circa 3000 copie, al quale collaborano i vari gruppi. I walking leader vengono incontrati 3 volte all’anno raggruppati per territori; una volta all’anno l’incontro viene organizzato nella città di Bergamo, di solito in prossimità del Natale. Sono programmati incontri periodici con tutti i camminatori (articolati territorialmente), per proporre nuovi temi finalizzati alla promozione della salute, con il supporto di specialisti come il cardiologo, la nutrizionista, il fisiatra… Alcuni Comuni hanno organizzato dei raduni provinciali dei gruppi di cammino, con lo scopo di favorire l’attività fisica abbinata ad occasioni di approfondimento culturale o naturalistico (raduno al Villaggio di Crespi d’Adda, alle Terme di San Pellegrino, ecc).

“Il progetto – racconta la dr.ssa Giuliana Rocca, animatrice del progetto promosso dall’ASL - ci consente di raggiungere alcuni traguardi importanti dal punto di vista della salute globale: il primo è la promozione del senso di appartenenza ad una comunità e del senso di responsabilità rispetto ai risultati di benessere (ciascuno è attore e promotore di cambiamento…). Un secondo traguardo è la riduzione della conflittualità e delle logiche individualistiche, con il prevalere di comportamenti come la solidarietà e la cooperazione. Un terzo traguardo è rappresentato dallo sviluppo della rete locale, che può incrementare la capacità dei cittadini di accedere alle risorse della comunità, migliorando così il rapporto tra individuo e comunità locale.”

Ma con quali con quali conseguenze? “Sono molte ed avvertibili – prosegue Giuliana Rocca -:

  • creazione di relazioni e di rapporti di fiducia tra i soggetti e tra questi e le istituzioni presenti sul territorio
  • individuazione di persone chiave della comunità
  • identificazione dei problemi sui quali intervenire
  • progettazione partecipata degli interventi e loro valutazione.”

Con quale metodo? “Attraverso il coinvolgimento attivo della comunità – continua Giuliana Rocca -, si cerca di costruire una rete di soggetti con ruoli attivi nel progetto: le Amministrazioni Comunali, che garantiscono l’organizzazione locale e la continuità nel tempo attraverso la rete locale delle organizzazioni di volontariato e partecipano alla progettazione e alla verifica dei risultati. Le Associazioni di volontariato, che forniscono soggetti che animano i gruppi dopo breve formazione da parte dell’ASL e che svolgono un ruolo attivo nella sensibilizzazione dei cittadini. I cittadini, che sono sensibilizzati in una prima assemblea promossa dall’Amministrazione Locale, anche attraverso le associazioni di volontariato, e che vengono successivamente coinvolti in incontri periodici (almeno 2 volte l’anno) su temi di salute connessi soprattutto con l’attività fisica.”

Qual è l’azione che curate con particolare attenzione per garantire il buon funzionamento e il successo dei gruppi di cammino? “La principale è sostenere la leadership – risponde Giuliana Rocca -. Il conduttore del gruppo o walking leader ha il ruolo importante di sostenere l’entusiasmo per assicurare longevità al gruppo, e di creare un’atmosfera positiva di reciproca fiducia e di attenzione dentro il gruppo. La collaborazione tra organizzazioni per sostenere il gruppo: quante più organizzazioni locali sono coinvolte nella rete, tanto più rilevante è la visibilità del progetto e la sua efficacia. La partecipazione ad altre attività nella comunità, come eventi culturali, o altre attività ricreative e di sostegno sociale, determina un rafforzamento dei legami e delle relazioni dentro al gruppo e con la propria comunità di appartenenza.”

Il convegno è stato non solo un’occasione di festa, ma anche di riflessione sul valore del progetto dei gruppi di cammino. Soprattutto quando ha la capacità di (ri)connettere e (ri)creare legami di conoscenza e fiducia tra persone della stessa comunità, puntando sulla motivazione e la creatività delle persone stesse, che hanno voglia di mettersi in gioco per la propria comunità attraverso la cura del proprio benessere, del proprio corpo, della propria creatività e della propria capacità di mettersi in relazione. Il programma nazionale Guadagnare Salute è stata una bella occasione di politica per la salute per innescare movimento e socializzazione nelle comunità locali.

… e alla porta dell’ASL di Bergamo stanno bussando i Comuni che non hanno ancora gruppi di cammino, ma che sono stati contagiati dai vicini “virtuosi”… buon lavoro!

Le comunicazioni degli esperti e le testimonianze dei gruppi di cammino sono disponibili e scaricabili sul sito dell’ASL di Bergamo.

Il contributo di DoRS si è concentrato su “Bellezza e fatica del camminare con la comunità”. Questa riflessione è collegata ad un'altra comunicazione su “Gli ingredienti degli approcci di comunità per orientare il cambiamento” presentata in occasione del Seminario “Approcci di comunità per promuovere sane abitudini alimentari e una regolare attività fisica” organizzato dalla Rete Italiana OMS Città Sane (Modena, 12 aprile 2012) per approfondire il tema della comunità locale come risposta all’obesità infantile.

Sui temi della partecipazione e dell’empowerment si veda anche il documento DoRS "La progettazione partecipata intersettoriale e con la comunità".


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