Bevande energetiche: assolvere o condannare?
a cura di Lidia Fubini, DoRS

Oggigiorno sono reperibili sul mercato centinaia di differenti marche di bevande energizzanti (energy drinks, ED) contenenti ingredienti di vario tipo, ma principalmente caffeina, in dosi che variano dai 50 mg per lattina (320 mg/l) fino ad arrivare ad allarmanti quantitativi di 500 mg per lattina o bottiglia (una dose superiore a quella contenuta in 5 tazzine di espresso al bar). Altre aggiunte, come il succo d’arancia o limone, il carotene o altre vitamine, accanto all’acqua e zucchero o dolcificante, sono giustificate come aromatizzanti. Vi sono tuttavia altri supplementi, il cui uso viene motivato con presunti benefici sul metabolismo, con effetti non ben chiari e discutibili. Tali sono, con maggiore frequenza, il guaranà, il ginseng (derivati di piante con effetto tonico-stimolante), la taurina (un amminoacido) e il d-glucuronolattone (un carboidrato presente naturalmente nell’uomo).

In realtà, l‘opinione generale che le bevande energetiche contengano molta caffeina è relativa se le si raffronta ad altre: il caffè ne contiene, a seconda del tipo di produzione, da 350 a 1100 mg/l, il tè nero 150 a 350 mg/l, nelle bevande "cola" il contenuto si abbassa leggermente fra 90 e 200 mg/l. L‘effetto farmacologico della caffeina dipende, come noto, dalle dosi assunte; in un adulto l‘assunzione di 50 – 100 mg può essere stimolante, mentre quando si superano i 500 mg si possono verificare sintomi non desiderati (principalmente l‘aumento del battito cardiaco e la perdita del sonno) (1). Sono tuttavia riportati in letteratura casi di intossicazione da caffeina dovuti a ED maggiormente rispetto ad altre fonti quali caffè e tè, e particolarmente in bambini e adolescenti che non sono consumatori abituali di caffeina. Tali sintomi includevano ansietà, insonnia, disturbi gastrointestinali, tremori, tachicardia, agitazione psicomotoria, e in rari casi, morte (2).

La revisione sistematica attuata da Clauson et al (3) relativa agli ingredienti delle ED e alla loro concentrazione in relazione all’effetto terapeutico, documenta che, per quanto riguarda le sostanze di origine naturale guaranà e ginseng, le concentrazioni massime nelle bevande risultano sempre al di sotto della soglia descritta per avere un effetto sul metabolismo umano.

Le sostanze taurina e d-glucuronolattone, sono state sottoposte all’EFSA (Autorità europea per la sicurezza alimentare) per ottenere il giudizio del Scientific Committee on Food (SCF), a seguito di segnalazioni inerenti a problemi per la salute di tipo acuto, compresi i decessi, in giovani consumatori di bevande energetiche, dovuti a un forte consumo (ad esempio un caso riferito di consumo di 1420 ml) in associazione con attività fisica o, più spesso, in combinazione con alcol (4). Il gruppo di esperti ha concluso che esiste un sufficiente margine di sicurezza per i consumatori abituali di bevande energetiche a livello sia alto che medio, che consumino rispettivamente 125 ml (0,5 lattine) e 350 ml (1,4 lattine) mediamente a persona al giorno; perciò l’esposizione alla taurina e al d-glucuronolattone a questi livelli non desta preoccupazioni dal punto di vista della sicurezza. Il gruppo di esperti ha inoltre riportato la conclusione secondo cui il consumo concomitante di alcol e/o droghe riferito nella maggior parte di questi casi rende particolarmente difficile l’interpretazione dei casi considerati. Per quanto riguarda alcune recenti segnalazioni, il gruppo di esperti ritiene possibile che i problemi di salute in esse menzionati siano dovuti ai ben noti effetti collaterali di un’elevata assunzione di caffeina, mentre l’ipotesi di un nesso causale con l’assunzione di taurina sarebbe priva di fondamento scientifico. Inoltre, sulla base di nuove informazioni provenienti da studi sull’uomo, il gruppo di esperti scientifici è del parere che interazioni cumulative tra taurina e caffeina in relazione agli effetti diuretici (ossia perdita di acqua e sodio dall’organismo) siano improbabili. Sembra altrettanto improbabile che il d-glucuronolattone interagisca con la caffeina, la taurina, l’alcol o con gli effetti dell’attività fisica (5).

I dati rilevati dalle vendite degli ED dimostrano un continuo aumento del consumo, ma le informazioni più importanti derivano dagli studi sull’uso da parte dei giovani. Un’indagine, pubblicata nel 2007, eseguita negli Stati Uniti su un campione di 496 studenti di un college, documenta che il 51% di questi beve più di un ED al mese. Le situazioni nelle quali se ne descrive l’assunzione sono rappresentate nella maggioranza dei casi dall’esigenza di superare i sintomi della carenza di sonno, in altri per aumentare il livello energetico e infine per combinarli con bevande alcoliche durante le feste (6). Confrontabili a questi sono i dati di un’indagine sui giovani ticinesi (7): il 48,2% degli adolescenti beve bevande energetiche, il 14,4% almeno due giorni alla settimana. Con l’età, il consumo aumenta notevolmente passando dal 36,1% a 11 anni al 64,5% a 15, mentre il consumo ripetuto (almeno due giorni alla settimana) passa dall’11,7% al 20,9%. Anche tra i sessi vi è una differenza significativa: il 62,1% dei ragazzi dicono di bere queste bevande contro il 35,1 delle ragazze.

