Diritto alla salute, ma non per tutti è uguale
a cura di Grazia Bertiglia, Dors Piemonte


Epidemiologia e diritto si sono confrontati il 19 ottobre 2011  in un incontro organizzato da SISM (Segretariato Italiano Studenti di Medicina), AIE (Associazione Italiana di Epidemiologia), Facoltà di Medicina e Ordine dei Medici di Torino sul tema “Il diritto alla salute: un diritto difficile da disciplinare ed esigere”.

Il diritto alla salute, riconducibile ai diritti fondamentali della persona enunciati dalla Costituzione italiana (in particolare artt. 2 e 3) è riconosciuto non soltanto ai cittadini italiani, ma a tutte le persone sul territorio delle Stato.

PRINCIPI FONDAMENTALI
Art. 1.
...
Art. 2.
La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.
Art. 3.
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
Art. 4. ...

Con la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea, proclamata a Nizza il 7 dicembre 2000,  si sono riaffermati i principi di riferimento comuni anche in tema di salute: 

art 35  - Protezione della salute

Ogni individuo ha il diritto di accedere alla prevenzione sanitaria e di ottenere cure mediche alle condizioni stabilite dalle legislazioni e prassi nazionali. La Carta europea indica  principi condivisi, che valgono come guida per l’interpretazione delle norme nazionali già  esistenti ,  comprese le Costituzioni, e come vincolo per la definizione di  nuove norme nazionali.

A fronte di questo quadro normativo, delineato compiutamente  da ormai più di dieci anni, in cui la salute è identificata  quale  diritto di ogni persona  e al contempo, quale  interesse di tutta la collettività,  si  pongono in maniera crescente gli interrogativi sul concreto diritto alla salute degli immigrati, spesso in competizione con il diritto alla  sicurezza invocato sempre più spesso per limitare  l’accesso di stranieri irregolari alle prestazioni sanitarie.

Si possono  perciò leggere in quest’ottica le storie di salute di persone che hanno incontrato limiti al riconoscimento del loro diritto; si possono  studiare  le  disuguaglianze nel godimento del diritto alla salute a seconda dello status sociale, specialmente  in un momento di crisi economica, nel quale i diritti sociali  fanno i conti con la sostenibilità economica; ci si deve interrogare infine su quali siano gli strumenti giuridici che uno Stato deve mettere in atto per  consentire la tutela piena del diritto alla salute e sulla misura concreta di questo diritto, in termini di accesso universale ai servizi.

Nell’incontro avvenuto  il 19 ottobre , Estela Robledo del progetto Prisma del comune di Torino, ha presentato casi emblematici selezionati, in collaborazione con la dottoressa Luisa Mondo, del Servizio di Epidemiologia della Regione Piemonte,  ha presentato alcune storie di salute che hanno visto protagoniste persone immigrate, volontariato sociale, e servizi sanitari  e che si sono concluse con esiti felici o tragici, anche in relazione a un contesto normativo che condiziona e influenza la solidarietà e lo spirito di “patrocinio dei diritti” che   è insito nella deontologia medica.

Il giurista Vladimiro Zagrebelsky,  già giudice della Corte Europea dal 2001 al 2010 e direttore del Laboratorio dei Diritti Fondamentali  ha sottolineato come sia necessario avere norme più precise per rendere veramente  effettivo il diritto alla salute,  consentendo di “impugnarlo” davanti a un giudice in caso di violazioni.

Il  Presidente dell’Associazione Italiana di Epidemiologia Giuseppe Costa ha indicato come gli studi epidemiologici possano indicare  il nesso fra singoli  e.venti sentinella (quelli che, qualche volta, giungono nelle pagine di cronaca dei quotidiani) e i dati sull’efficacia degli interventi  sanitari.

Il dottor Guido Giustetto Vice Presidente dell’Ordine dei Medici di Torino ha illustrato la responsabilità deontologica della professione medica partendo dai contenuti del codice deontologico.

La Direttrice della Scuola di Igiene e Medicina Preventiva dell’Università di Torino Roberta Siliquini  ha sottolineato come l’epidemiologia e la sanità pubblica possano essere un valido strumento per  guidare le politiche sanitarie verso  gli interventi più utili e indirizzare la spesa pubblica verso la tutela universale della salute, da riconoscere come bene sociale prioritario anche in tempi di crisi. Una società con un livello di salute più alto comporta, in fin dei conti, anche un beneficio economico in termini di riduzione della spesa per le cure e aumento della capacità di lavoro. 

Per saperne di più su questi temi:

Sito del Laboratorio dei Diritti Fondamentali www.labdf.eu
Il Laboratorio dei Diritti Fondamentali mira– attraverso la ricerca sul campo – ad identificare problemi concreti, per elaborare buone pratiche e suggerire soluzioni mirate, con un approccio fortemente interdisciplinare nel lavoro di ricerca e la collaborazione degli operatori nei diversi settori in esame.
Il primo progetto di ricerca lanciato da LDF riguarda il diritto alla salute, quale diritto fondamentale, i problemi che si pongono per assicurarne il godimento a tutti, le soluzioni ipotizzabili e le condizioni che ne rendono possibile la realizzazione.

Sito della Sezione di Torino del Segretariato Italiano Studenti di Medicina www.torino.sism.org  (v. in particolare la sezione Diritti Umani)
Il  Segretariato Italiano Studenti in Medicina è una associazione no-profit creata da e per gli studenti di medicina che si occupa di tematiche sociali di interesse medico, dei processi di formazione di base dello studente in medicina, degli ordinamenti che regolano questi processi, dell'aggiornamento continuo dello studente. E’ presente in 34 Facoltà di Medicina italiane e intende sensibilizzare i medici di domani a una concezione di medicina etica, umana, vicina alle problematiche, alla sofferenza e al disagio dell'uomo.

Sito dell'Associazione Italiana di Epidemiologia www.epidemiologia.it  (v. n particolare la sezione “la politica”)

Per il testo della Costituzione Italiana, fra i tanti siti che la riportano, si propone quello del Quirinale, che ne riporta anche la traduzione nelle principali lingue europee. (www.quirinale.it/qrnw/statico/costituzione/costituzione.htm)

Il testo originale della Carta europea dei diritti fondamentali è pubblicato in www.europarl.europa.eu/charter/pdf/text_it.pdf 


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