Politiche per promuovere l’alimentazione sana in Europa: una revisione sulla loro efficaciaa cura di Marina Penasso, DorsPubblicato il 17 Marzo 2012Aggiornato il RecensioniIntroduzioneContestoStudi di valutazioni esistentiCaratteristiche dello studioConclusioniSuggerimenti per la valutazione dell'efficacia delle politicheIntroduzioneLa revisione fornisce una classificazione delle politiche pubbliche volte a promuovere un'alimentazione sana e una mappatura strutturata delle misure esistenti in Europa. La copertura completa delle tipologie di politiche alternative è stata assicurata integrando la revisione con una selezione degli interventi extraeuropei più importanti. Sotto l'egida del Seventh Framework Programme's Eatwell Project, finanziato dalla Commissione Europea, ricercatori provenienti da cinque Paesi hanno sottoposto a revisione una selezione rappresentativa di azioni politiche basate su pubblicazioni scientifiche, documenti sulle politiche, letteratura grigia, siti governativi e interviste con i decisori politici. Questo lavoro ha portato a un elenco di 129 interventi sulle politiche, 121 dei quali erano in Europa. Per ogni tipo di politica, è stata condotta una revisione critica sulla sua efficacia, sulla base delle evidenze attualmente disponibili. I risultati della revisione indicano che è necessaria una valutazione più sistematica e accurata degli interventi governativi così come un'attenzione più forte sui veri cambiamenti di comportamento piuttosto che sui cambiamenti solo negli atteggiamenti e nelle intenzioni. Attualmente le evidenze disponibili, per tutti i tipi di politica, sono molto eterogenee e spesso incomplete. ContestoLe malattie correlate all'alimentazione hanno raggiunto, nei paesi occidentali, proporzioni epidemiche. I modelli proposti relativi al consumo alimentare influiscono sulla salute causando sovrappeso attraverso una dieta inadeguata (per esempio, la percentuale di acidi grassi saturi influenza il rischio di malattia coronarica, l'eccesso di sale può causare ipertensione e un consumo insufficiente di frutta e verdura è un fattore di rischio probabile per i vari tipi di cancro). In Europa, l'obesità rappresenta tra il 5% e il 7% dei costi sanitari totali, e nel 2002, i costi indiretti correlati all'obesità a causa della perdita di produttività sono stati pari a 33 miliardi di euro, che sono circa lo 0,5% del prodotto interno lordo nella Comunità Europea (UE). In Europa, proprio a causa dei grandi costi economici e delle conseguenze sulla salute, le malattie legate all'alimentazione sono diventate uno dei maggiori problemi di salute pubblica. Studi di valutazioni esistentiMolti stati membri dell'UE hanno sviluppato politiche per migliorare l'alimentazione delle loro popolazioni. Tuttavia, essi hanno raramente intrapreso valutazioni dell'efficacia di queste politiche. Al di fuori dell'Europa, un recente rapporto finanziato dall'Australian National Health and Medical Research Council offre una panoramica completa sulle evidenze relative al rapporto costo-efficacia degli interventi, volti a prevenire le malattie non trasmissibili in Australia. Oltre a occuparsi di promozione della salute in generale e di prevenzione delle malattie, esso include anche una valutazione costo-efficacia di trentaquattro azioni politiche mirate a una sana alimentazione. L'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) ha recentemente promosso uno studio sulle politiche alimentari sane intraprese dai ministeri della salute e delle politiche agricole di tutti i paesi dell'OCSE. La revisione risultante si concentra principalmente sulla promozione di generiche campagne di educazione al mangiar sano, al consumo di frutta e verdura, sull'imballaggio e sull'etichettatura degli alimenti. Inoltre, in collaborazione con l'Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO), l'OCSE ha sviluppato un modello di microsimulazione per stimare l'impatto dei diversi interventi sulla prevenzione delle malattie croniche legate alla cattiva alimentazione e a stili di vita sedentari. Lo schema di simulazione include un modello epidemiologico (che descrive l'influenza dei fattori di rischio sulle diverse categorie di persone) e l'insieme delle evidenze sull'efficacia degli interventi raccolti attraverso una revisione di studi. Le revisioni sulle politiche alimentari in Europa, si sono spesso focalizzate sulle esperienze scandinave. A causa di questo, le recensioni esistenti soffrono di una mancanza di completezza in termini di copertura geografica e in termini di tipo di politica.Caratteristiche dello studioLa revisione 'Policies to