La IX World Conference on Injury Prevention and Safety Promotion (Merida, 15-18 marzo 2008): alcune riflessionia cura di Pubblicato il 22 Aprile 2008Aggiornato il DatiLa nona edizione del congresso (a periodicità biennale), promosso dall'OMS, ha avuto come tema dominante la globalizzazione e la sua influenza sui problemi della sicurezza. La globalizzazione, intesa come determinante di movimenti di persone, ma anche di stili di vita e idee, è un fenomeno che porta a interdipendenza tra paesi, cambiamenti nelle abitudini di vita, esposizioni a nuovi fattori di rischio. Crisi economiche, conflitti, disastri naturali, fenomeni migratori determinano veloci cambiamenti dei contesti sociali e ambientali. Gli ultimi rapporti OMS (WHO World Reports on Violence and Health e World Health Report on Road Traffic Injury Prevention) sottolineano come questi problemi siano meritevoli di interesse e azioni a livello internazionale, per le conseguenze che hanno su salute, qualità della vita e sviluppo economico in tutto il mondo, enfatizzando l'importanza delle collaborazioni internazionali come principale strategia per il disegno e promozione di politiche per la salute e la sicurezza. I temi delle sessioni plenarie e parallele: Sicurezza dei trasporti Violenza Lesioni auto-inflitte Sicurezza sul lavoro Infortuni non intenzionali (incidenti domestici) Assistenza sanitaria di emergenza, cura dei traumi, riabilitazione Building capacity Politiche Ricerca e sorveglianza Le sessioni plenarie hanno visto il contributo di decisori politici e istituzionali, traccianti le agende di lavoro di gruppi ministeriali e di ricerca sui temi della sicurezza. I contributi dagli USA hanno guidato le sessioni, ma naturalmente è stato dato molto spazio anche a messicani, sudamericani e in genere a paesi in via di sviluppo. Non era chiaro se il molto spazio dato a ricercatori provenienti da paesi emergenti rientrasse tra i criteri di scelta degli abstract o riflettesse semplicemente il maggior numero di contributi portati da tali paesi. Sui temi della violenza domestica e giovanile la maggioranza dei contributi proveniva da USA e sudamerica. Tra gli europei, inglesi, francesi e scandinavi erano i più presenti (oltre a svizzeri dell'OMS), conseguenza dell'avanzamento di esperienze su questi temi nell'ambito della sanità pubblica e della ricerca. Buona rappresentanza anche da paesi dell'est europeo. La partecipazione italiana ha testimoniato i problemi che la ricerca incontra su questi temi e, parallelamente, la difficoltà a promuovere interventi. Soprattutto nel campo degli incidenti domestici, ma anche degli stradali, vanno sottolineati i problemi di qualità e completezza dei dati sanitari, con conseguenti problemi di stima e di affidabilità degli indicatori ricavabili. Alla difficoltà di ottenere buoni indicatori descrittivi (soprattutto di impatto sulla salute) si aggiunge la scarsità di indicatori analitici. Vanno sicuramente promosse collaborazione e coordinamento tra i diversi centri di studio e ricerca. Da ricordare infine la limitatezza di studi sulla violenza domestica in Italia, un tema il cui interesse andrebbe sviluppato in ambito epidemiologico e sanitario. Una breve panoramica dei contributi italiani con presentazioni orali: Dario Gregori (Dipartimento di Sanità Pubblica, Università di Torino) Epidemiology of foreign body injuries in children using a data-driven Bayesian network. Roberto Leombruni (Laboratorio Revelli, Moncalieri, Torino) Work histories, earnings and life expectancy: new evidence from the work histories Italian panel. Chiara Lorini (Dipartimento di Sanità Pubblica, Università di Firenze) Effects of structural and environmental factors in the fatality of road accidents in Tuscany. Carlo Mamo (Servizio regionale di Epidemiologia, Grugliasco, Torino) Factors affecting the outcome severity of road accidents among Italian drivers. (N.B. sul sito Dors è presente la recensione di un articolo correlato pubblicato su Epidemiologia e Prevenzione di novembre-dicembre 2007) Fernanda Tagliaferri (Divisione di Neurochirurgia, Cesena) Using Traumatic Brain Injury (TBI) Registry Data for prevention: the Italian experience. Francesco Zambon (Sistema Epidemiologico Regionale, Castelfranco Veneto) Evidence-based policy on road safety: the effect of the demerit points system on seat belt use and health outcomes. L'appuntamento è per il 2010, in una località ancora da definire. Per ulteriori informazioni sugli abstract : carlo.mamo@epi.piemonte.it TAG ARTICOLO