I Medici di Medicina Generale conoscono e usano la carta del rischio cardiovascolare?
a cura di Luisella Gilardi, DoRS

Riassunto

In Piemonte, così come in Italia le malattie ischemiche del cuore rappresentano la principale causa di mortalità e di morbosità.
Questi dati anche se inferiori rispetto a quelli italiani giustificano l’investimento di risorse nel programmare interventi di prevenzione.
L’identificazione e il corretto trattamento delle persone a rischio di malattie cardiovascolari è uno degli obiettivi della prevenzione primaria individuale. I medici di medicina generale (MMG) rappresentano per i cittadini uno dei principali punti di accesso al sistema sanitario: ad essi spetta dunque un ruolo di primo piano nell’identificazione dei soggetti a rischio e nell’avvio di attività di prevenzione e terapia.
Non esistendo screening ad hoc, le linee guida raccomandano di sottoporre alla valutazione del rischio tutti i soggetti tra i 40 e i 69 anni.
Per quantificare un rischio che tenga conto dell’eziologia multifattoriale delle malattie cardiovascolari l’Istituto Superiore di Sanità, ha messo a punto due strumenti: la carta del rischio cardiovascolare e il punteggio del rischio individuale.

Il rapporto “Il Rischio Cardiovascolare e i Medici di Medina Generale in Piemonte” rendiconta gli esiti di un indagine realizzata dal Servizio di Epidemiologia della ASL T0 3, dalla Regione Piemonte e dalla FIMMG, nell’ambito del Piano Nazionale di Prevenzione Attiva del Ministero della Salute, fra 352 MMG della Regione Piemonte per conoscere le modalità di rilevazione del rischio cardiovascolare e le principali strategie assistenziali messe in atto con i propri pazienti in caso di situazioni di rischio.
Dall’indagine emerge che la quasi totalità dei MMG conosce la carta del rischio cardiovascolare e ne possiede una nel proprio ambulatorio.
Solo un terzo però la utilizza, come raccomandato con tutti i pazienti; la maggior parte calcola il rischio cardiovascolare solo a quei pazienti già noti per essere a maggior rischio di altri. A differenza della carta, il punteggio del rischio è uno strumento conosciuto solo dalla metà del campione. Nonostante ciò solo l’8% dei MMG dichiara di aver calcolato il rischio in più della metà dei propri assistiti.

English version

In Piedmont as in Italy ischaemic heart diseases, are the main causes of mortality and morbidity.
These data, even if lower than those Italian, justify the investment of resources in the planning prevention. The Identification and the proper treatment of people at risk of heart disease is one of the objectives of individual primary prevention.
The general practitioners, represent one of the main points of access to the health system: they should therefore be a major role in identifying of individuals at risk and starting to prevention and therapy. Since are not available screening ad hoc, guidelines recommend to submit all patients between 40 and 69 years to cardiovascular risk assessment.
To quantify a risk, taking into account the multifactorial aetiology of cardiovascular disease, the “Istituto Superiore di Sanità”, has developed two instruments: “the cardiovascular disease chart” and the score of individual risk.

The Report "Cardiovascular risk chart and General Practitioners in Piedmont" tells about the outcome of a survey realized by the collaboration among Epidemiology Service of Local Unit To3, the Piedmont Region and the Federation of General Practioners, within the National Health Ministry Plan on Active Prevention.
The survey shows tha almost all the piedmontese General Practitioners know the Cardiovascular Risk Chart and owne one in the ambulatory.
Nevertheless only a part of them follows the guidelines and use the chart with all his patients. Most practitioners use the chart to assess the risk in those patients already known to be at risk. Beside, risk score is not well known and only 8% of the practitioners calculated the patients individual risk score.


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