promote healthy eating in Europe', che è completa in termini di tipologie politiche, si basa su una ricerca geografica sistematica. La gamma di tipi di politica segue la classificazione adottata nel progetto finanziato dall'Unione Europea "Project Eatwell" ("Interventi per promuovere abitudini alimentari sane: valutazione e raccomandazioni"), che ha lo scopo di individuare e di colmare le lacune o le carenze nella valutazione. Sebbene la maggior parte delle politiche siano accompagnate - spesso per necessità legali - da un piano di monitoraggio e di valutazione, ci sono gravi carenze nelle strategie di valutazione, soprattutto a causa della scarsa disponibilità dei dati e/o della qualità. La presente analisi ha considerato 129 interventi di politiche (dei quali 121 erano in Europa) con l'obiettivo di coprire tutti i tipi di azione politica che influenzano il mangiare sano.ConclusioniIn generale, la revisione sistematica dimostra che consolidate azioni politiche relative all'alimentazione sana, ad eccezione delle campagne d'informazione, sono limitate a pochi casi nei paesi scandinavi e nel Regno Unito, con la Francia come nuova arrivata. I Paesi mediterranei hanno una storia recente di azione politica, per lo più limitata alle misure informative ed educative. Le campagne d'informazione pubblica e le misure educative sono di gran lunga i più comuni tipi di azione. Tra le politiche più comuni vi sono quelle relative all'ambiente scolastico e le azioni di governo mirate a incoraggiare l'azione del settore privato attraverso accordi pubblico- privati. Alcune politiche sono praticamente assenti in Europa, mentre sono comuni negli Stati Uniti. Queste ultime includono le informazioni nutrizionali sui menu e (a livello statale) misure fiscali. Mentre molte azioni politiche sono state accompagnate da una valutazione qualitativa della loro efficacia, nella maggior parte dei casi tali valutazioni sono state limitate ad affrontare cambiamenti di atteggiamenti, che non si traducono necessariamente in un'alimentazione più sana e in un miglior stato nutrizionale. Le risposte comportamentali raramente sono state monitorate per un periodo sufficientemente lungo, in modo tale da riuscire a determinare realmente il successo o il fallimento di tali interventi. Anche se esistono studi completi di simulazione, questi sono spesso basati su evidenze frammentate e inadeguate. Pur riconoscendo i limiti dei dati e la scarsità di valutazioni rigorose, indipendenti e comparabili di politiche pubbliche, le evidenze correnti negli Stati Uniti e in Europa suggeriscono che le politiche pubbliche in materia di etichettatura tradizionale e una pubblicità regolamentata rivolta ai bambini generano una risposta comportamentale positiva. L'impatto delle campagne d'informazione (in particolare quelle mirate a promuovere l'aumento del consumo di cibi sani), è anche significativo - in particolare sugli atteggiamenti e le intenzioni - mentre gli effetti stimati sul comportamento sono ancora piuttosto limitati. Nell'agenda politica europea sono in aumento diverse azioni, ma devono ancora essere sottoposte a rigorosa valutazione. La riformulazione del prodotto, sia attraverso la regolamentazione di norme alimentari sia attraverso misure volontarie adottate dal settore, è potenzialmente efficace nel ridurre l'assunzione eccessiva di ingredienti che potrebbero essere nocivi per la salute (ad esempio il sale), soprattutto quando la maggior parte dell'assunzione di cibo deriva dal consumo di alimenti trasformati.Suggerimenti per la valutazione dell'efficacia delle politicheProgressi nella valutazione dell'efficacia di politiche alimentari sane possono essere raggiunti solo se si dà la priorità alle seguenti azioni: 1) garantire la disponibilità di dati coerenti che riflettano outcome adeguati e coprano un appropriato arco di tempo per 'catturare' effetti almeno a medio termine; 2) adottare metodi di valutazione che isolino i fattori confondenti, sia attraverso una corretta valutazione delle ipotesi controfattuali, sia tenendo conto dei bias frutto dell'autoselezione; 3) considerare gli effetti distributivi per catturare nessi causali. Queste tre priorità sono ugualmente rilevanti ma la prima è anche una condizione necessaria per migliorare le capacità decisionali fondandole sulle evidenze. Capacci S, Mazzocchi M, Shankar B,... [et al.]. Policies to promote healthy eating in Europe: a structured review of policies and their effectiveness. Nutrition Reviews 2012; 70 (3): 188-200 DOWNLOAD & LINKTabella n.8 della revisione: Politiche europee e le evidenze che le supportanoTAG ARTICOLO