Chi sta in coda dal medico di famiglia?a cura di Maurizio Marino, Scuola di Sanità Pubblica, ASL TO3Pubblicato il 20 Giugno 2011Aggiornato il DatiIntroduzioneMateriali e metodiRisultatiConclusioniIntroduzioneI risultati dello studio sono stati presentati alla I Conferenza Italiana sulle Cure Domiciliari, tenutasi a Roma dal 12 al 14 maggio 2011. Riportiamo di seguito il contributo che è stato pubblicato negli atti della Conferenza Caratteristiche dell'utenza del MMG in Italia e determinanti dell'accesso. I dati dell'indagine Multiscopo "Salute 2005" a cura di: Marino M, Gnavi R, Rusciani R, Spadea T, Migliardi A, Costa G. Razionale Secondo la letteratura scientifica internazionale l’accesso alla “primary care” è influenzato da fattori legati a problemi di salute, a caratteristiche demografiche, socio-economiche, della rete familiare ed amicale, ad aspetti psicologici ed a barriere di accesso. L’interesse scientifico sulle caratteristiche dei pazienti del General Pratictioner (GP), assimilabile in Italia alla figura professionale del Medico di Medicina Generale, si è concentrato in particolare su chi fa un uso più intenso di questo servizio, identificato nella figura del ‘Frequent Attender’, per il fatto che questa categoria di pazienti è responsabile di una grossa quantità di tempo lavoro del medico e più in generale assorbe una quota importante delle risorse della rete dei servizi sanitari. Una revisione di letteratura del 2005 sull’argomento rileva che il 16% dei FAs è responsabile di oltre il 50% dei contatti con il GP, mentre poco più di un quarto dei FAs è responsabile di oltre il 60% dei contatti (Vedsted, Christensen, 2005). Sulla definizione di FAs esistono diverse modalità in relazione anche ai modelli di studio che hanno affrontato il fenomeno. Le differenze di definizione operative riguardano in particolare le modalità di misurazione dell’ “alto utilizzo” dell’ambulatorio del medico di base (dal 3% al 25% dei tassi più elevati nelle frequenze registrate nelle popolazioni in studio, al numero di viste annue: il range varia da > 5 in un anno e più di una visita al mese) (Vedsted, Chistensen, 2005). Anche sul periodo da considerare nella misurazione della frequenza gli studi non sono concordi: si va da un anno a 36 e 41 mesi di tempo durante il quale la frequenza è stata rilevata. Alcuni studi a questo proposito distinguono ulteriormente fra “frequent attenders” (se la frequenza è stata rilevata su un anno) e “persistents frequent attenders” (se la frequenza è stata misurata su 3 anni) (Smits, Brouwer, Riet, Van Wert, 2009).Al di là delle definizioni utilizzate, in generale gli studi segnalano che il rischio di utilizzare con maggior frequenza l’ambulatorio del medico cresce con l’età, è maggiore nelle donne e nelle persone divorziate o vedove, nelle persone che soffrono di stress psicologico e pazienti che sono classificati come malati cronici. Lo studio in oggetto analizza il ricorso al MMG nella popolazione italiana, attraverso l’utilizzo dei dati dell’indagine multiscopo Istat “Condizione di salute e ricorso ai servizi sanitari. Anno 2005”. La prima parte dello studio descrive le principali caratteristiche della popolazione secondo le modalità ed intensità di frequenza del MMG. La seconda parte dello studio, a partire dalle variabili utilizzate nella parte descrittiva, affronta il tema dei determinanti l’accesso al MMG, in particolare nella popolazione che ha una più elevata intensità di frequenza del MMG (FAs). Materiali e metodiL’indagine Condizioni di salute e ricorso ai servizi sanitari viene condotta dall’Istat ogni 5 anni e si inserisce, a partire dal 1994, nel sistema delle Indagini Multiscopo sulle famiglie. La popolazione di interesse dell’indagine è costituita dalle famiglie residenti in Italia e da tutti i loro componenti al netto dei membri permanenti delle convivenze). Per indagare le