Zucchero... conseguenze tutt’altro che “dolci”
a cura di Silvano Santoro, Dors

Introduzione

Attuare strategie di controllo sull'offerta per contenere i consumi di zucchero, ridurre gli orari di apertura dei rivenditori, porre un limite di età per l'acquisto di bevande con aggiunta di zuccheri, creare nuove tasse per gli alimenti trasformati che contengano zuccheri aggiunti. Sono queste le conclusioni e i suggerimenti per le politiche proposte ai lettori di Nature dal gruppo di lavoro di Robert H. Lustig. I tre ricercatori dell'Università della California, hanno pubblicato un commento dal messaggio molto forte sulle conseguenze di un consumo eccessivo di zucchero da parte dei cittadini americani, allargando il discorso per tutti i paesi industrializzati e in via di sviluppo.

Nel settembre 2011 le Nazioni Unite hanno dichiarato che le malattie croniche non trasmissibili, come malattie cardiache, il cancro e il diabete, costituiscono in tutto il mondo, in ambito sanitario, un peso maggiore delle malattie infettive, con 35 milioni di morti ogni anno. L'annuncio dell'ONU considera il tabacco, l'alcol e la dieta come fattori chiave di rischio per le malattie non trasmissibili. Due di questi tre - il tabacco e l'alcool - sono regolate dai governi per tutelare la salute pubblica, lasciando incontrollato uno dei tre colpevoli principali che stanno dietro questa crisi sanitaria in tutto il mondo.

E' chiaro che mettere in discussione la dieta dei cittadini è molto più complicato e delicato perché il cibo è un elemento necessario per la vita, mentre tabacco e alcool sono beni di consumo non essenziali. E' importante, tuttavia, domandarsi su quali aspetti della dieta occidentale sarebbe possibile intervenire. Il Dipartimento dell'Agricoltura degli Stati Uniti (USDA) e l'Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA), concentrano i loro interventi su grassi e sale, ma è opinione di alcuni professionisti e ricercatori che una certa attenzione sia posta anche agli "zuccheri aggiunti", intesi come qualsiasi dolcificante che contenga la molecola del fruttosio, aggiunto agli alimenti in lavorazione.

Le conseguenze di tanta dolcezza

Negli ultimi cinquanta anni il consumo di zucchero è triplicato in tutto il mondo.  Se in passato lo zucchero era a disposizione soltanto sotto-forma di miele o di frutta, negli ultimi anni, invece, lo zucchero è stato aggiunto quasi in tutti gli alimenti e in molte parti del mondo, la gente sta consumando una media superiore alle 500 calorie/giorno derivanti soltanto da zuccheri aggiunti.

Secondo alcune evidenze il consumo eccessivo di zucchero ha diversi effetti sulla salute umana oltre all'aumento di calorie, soprattutto per l'insorgenza delle malattie associate alla sindrome metabolica:

  • L'ipertensione: presenza del fruttosio che aumenta l'acido urico e di conseguenza la pressione sanguigna;
  • Valori alti di trigliceridi nel sangue e insulino-resistenza attraverso la sintesi di grasso nel fegato;
  • Diabete: aumento di produzione di glucosio epatico in combinazione con l'insulino-resistenza;
  • Accelerazione del processo d'invecchiamento: danni ai lipidi, alle proteine ​​e al DNA causato da legami non enzimatici del fruttosio con queste molecole.

Alcuni studi iniziali hanno collegato anche il consumo di zucchero all'insorgenza di alcune tipologie di cancro  e al declino cognitivo e infine,  come il tabacco e l'alcool, lo zucchero ingerito agisce sul cervello per incoraggiarne una successiva assunzione, creando dipendenza.  

I costi economici e sanitari a lungo termine della sindrome metabolica, sembrerebbero assai ingenti. Gli Stati Uniti, ad esempio, ci rimettono ogni anno 65 miliardi di dollari per mancata produttività e 150 miliardi di risorse sanitarie per patologie associate alla sindrome metabolica.

Esempi d'intervento

Come ridurre il consumo di zucchero? Lo zucchero è naturale, è un nutriente, è un piacere.Per le loro indicazioni, gli autori prendono spunto dalle esperienze internazionali maturate negli anni nella gestione dei problemi di salute derivati dal consumo di alcol e tabacco.

