Le nanoparticelle: quali rischi per i lavoratori?
a cura di Luisella Gilardi, DoRS.

L’Agenzia Europea per la Salute e Sicurezza sul lavoro ha pubblicato il report “Workplace exposure to nanoparticles. 

Nel 21 esimo secolo le nanotecnologie sono considerate le tecnologie chiave per l’avanzamento della scienza e delle tecnica. 

 

Sono state identificate dall’Osservatorio Europeo sui Rischi Occupazionali come i nuovi rischi chimici emergenti.

Le nanoparticelle sono materiali che possiedono una o più dimensioni esterne o una struttura interna nel range della nanoscala e che  presentano caratteristiche nuove rispetto alle proprietà dello stesso materiale nella struttura normale. 

Tali materiali vengono impiegati nel comparto delle costruzioni, dell' assistenza sanitaria, dell’energia, della produzione di automobili e dell’industria aerospaziale, dell’industria chimica, dell’elettronica e della comunicazione. 

 

Rispetto agli effetti tossici, gli studi condotti su animali da esperimento, in particolare sui ratti, evidenziano infiammazione, fibrosi, e tumore del polmone. Sono stati riscontrati effetti simili per le polveri ultrafini.

Alcuni autori sostengono che lo sviluppo del tumore è conseguente a lesioni non neoplastiche (quali infiammazioni, fibrosi) e pertanto i tumori possono essere evitati prevenendo queste lesioni (meccanismo secondario di sviluppo del tumore). Altri autori considerano che tale teoria non sia sufficientemente supportata da dati scientifici e sono propensi a considerare una teoria più cautelativa sullo sviluppo del tumore, propendendo per un’interazione diretta con il DNA (meccanismo primario di sviluppo del tumore).

I due approcci necessitano di ulteriori studi che siano in grado di chiarire il meccanismo di oncogenesi.

 

Tuttavia, secondo il principio di precauzione, di fronte all’incertezza dei dati scientifici, occorre agire in modo da ridurre al minimo l’esposzione.

 

E' stato tradotto in lingua italiana la sintesi del report "Workplace exposure to nanoparticles", è disponibile anche il full text (in lingua inglese). 


TAG ARTICOLO