caratteristiche delle persone che frequentano il medico di famiglia (MMG), utilizzando i dati nazionali dell’Indagine Multiscopo Istat “Salute 2005”, la popolazione in studio, selezionata a partire dai 15 anni di età, è stata stratificata in:- soggetti che hanno dichiarato di aver frequentato lo studio del medico di famiglia almeno una volta nelle ultime 4 settimane prima della rilevazione;- soggetti che hanno dichiarato di avere frequentato lo studio del MMG più di una volta nelle ultime 4 settimane (FAs);- soggetti che hanno dichiarato di aver frequentato solo lo specialista, almeno una volta nelle ultime 4 settimane prima della rilevazione, escludendo chi aveva frequentato il MMG;- i soggetti che hanno dichiarato di non aver effettuato alcuna visita medica nelle ultime 4 settimane.Su questi diversi gruppi di popolazione, sono state indagate caratteristiche socio-demografiche (sesso, età, stato civile, tipologia familiare, livello di istruzione, condizione occupazionale), profilo di salute (salute percepita, presenza di malattie croniche, disabilità), stili di vita (fumo, obesità ed attività fisica), ricorso ai servizi sanitari (ricoveri, farmaci, accertamenti diagnostici, riabilitazione ed assistenza territoriale). I risultati permettono di descrivere le caratteristiche di chi frequenta lo studio del MMG, ma permettono anche di osservare le loro caratteristiche secondo il punto di osservazione del MMG.La seconda parte della ricerca è dedicata ad un approfondimento dei determinanti l’accesso all’ambulatorio del MMG, attraverso l’utilizzo di modelli statistici multivariati, che tengono sotto controllo l’età le condizioni di salute dei diversi gruppi di popolazione, stratificando i risultati per sesso.RisultatiLe caratteristiche della popolazione secondo le modalità di utilizzo del MMG In Italia nel 2005, fra la popolazione di 18 anni ed oltre, il 12% ha effettuato una visita generica nelle ultime 4 settimane precedenti l’intervista, il 6% più di una visita generica (frequent attenders), il 10% una visita specialistica (senza visita dal MMG) ed il restante il 70% nessuna visita.Per quel che riguarda il genere le donne sono maggiormente rappresentate in tutte le categorie considerate nell’utilizzo del Medico, in particolare fra i FAs, rappresentando oltre il 60% del totale dei pazienti. La frequenza dell’ambulatorio del MMG cresce con il crescere dell’età: nei pazienti con una visita al mese si passa da poco più del 6% degli uomini e dell’8 % delle donne tra i 20 e 24 anni a circa il 20% in entrambi i sessi di persone di 75 anni ed oltre. Da notare la diversa distribuzione per fasce di età delle persone che si rivolgono direttamente al medico specialista, senza aver utilizzato l’ambulatorio del medico generico: in particolare oltre i 64 anni la percentuale di clienti si stabilizza su valori di circa il 10 – 11 per cento nei due sessi.Prendendo a riferimento dello status sociale la variabile titolo di studio si rileva come, fra i frequentatori più assidui del MMG, siano maggiormente rappresentati i soggetti con basso titolo di studio. Da notare che in particolare fra i FAs (più di una visita al mese) le fasce più rappresentate siano quelle con basso titolo di studio (rispettivamente 47% degli uomini e 56% delle donne).D Un trend opposto caratterizza invece la distribuzione dei clienti del medico specialista nel qual caso, in entrambi i sessi, le persone con titilo di studio medio alto sono maggiormente rappresentate, rispetto a quelle con livello medio o basso. Nel caso della condizione occupazionale, fra chi frequenta l’ambulatorio del medico una volta al mese si passa dal 9% di occupati al 15% di ‘non occcupati’ fra gli uomini; la crescita è ancora più evidente nel caso dei FAs dove, sempre fra gli uomini si passa dal 3% di occupati al 9% di non occupati. Questi dati confermano le indicazioni di letteratura per