Inquinamento e salute: i risultati del progetto Epi Aira cura di Giovanna Berti, ARPA Piemonte.Pubblicato il 14 Dicembre 2009Aggiornato il DatiIl 25 novembre 2009, presso il Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali sono stati presentati i risultati del Progetto EpiAir, lo studio più aggiornato sul rapporto tra inquinamento atmosferico e salute in Italia, che ha analizzato gli effetti a breve termine degli inquinanti atmosferici (PM10, NO2 e ozono) rilevati nel periodo 2001-2005 nelle città di Milano, Mestre-Venezia, Torino, Bologna, Firenze, Pisa, Roma, Taranto, Cagliari e Palermo. Lo studio, coordinato dall’epidemiologo Francesco Forastiere e promosso dal Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie (CCM), aveva come obiettivo quello di porre le basi per l’avvio di un programma di sorveglianza dell’impatto sanitario dell’inquinamento atmosferico fondato sull’utilizzo di indicatori ambientali e sanitari affidabili e standardizzati. L’analisi ha valutato i dati di mortalità e di ricorso al ricovero ospedaliero urgente in relazione ai dati di qualità dell’aria forniti dalle Arpa regionali, promuovendo quindi la integrazione fra competenze epidemiologiche e di rilevazione ambientale, ad assicurare la validità delle stime ottenute. L’inquinamento atmosferico urbano, in gran parte originato dal traffico veicolare, si conferma ancora oggi nelle realtà urbane italiane come un problema ambientale rilevante per gli effetti sanitari evidenziati. Se si considerano i decessi per cause naturali, il PM10 è risultato associato ad un incremento del rischio di morte dello 0,69% per ogni incremento di concentrazione nell’aria di 10 µg/m3. Questo significa che laddove ci sarebbero normalmente 1.000 decessi se ne registrano 7 in più e questo vale per ogni incremento di 10 µg/m3. Sono soprattutto gli anziani i più suscettibili a tali effetti. Considerando in analisi come determinante il biossido d’azoto (NO2), si registra un incremento dello 0.99% di tutte le morti per cause naturali (per ogni aumento di 10 µg/m3). La maggior parte di questi decessi avvengono per disturbi respiratori. Per quanto riguarda infine l’ozono, per ogni 10 µg/m3 di inquinante si riscontrano aumenti dell’1,54%, del rischio di morte per cause naturali, dati valutati nella stagione calda in cui questo inquinante secondario si trova a far rilevare le concentrazioni più dannose. Le conseguenze dell’inquinamento si manifestano ovviamente anche con l’incremento del numero di ricoveri in ospedale: aumentate concentrazioni di PM10 e NO2 in atmosfera risultano nell’aumento dei ricoveri per malattie cardiache, soprattutto scompenso cardiaco nel caso del PM10, infarto del miocardio e angina instabile per l’NO2. Gli inquinanti analizzati sono risultati associati a incrementi del rischio di ricovero per malattie respiratorie, con un eccesso dell’8% tra NO2 e ricoveri per asma, fino al 9% per i bambini. Gli inquinanti considerati sono tutti indicatori della stessa miscela dispersa nell’aria delle città e sono correlati tra loro, motivo per cui non è possibile scinderne gli effetti. Certamente nessuno di questi inquinanti può essere menzionato come l’unico agente tossico: ognuno è risultato dannoso con una sua specificità. Il progetto ha voluto analizzare le politiche di contenimento adottate negli ultimi anni dalle amministrazioni dei 10 comuni coinvolti, svelando scenari contraddittori per quanto riguarda gli interventi sulla mobilità sostenibile. A fronte di una gran varietà di provvedimenti (potenziamento del trasporto pubblico, car sharing, Ecopass, istituzione di aree pedonali e piste ciclabili, incentivi all’acquisto di veicoli meno inquinanti) si rilevano notevoli difficoltà nell’attuazione di alcune misure e carenza di controlli. Come dato univoco si è registrato un numero sempre maggiore di veicoli circolanti nelle città e tassi di motorizzazione più elevati rispetto alla media europea. Il materiale prodotto finora nell’ambito del Progetto EpiAir è stato raccolto in due supplementi: la pubblicazione Inquinamento atmosferico e salute, sorveglianza epidemiologica e interventi di prevenzione che presenta i dati analitici, ed un quaderno rivolto agli operatori della prevenzione e dell’ambiente Inquinamento atmosferico e salute umana, ovvero come orientarsi nella lettura e nell’interpretazione di studi ambientali, tossicologici ed epidemiologici . Per maggiori informazioni è posibile consultare il sito della rivista "Epidemiologia e Prevenzione" TAG ARTICOLO