Le attività di prevenzione e promozione della salute in Piemonte
a cura di Lidia Fubini, Dors

La prevenzione in Piemonte ha conosciuto un periodo di trasformazioni che hanno portato a una riorganizzazione strutturale/organizzativa, con la sperimentazione e poi l'avvio del Coordinamento regionale della prevenzione e delle Direzioni integrate della prevenzione nelle ASL, ma anche a un diverso approccio nella programmazione delle attività, con il nuovo Piano regionale di prevenzione 2010-2012 che ha tentato di rielaborare attività, interventi e progetti in modo organico, focalizzando gli obiettivi di salute, in linea con i nuovi orientamenti del Piano nazionale della prevenzione 2010-2012.

Il Piano di prevenzione della Regione Piemonte viene elaborato dal gruppo del coordinamento regionale della prevenzione e rappresenta la base su cui le ASL, per la prima volta, affrontano la programmazione della prevenzione a livello aziendale in un quadro unitario, cercando di integrare professionalità e strutture diverse; da qui originano i Piani locali della prevenzione.

Il Piano regionale non solo affronta gli obiettivi di salute in una visione unitaria, ma propone una articolazione organizzativa che sostenga la messa in atto degli interventi previsti: una funzione regionale di indirizzo e sostegno, il Coordinamento della prevenzione, e una funzione locale di governo integrato, la Direzione integrata della prevenzione. Il coordinamento della prevenzione ha curato l'indirizzo, il monitoraggio e l'assistenza alla pianificazione locale.

Il Piano regionale di prevenzione 2010-2012 (febbraio 2010), è stato elaborato dal Coordinamento operativo regionale della Prevenzione (CORP) in raccordo con la Direzione Sanità ricercando la più ampia condivisione possibile: i suoi contenuti sono stati infatti proposti alla discussione nelle diverse articolazioni del servizio sanitario regionale, ed è articolato in una prima parte descrittiva che illustra i principi ispiratori, l'organizzazione, gli strumenti e metodi, e in una parte tematica che articola le strategie secondo otto obiettivi di salute:

  • stili di vita;
  • sicurezza alimentare;
  • prevenzione delle malattie trasmissibili;
  • prevenzione dei rischi in ambienti di vita;
  • prevenzione dei rischi in ambienti di lavoro;
  • prevenzione eventi infortunistici in ambito domestico;
  • prevenzione incidenti stradali;
  • screening dei tumori della cervice uterina, della mammella e del colon-retto.

La Regione Piemonte ha previsto quale indicazione di programmazione per le ASL, la stesura di Piani locali della prevenzione 2010-2012; il CORP ha elaborato ad aprile 2010 le linee di indirizzo operative per le ASL, fornendo il necessario orientamento tecnico-operativo per armonizzare la programmazione regionale e locale e offrendo una traccia per la stesura dei documenti. Le ASL hanno pertanto elaborato un documento di pianificazione parallelo a quello regionale (nella versione approvata a febbraio), articolato secondo i medesimi obiettivi di salute, indicando la programmazione delle azioni previste per il 2010, a partire da quelle considerate nel Piano regionale, e una previsione per il triennio 2010-2012.

Le attività di promozione della salute sono state incluse nell'ambito degli stili di vita, con l'eccezione delle attività relative ai progetti CCM; la sintesi evidenzia che le aree tematiche maggiormente coinvolte sono quelle che interessano il setting scuola e la prevenzione delle dipendenze.

Il paragrafo sulla sicurezza alimentare sintetizza i risultati delle linee di attività in cui è articolato l'obiettivo nel Piano regionale, integrando le attività dei Servizi di Igiene degli alimenti e nutrizione (SIAN) e dei Servizi Veterinari.

Per quanto riguarda le malattie trasmissibili, alle ASL è stato chiesto di pianificare gli interventi integrando e coordinando tutti i servizi e le reti che intervengono nelle attività rivolte alle malattie infettive; il Servizio sovrazonale di Epidemiologia dell'ASL AL (SeREMI) ha garantito integrazione, sostegno, monitoraggio e coordinamento delle attività. La sintesi dei risultati è costruita sulle relazioni elaborate dalle ASL e sui dati derivanti dai flussi informativi che fanno capo al SeREMI.

La tutela della sicurezza negli ambienti di lavoro, obiettivo dei Servizi SPreSAL, ha comportato alcuni passaggi fondamentali, quali la costruzione di un sistema informativo integrato basato sulla cooperazione di soggetti diversi e l'arricchimento delle mappe di rischio territoriali, oltre all'elaborazione dei dati di attività di vigilanza nei luoghi di lavoro.