Attualmente il Canada, gli USA e altri paesi europei impongono tasse aggiuntive poco significative su alcuni alimenti zuccherati come le bevande gasate senza registrare grandi risultati.  Gli autori propongono di aumentare, fino a raddoppiare, le attuali tasse americane sulla bevande gasate, ipotizzando con questa modifica una riduzione significativa dei consumi; inoltre propongono di introdurre nuove tasse per altri alimenti trasformati che contengano zuccheri aggiunti come succhi di frutta, bevande sportive, latte al cioccolato e cereali zuccherati.

Altre strategie per il controllo dei consumi potrebbero riguardare la limitazione alla disponibilità del prodotto. La riduzione delle ore nelle quali i rivenditori sono aperti; requisiti più stringenti per le licenze dei distributori automatici e snack bar che vendono prodotti zuccherati nelle scuole e nei luoghi di lavoro; la limitazione delle vendite durante gli orari scolastici; un limite di età per l'acquisto di bevande con aggiunta di zuccheri, in particolare le bevande gasate. I genitori dei bambini di South Philadelphia, Pennsylvania, recentemente, hanno voluto seguire queste indicazioni e si sono appostati davanti i minimarket per impedire ai bambini, dopo la scuola, di entrare e comprare dolciumi.

Infine i produttori alimentari dovrebbero ridurre la quantità di zuccheri aggiunti agli alimenti. Questo è un aspetto cruciale di difficile soluzione visto che stiamo parlando di un prodotto a buon mercato, che ha un buon sapore e  che vende bene, per cui le aziende sono poco incentivate ​​a cambiare.  Anche se un'istituzione da sola non può fronteggiare questo colosso, la Food and Drug Administration statunitense potrebbe "apparecchiare la tavola" per il cambiamento.  Per cominciare si potrebbe prendere in considerazione la rimozione del fruttosio dalla GRAS list (Generally Regarded as Safe), una lista di additivi alimentari considerati sicuri e che permette ai produttori di aggiungerne una quantità illimitata a qualsiasi cibo.  La rimozione dalla lista GRAS invierebbe un segnale forte per l'Autorità europea per la sicurezza alimentare e per il resto del mondo.

Conclusioni

Semplici misure come il divieto di fumare nei luoghi pubblici, l'istituzione del guidatore designato, l'obbligo degli airbag e i distributori di preservativi nei bagni pubblici, sono considerati, ormai, strumenti essenziali per la salute pubblica e il benessere. Anche se il controllo e la regolazione non saranno facili, gli autori lanciano un allarme: è tempo di rivolgere la nostra attenzione sul consumo di zucchero.

Le dichiarazioni di Lustig et al. hanno aperto un acceso dibattito fra i lettori di Nature, generando una serie di commenti interessanti sul sito della rivista ().

In generale i toni allarmistici sono sempre da accogliere con grande obiettività e attenzione. Innanzitutto l'obesità e la sindrome metabolica sono questioni ancora aperte e il contributo dei diversi fattori in gioco è ancora oggetto di discussione da parte della comunità scientifica, perciò è prematuro affermare che sia il consumo di zucchero il problema principale da risolvere.  Ancora una volta le evidenze suggeriscono che per i problemi di salute di cui stiamo parlando, la soluzione più efficace è continuare con maggiore impegno a promuovere l'attività fisica che ha effetti benefici sulla regolazione ormonale, sul consumo di calorie in eccesso e, quindi, sul controllo del peso.

E' chiaro che il consumo eccessivo di zucchero rimane un problema cogente ed emergente per la salute pubblica, un problema che non possiamo permetterci di ignorare. Anche se stiamo discutendo di dati e studi americani, dobbiamo riconoscere che il consumo in eccesso di zuccheri è un tema importante per tutti i paesi che utilizzano una "dieta occidentale", dominata da bassi costi e cibi altamente trasformati. I carboidrati raffinati, specialmente gli zuccheri, creano dipendenza e il loro utilizzo negli alimenti deve essere in qualche modo regolato e controllato. Le industrie dovrebbero impegnarsi a ridurre le calorie in eccesso da alimenti e bevande e per questo sarà necessario in futuro mettere in piedi provvedimenti internazionali che favoriscano il cambiamento.

 

Bibliografia

Lustig, R. H., Schmidt, L. A. & Brindis, C. D. Public health: The toxic truth about sugar. Nature 482, 27-29 (2012)



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