Vaccinazioni pediatriche ed istruzione maternaa cura di Chiara Marinacci, S.C. Epidemiologia, Asl 5 Spezzino - Servizio Regionale di Epidemiologia, ASL TO3 Pubblicato il 28 Ottobre 2008Aggiornato il DatiIntroduzione Il grado di copertura della popolazione in età evolutiva rispetto ad alcune vaccinazioni raccomandate è fortemente connotato da variabilità geografica, come rilevato dall’indagine ISTAT sulle condizioni di salute del 2000, e sembrerebbe altresì associato al livello d’istruzione materna. Nel 2003, la copertura vaccinale tra i residenti liguri di 24 mesi è risultata inferiore agli obiettivi regionali per l’Haemophilus influenzae di tipo b (Hib) ed inferiore alla media nazionale per Morbillo Parotite e Rosolia (MPR). La tempestività nella somministrazione delle vaccinazioni pediatriche obbligatorie può rappresentare un predittore della copertura vaccinale generale, oltre a costituire un indicatore dell’effettivo controllo delle malattie prevenibili con vaccino. I risultati preliminari di questo studio condotto dall’ASL5 Spezzino in collaborazione con il Servizio di Epidemiologia ASL TO3, sono stati presentati al XXXII Congresso dell’ Associazione Italiana di Epidemiologia (AIE), Milano 15 - 17 ottobre 2008. Obiettivi Valutare l’associazione tra istruzione materna e rispetto del calendario delle vaccinazioni obbligatorie nei primi mesi di vita. Valutare l’associazione tra istruzione materna e copertura per Hib ed MPR a 24 mesi. Metodi Dall’anagrafe degli assistiti dell’ASL5 Spezzino sono stati selezionati tutti i nati nel territorio aziendale nel periodo 2003-2005 e residenti a giugno 2008, con relativi dati anagrafici delle famiglie di appartenenza, permettendo l’identificazione della madre di ciascun neonato. Attraverso il record linkage dei nati selezionati con gli archivi dei CErtificati Di Assistenza al Parto sono state recuperate le informazioni sull’istruzione materna, classificata come alta (almeno diploma di scuola media superiore) o bassa (al più licenza media inferiore o nessun titolo di studio) e sulla parità. Attraverso gli archivi della S.C. di Igiene e Sanità Pubblica dell’ASL è stata recuperata l’intera storia vaccinale di ciascun nato aggiornata a giugno 2008. L’analisi ha così riguardato 3,041 nati nel periodo di riferimento con informazioni sull’istruzione materna e sul percorso vaccinale. Per la valutazione del rispetto del calendario vaccinale sono state calcolate le percentuali di non vaccinati contro poliomielite, difterite, tetano ed epatite B al 4° mese (prima dose) e al 6° mese di vita (seconda dose). Le probabilità di non essere vaccinati al 4° e al 6° mese di vita sono state analizzate in base all’istruzione materna, attraverso odds ratios ed intervalli di confidenza al 95%, rimuovendo il confondimento per età materna e parità con modelli di regressione logistica. Per esplorare il ruolo delle modalità organizzative nella spiegazione dei risultati osservati sono stati infine prodotti stimatori robusti degli errori standard tenendo conto del presidio vaccinale, escludendo tuttavia i nati nel 2003 per mancanza di informazioni affidabili. Sono state infine calcolate le quote di vaccinati a 24 mesi per Hib (terza dose) ed MPR (prima dose) e le relative differenze in base all’istruzione materna. Risultati All’inizio del 4° mese di vita, il 19.9% dei neonati analizzati è risultato non ancora vaccinato: tale frequenza è risultata significativamente maggiore per i nati da madri meno istruite rispetto agli altri (OR=1.33 bassa vs. alta istruzione, IC95%:1.09-1.61), al netto della differente composizione dei due gruppi per età materna e parità. Il ritardo alla seconda dose ha riguardato il 51.9% dei neonati, altresì associato con l’istruzione materna (OR=1.29 IC95%:1.09-1.51). Tra i soli nati nel biennio 2004-2005, l’inclusione del presidio vaccinale nei modelli non sembra in grado di modificare le differenti probabilità di ritardare le prime vaccinazioni in base all’istruzione materna. Nessuna differenza per titolo di studio della madre è stata invece rilevata nella copertura vaccinale a 24 mesi per Hib e MPR, che ha riguardato, rispettivamente, il 96% e l’86.1 % dei bambini analizzati. Conclusioni I risultati preliminari evidenziano una copertura vaccinale equa della popolazione pediatrica locale rispetto ad Hib e MPR, mentre sembrerebbero evidenziare differenze sociali nel rispetto del calendario vaccinale, con un ruolo trascurabile delle modalità organizzative dell’offerta. Per approfondimenti è possibile contattare la dott.ssa Chiara Marinacci .DOWNLOAD & LINKPresentazione dei risultati all'AIETAG ARTICOLO