Piano nazionale edilizia 2009-2011 e impatto sulla salute
a cura di Antonella Bena, Servizio di Epidemiologia; Luisella Gilardi, DoRS

Come è noto, il comparto costruzioni è caratterizzato da un’elevata frequenza e gravità infortunistica. Per questo motivo esiste il Piano Nazionale di Prevenzione in Edilizia 2009-2011, il cui obiettivo generale di salute è la riduzione degli infortuni, in particolare di quelli mortali e gravi.

 In Italia è spesso assente un sistema in grado di monitorare e di valutare l’impatto sulla salute di una politica. Tuttavia sappiamo che valutarne i risultati per riprogrammare le azioni di prevenzione è uno dei passi fondamentali del modello di sanità pubblica. Interrogarsi sui risultati in termini di impatto sulla salute è un atto irrinunciabile anche alla luce della scarsità di risorse e della necessità di ridurre i costi. In altre parole è ormai doveroso chiedersi se un programma ha raggiunto gli obiettivi che si era prefissato e perché.

Proprio in questo contesto il Servizio di Epidemiologia dell’ASL TO3, in collaborazione i Gruppi Nazionali Costruzioni e Sistemi Informativi, ha messo a punto un progetto di monitoraggio del Piano Nazionale di Prevenzione in Edilizia 2009-2011 che prevede anche una valutazione di impatto sugli infortuni. Ma prima di vedere se il piano ha funzionato bisogna capire qual’è la situazione di partenza; per questo motivo il periodo esaminato è quello che va dal 2000 fino al 2009 (primo anno di attuazione del piano). Questo periodo è stato caratterizzato comunque da numerose attività di prevenzione messe in campo dalle varie Regioni. Inoltre, in alcune di esse, sono state realizzate grandi opere ferroviarie e stradali, si pensi alla linea alta velocità Firenze-Bologna o ai lavori per le olimpiadi 2006.

Si è visto, dunque, dalle analisi effettuate che le azioni messe in atto dal sistema nel suo complesso stanno maturando risultati di impatto sugli infortuni. Gli infortuni stanno infatti diminuendo in questi ultimi anni sia considerando il totale sia quelli più gravi. Diminuiscono, inoltre, le differenze tra Regioni. Anche l’elevato numero di grandi opere ferroviarie e stradali degli anni duemila in diverse Regioni non ha avuto impatti negativi sulla salute: l’andamento dei tassi di infortunio per la voce di tariffa “costruzione di strade e ferrovie” è in diminuzione.

In alcune aree geografiche è più difficile valutare il risultato delle azioni intraprese a causa dell’evidenziarsi di fenomeni più accentuati di sottonotifica e l’affiorare di diverse prassi di riconoscimento da parte dell’Inail. L’andamento dei tassi infortunistici è stato valutato alla luce di alcune variabili di contesto che sono determinanti di rischio e presentano distribuzioni diversificate sul territorio nazionale. In particolare sono state considerate, anche in relazione alla riprogrammazione del Piano, la distribuzione dei lavoratori stranieri, del lavoro autonomo e di quello irregolare e l’andamento degli indicatori di tipo economico.

Questi risultati devono essere considerati come preliminari. Infatti, per mettere in relazione in modo più solido l’andamento infortunistico con le azioni condotte occorrerà monitorare gli eventi anche negli anni successivi al Piano (almeno fino al 2013).

Si è tuttavia ritenuto utile fornire una fotografia come base per la comprensione del contesto in cui si inserisce il Piano e per la ri-programmazione futura. Questi dati costituiscono invece un risultato per quelle Regioni che già avevano avviato azioni coordinate e programmate per la prevenzione degli infortuni nel comparto delle costruzioni a metà degli anni duemila. Per tale motivo sono state stratificate per le singole realtà territoriali ed inviate alla direzione regionale ed al referente edilizia competenti.

Per la prima volta in Italia un piano nazionale per la prevenzione e la sicurezza sul lavoro è stato affiancato da un piano formalizzato di monitoraggio che prevede anche valutazioni di impatto sulla salute. Per svolgere le attività sono stati sfruttati al massimo gli archivi informativi disponibili realizzando un prototipo di lavoro che potrà essere sviluppato nell’ambito del costruendo Sistema Informativo Nazionale della Prevenzione (SINP).

Illustrazione: European Photo Competition 2009 http://osha.europa.eu/en/competitions/european-photo-competition-2009/100-best-pictures


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