Quest’ultimo dato correla con l’analisi delle strategie di marketing che dimostrano come queste siano rivolte a giovani adulti maschi, a partire dal loro nome: alcuni inneggiano alla mascolinità (Red Bull), altri a sport di tipo violento (Tiger Shot), altri ancora rimandano a sostanze illecite (Cocaine) (8), e tutti ne sottolineano l’effetto pscicoattivo, stimolante e disinibente (2).

La mancanza di regolamentazione dei messaggi pubblicitari, mette in luce come gli effetti degli ingredienti delle bevande energetiche non siano ben chiari nemmeno agli stessi produttori che fanno pubblicare sulle lattine messaggi come: “sconsigliato a bambini, diabetici e persone con reazioni accertate alla caffeina”, “consumare in dosi limitate”, “evitare assolutamente l’assunzione contemporanea di bevande alcoliche”. Per quanto riguarda l’Italia, è atteso a breve il parere della Commissione Unica Dietetica e Nutrizione, a seguito del Comunicato del Ministero del Welfare sull'etichettatura degli ED del 4 Agosto 2008 (9).

 

L’uso di queste bevande da parte dei giovani sembra sempre maggiormente svincolato dagli scopi iniziali per i quali erano state pensate (ricostituenti durante lo stress sportivo o lavorativo), ed invece collegato a situazioni di tipo sociale come feste e discoteche. In questi contesti, è descritta una frequente associazione con bevande alcoliche (10, 11), correlata alla falsa aspettativa che l’energetico faccia sopportare meglio gli effetti negativi dell’alcol, con la conseguenza di sentirsi autorizzati a berne in quantitativi più elevati. Inoltre, anche se non vi sono sufficienti dati per dimostrare che gli ED possano aumentare i danni alcol-correlati, è descritto come combinare alcool e bevande energetiche, possa dare ai consumatori l´illusione di essere più sobri di quel che è in realtà.

Secondo uno studio condotto dal gruppo di Ferreira et al (12) della Federal University of Sao Paulo, in Brasile, i volontari che avevano consumato alcool in combinazione con ED hanno ottenuto gli stessi risultati nei test visivi e motori di coloro che avevano bevuto solo bevande alcoliche: i primi tuttavia pensavano di essere sobri e di avere un migliore coordinamento motorio. In realtà, la combinazione di bevande alcoliche con ED sembra che migliori soltanto la percezione personale delle proprie capacità e non quelle reali, e in nessun caso il consumo di ED dovrebbe essere associato all’alcool in particolare prima di mettersi alla guida.

 

Bibliografia

 

1.    Nehlig, A. Are we dependent upon coffee and caffeine? A review on human and animal data. Neuroscience & Biobehavioral Reviews. 23 (1999) 563–576.

2.     Reissig CJ, Strain EC, Griffiths RR. Caffeinated Energy Drinks -- A Growing Problem. Drug Alcohol Depend. 2009 January 1; 99(1-3): 1–10.

3.     Clauson KA, Shields KM, McQueen CE, Persad N. Safety issues associated with commercially available energy drinks. J Am Pharm Assoc (2003). 2008 May-Jun;48(3):e55-63.

4.      Uso di taurina e D-glucurono-gamma-lattone quali costituenti delle cosiddette bevande “energetiche”.

5.      Parere del Comitato scientifico per l'alimentazione su informazioni aggiuntive in merito alle bevande "energetiche".

6.      Malinauskas BM, Aeby VG, Overton RF, Carpenter-Aeby T, Barber-Heidal K. A survey of energy drink consumption patterns among college students. Nutr J. 2007 Oct 31;6:35.

7.      Abitudini alimentari e di movimento dei giovani ticinesi.

8.      Miller KE. Wired: Energy Drinks, jock identity, masculine norms, and risk taking. J Am Coll Health. 2008; 56:481-9.

9.      www.ministerosalute.it/imgs/C_17_comunicati_1762_testo.rtf

10.   Oteri A, Salvo F, Caputi AP, Calapai G. Intake of Energy Drinks in association with alcoholic beverages in a cohort of students of the School of Medicine of the University of Messina. Alcohol Clin Exp Res. 2007; 31: 1677-80.

11.   O'Brien MC, McCoy TP, Rhodes SD, Wagoner A, Wolfson M. Caffeinated cocktails: Energy Drinks consumption, high-risk drinking, and alcohol-related consequences among college students. Acad Emerg Med. 2008; 15:453-60.

12.    Ferreira SE, de Mello MT, Pompéia S, Oliveira de Souza-Formigoni ML. Effects of Energy Drink Ingestion on Alcohol Intoxication. Alcoholism: Clinical and Experimental Research Volume 30 Issue 4, Pages 598–605 Published Online: 29 Mar 2006.

 


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