le quali fra la popolazione dei FAs sembrano più rappresentate le fasce sociali più deprivate,.Anche in Italia, come nel resto dei paesi dove il fenomeno è stato studiato, la frequenza del MMG è strettamente correlato allo stato di salute: prendendo a riferimento lo stato di salute percepito (scala SF12), in entrambi sessi le persone con un cattivo stato di salute sono maggiormente rappresentate fra i FAs (25% fra gli umini e 24% fra le donne). Da notare anche che, se si considera il punto di osservazione del medico, fra i pazienti che frequentano l’ambulatorio del MMG una percentuale significativa sia rappresentata da persone con uno stato di salute perceptio buono o molto buono. Fra gli uomini il 44% di chi frequenta l’ambulatorio del MMG una volta al mese dichiara uno stato di salute buono o molto buono; tale percentuale scende al 24% fra chi frequenta l’ambulatorio più di una volta al mese (FAs). Fra le donne le percentuali corrispondenti alle stesse categorie di pazienti sono rispettivamente il 37% e del 21% (Figura 1). Figura 1. Utilizzo del Medico per stato di salute percepito, sesso e modalità di frequenza, Italia, anno 2005. Uomini Donne I determinanti l’accesso al MMG In questa seconda parte vengono presentati i risultati dell’analisi muiltivariata che ha l’obiettivo di individuare i determinanti l’accesso al MMG ed al medico specialista, ed in particolare la loro influenza sull’utilizzo più frequente dell’ambulatorio medico, al netto delle caratteristiche demografiche (età) e delle condizioni di salute (salute percepita e numero di malattie corniche).In entrambi i sessi, il rischio di appartenere al gruppo dei ‘frequent attenders’ è più elevato nelle regioni del Sud e nelle Isole rispetto all’area del Nord-Ovest (OR uomini 1.7 in entrambe le aree; donne 1.7 Sud e 1.6 Isole) L’alta frequenza dell’ambulatorio del MMG è inoltre correlato ad alti indici di cronicità (OR 3.0 in entrambi i sessi) ed a bassi indici di salute fisica e psicologica rilevati con la scala SF-12.Controllando per caratteristiche di salute, l’accesso e l’uso più frequente dell’ambulatorio del MMG sembrano correlati, negli uomini, alla condizione di disoccupazione (OR 1.2), di reddito insufficiente (OR. 1.2) e di un basso livello di istruzione (OR 1.2); nelle donne all’essere monogenitore (OR 1.2) ed in possesso di un basso titolo di studio (OR 1.2). Si tratta di aspetti che sembrano confermare le indicazioni di letteratura secondo le quali, l’esposizione al rischio di una maggior frequenza del MMG sia da correlare a situazioni di deprivazione socio-economica.ConclusioniIn Italia, al netto delle condizioni di salute, i fattori di svantaggio sociale influenzano l’accesso al MMG. Sembra inoltre esistere un gradiente geografico nelle diverse modalità di utilizzo del Medico: gli abitanti delle Isole e del Sud Italia hanno un maggiore frequenza di ricorso al MMG rispetto ai residenti al Nord ed anche i fattori sociali, in alcuni casi, influenzano in modo diverso l’intensità della relazione con il Medico. Lo studio, utilizzando i dati dell’indagine Istat, pur se rappresentativo delle modalità di utlizzo del Medico (generico e specialista) da parte della popolazione italiana, ha i limiti caratteristici degli studi trasversali, che non permettono di approfondire aspetti diacronici della relazione fra le variabili considerate nei modelli e non permette di osservare il fenomeno dei FAs nel corso del tempo. Collegamenti utili Slide della presentazione di Marino e collaboratori alla I Conferenza Italiana sulle Cure Domiciliari Gli Atti della I Conferenza Nazionale sulle cure domiciliari sono disponibili presso la Biblioteca del DoRS. L'indice è consultabile presso il sito eventisanitari.com Manifesto della Confederazione Associazioni Regionali di Distretto (Card) per le Cure Domiciliari DOWNLOAD & LINKslide conferenza cure domiciliariTAG ARTICOLO