La prevenzione degli incidenti domestici ha visto la conclusione dell'indagine sulle fratture di femore degli anziani a seguito di incidente domestico, con l'analisi dei dati, e lo sviluppo dei gruppi di cammino per la popolazione anziana; è proseguita l'attività di informazione dedicata ai bambini e ai genitori, con l'estensione ai bambini in età prescolare.

La prevenzione degli incidenti stradali si è sviluppata sulle linee ormai consolidate del sistema di sorveglianza integrato, con l'acquisizione e valutazione di nuove fonti informative e l'analisi dei dati, e il programma incentrato sui moltiplicatori dell'azione preventiva, con il completamento della valutazione del progetto multicentrico dedicato alla promozione di comportamenti liberi dall'alcol. A livello locale sono stati attuati interventi volti soprattutto a favorire l'uso dei dispositivi di protezione e a prevenire la guida sotto l'effetto di sostanze.

Gli screening per i tumori della mammella, dell'utero e del colon-retto sono stati sviluppati nell'ambito dell'applicazione del piano di riconversione delle prestazioni ambulatoriali. Lo screening per il cervicocarcinoma uterino ha registrato una bassa percentuale di richiami per approfondimento colposcopico; lo screening mammografico, con una certa eterogeneità fra Dipartimenti e Aziende, ha portato a eseguire circa 180.000 mammografie con una copertura da inviti pari all'81%; lo screening per il tumore del colon-retto ha raggiunto una copertura da inviti dell'88%.

Vengono inoltre illustrate le attività svolte a supporto della prevenzione da due servizi sovrazonali, in particolare i Servizi di Epidemiologia dell'ASL TO3 e dell'ASL NO.

L'attività del Servizio Sovrazonale di Epidemiologia di Grugliasco, oltre a coprire le necessità di assistenza epidemiologica dell'area di riferimento, svolge funzioni regionali specialistiche negli ambiti di documentazione e promozione della salute (DoRS), epidemiologia dei rischi da lavoro, dipendenze (OED), promuovendo la valorizzazione e diffusione dell'informazione sanitaria, i percorsi assistenziali, l'assistenza a gruppi di progetto, lo sviluppo di sistemi di sorveglianza, il miglioramento della qualità.

Il Servizio Sovrazonale di Epidemiologia dell'ASL di Novara, oltre alle funzioni generali di assistenza epidemiologica per il territorio di riferimento, svolge la funzione specialistica di riferimento regionale per lo sviluppo delle funzioni locali di epidemiologia ed effettua il coordinamento regionale delle sorveglianze PASSI e PASSI d'Argento.

Per quanto riguarda il programma nazionale CCM, il Piemonte è capofila di "Guadagnare salute negli adolescenti", nell'ambito del quale ha aderito a sei linee progettuali; è inoltre impegnato a dare continuità alle azioni del programma "Genitori Più", per la tutela delle prime fasi della vita, e prosegue l'impegno per la promozione dell'attività fisica con l'adesione a due progetti nazionali e la costituzione della rete regionale per la promozione dell'attività fisica; il progetto "Scegliere la strada della sicurezza" ha proseguito le attività finalizzate a ridurre gli incidenti stradali dovuti agli effetti di alcol, droghe e farmaci tra giovani e guidatori a rischio; con il Piano per la prevenzione e riduzione del tabagismo (PRAT) l'attività si è focalizzata sul sostegno alla commissione PRAT per le iniziative di prevenzione e di cessazione, sulla campagna di comunicazione "Hai da spegnere?" e sulla formazione degli operatori; nell'ambito della collaborazione scuola-salute, la costituzione del gruppo di lavoro congiunto ha permesso di sviluppare linee di lavoro comuni.

Tra gli altri progetti regionali sono da ricordare le attività volte alla promozione della cultura della sicurezza nelle scuole, in collaborazione con il mondo della scuola e l'INAIL, il progetto transfrontaliero OPSa finalizzato alla condivisione delle risorse informative sulla promozione della salute a livello locale; la rete regionale di psicologia dell'adolescenza con il suo "Giardino segreto", programma biennale di azioni per la salute psicologica in adolescenza basato sulla metodologia dell'accreditamento tra pari; si ricordano, infine, gli interventi per prevenire gli effetti delle ondate di calore, svolti in collaborazione con l'ARPA, e il supporto amministrativo alla ricerca sanitaria finalizzata.

La versione integrale del documento è disponibile sul sito web della Regione Piemonte


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