Contrastare le disuguaglianze in prevenzione.
a cura di Carlo Mamo, Servizio Epidemiologia ASL TO 3.

Premessa

Il CCM ha siglato un accordo di collaborazione con la Regione Piemonte per la conduzione di un programma che:

  • sviluppi capacità di “equity audit”, identificando sistematicamente dove sono e come nascono, nei percorsi preventivi, diagnostici e assistenziali, eventuali svantaggi di salute in sottogruppi di popolazione;
  • promuova l’adozione di interventi potenzialmente efficaci di contrasto delle diseguaglianze, attuabili a livello di servizi sanitari regionali.
Di seguito si riporta la sintesi dell'intervento presentato al "Sanit" nell'ambito della sessione: Contrastare le diseguaglianze nella prevenzione: problemi di efficacia e di applicabilità.

Sintesi dell'intervento

Introduzione: Gradienti sociali nelle esposizioni, nell’accesso a servizi di prevenzione, diagnosi e cura nonché difficoltà ad usufruire di assistenza continuativa ed appropriata, costituiscono importanti determinanti di insorgenza ed accentuazione di diseguaglianze di salute. Il Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie (CCM), branca del Ministero della Salute, coordina e indirizza a livello centrale le attività di prevenzione regionali, ponendo attenzione all’equità.

Obiettivi: assicurare, in tutte le regioni, per tutti i cittadini, in ogni strato sociale, uguali possibilità di accesso agli interventi di prevenzione.

Metodi: Sviluppo di attività di monitoraggio, utili sia sul versante equità, sia più in generale per la misura di problemi e valutazione di politiche e programmi di prevenzione; in particolare va stilata una serie di indicatori utili a definire un benchmarking per ogni regione, facendo riferimento alle fonti più autorevoli, tra cui il CDC statunitense.
Inoltre, si lavora alla stesura di una serie di raccomandazioni per la promozione di equità nelle attività sanitarie di prevenzione e assistenza.
Parallelamente, si svolgono iniziative di formazione mirate a diffondere una cultura dell’equità nei servizi sanitari.

Risultati: definita una lista degli indicatori utili alla valutazione di programmi di prevenzione, si sta valutando la possibilità di stimarli a partire dalle fonti disponibili (fonti correnti, database dedicati e indagini campionarie). Si sviluppa nel frattempo la collaborazione con i registri tumori per l'implementazione di procedure di georeferenziazione dei pazienti e per il recupero di un indice di deprivazione da utilizzare per la valutazione di eventuali differenziali nell'assistenza e sopravvivenza.
Riguardo le raccomandazioni, si è conclusa la revisione di letteratura, valutata la qualità degli studi di interesse e preparata una bozza del documento, che maturerà attraverso un’analisi di trasferibilità ai contesti locali e una valutazione di forza delle raccomandazioni, avvalendosi, oltre che degli esperti dei comitati scientifici afferenti al CCM, anche del parere dei referenti regionali.
Alcuni percorsi formativi a copertura nazionale, come quello connesso al progetto IGEA, relativo allo sviluppo in tutte le regioni di un sistema integrato per la gestione del paziente diabetico, e quello sulla diffusione dell'uso della carta del rischio cardiovascolare, contengono materiale didattico e sessioni mirate al tema dell'equità.

Conclusioni: Nel corso del primo triennio, il CCM ha lavorato per migliorare la qualità dei piani presentati dalle regioni e per uniformare i criteri per la definizione e il raggiungimento di obiettivi di salute. Il tema dell'equità è entrato raramente tra gli obiettivi definiti nei piani di prevenzione regionali, sia per ridotta sensibilità al tema, sia perché il programma per l'equità ha preso avvio quando i piani di prevenzione erano già stati stilati ed approvati.
E' quindi obiettivo del programma CCM-equità fare in modo che, dopo aver sensibilizzato i referenti al problema, le regioni lavorino attivamente sul tema delle diseguaglianze, introducendo obiettivi pertinenti nei prossimi piani di prevenzione. A tal fine, si forniscono alle regioni strumenti metodologici che possano essere di ausilio nella programmazione e nella definizione operativa di attività di misura e di interventi per la promozione di equità, garantendo nel contempo consulenza attiva al loro svolgimento.

Mamo C, Gelormino E, Bellini S, Spadea T, D'Argenio P, d'Elia R, Salamina G, Costa G.Il programma del CCM per la promozione di equità nella prevenzione in Italia. Atti del convegno SANIT, Roma 23-27 giugno 2008.


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