Il rischio infortunistico dipende anche dalla durata del rapporto di lavoro
a cura di Massimiliano Giraudo, Scuola Sanità Pubblica, Regione Piemonte

L'anzianità aziendale, la durata cioè del rapporto di lavoro, risulta essere uno dei fattori determinanti del rischio infortunistico.
Questo aspetto non è trascurabile se consideriamo la crescita negli ultimi decenni del fenomeno del precariato, con conseguente frammentazione delle carriere.

L’obiettivo di questo studio, condotto dalla Scuola di Sanità Pubblica (ex servizio di epidemiologia) dell'ASL TO3, è descrivere la dipendenza del rischio infortunistico dalla durata del rapporto di lavoro, studiando soprattutto l’impatto dell’età, del settore economico in cui è inserito il lavoratore e dell’esperienza specifica accumulata nello stesso settore produttivo.

Le analisi indicano che 1) Esiste un’associazione lineare inversa tra il rischio infortunistico e l’anzianità aziendale 2) conoscendo i dati relativi all'anzianità aziendale e all'esperienza pregressa, non è più necessaria l'informazione sull'età nel determinare il rischio infortunistico. 3) nei primi 6 mesi di lavoro il rischio infortunistico è più alto del 50% rispetto a quello di un individuo che lavora nella stessa azienda da più di 3 anni.


Per maggiori informazioni potete rivolgervi a:

Massimiliano Giraudo: massimiliano.giraudo@epi.piemonte.it
Antonella Bena: antonella.bena@epi.piemonte.it

L’intervento è descritto in maggior dettaglio nella scheda allegata.

Sono disponibili anche le slide della presentazione al “XXXIV Congresso Nazionale AIE”, tenutosi a Firenze dal 6 al 9 novembre 2010.


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