La salute mentale a livello globale: Report 2022 dell’Organizzazione Mondiale della SaluteIspirare e orientare il cambiamento necessarioa cura di Rita Longo, Marina Penasso - DoRSPubblicato il 26 Settembre 2022Aggiornato il 26 Ottobre 2022Sintesi di studi/reviewIntroduzioneSintesi del capitolo n.4Sintesi del capitolo n.7IntroduzioneIl recentissimo Report di WHO – Organizzazione Mondiale della Salute presenta un’analisi completa e dettagliata del panorama attuale della salute mentale a livello planetario, con un focus sulle criticità e le problematiche che rendono necessaria e urgente una trasformazione a livello politico e di prassi, guidata dalle evidenze (anche in termini di costo-efficacia) di alcuni programmi e strategie. La trasformazione auspicata riguarda vari ambiti, DoRS ha selezionato e sintetizzato due temi: l’impatto del cambiamento a livello di sanità pubblica, diritti umani e sviluppo socioeconomico (cap. 4) e il rinforzo/ri-organizzazione dell’assistenza nel contesto della comunità (cap. 7). _Sintesi del capitolo n.4SALUTE PUBBLICA, DIRITTI, SVILUPPO SOCIOECONOMICO (CAP. 4) Il capitolo 4 individua nella salute pubblica, nei diritti umani e nello sviluppo socioeconomico i tre motivi principali per investire nella salute mentale, ed esplicita i benefici del cambiamento a livello di politiche e prassi proposto, quali la riduzione della sofferenza, il miglioramento delle condizioni di salute, della qualità della vita, del “funzionamento psicologico” e dell’aspettativa/speranza di vita per le persone con problemi di salute mentale e per la popolazione in generale. Gli stretti legami bi-direzionali tra condizioni psichiche e salute/malattia fisica (ad esempio nel caso delle malattie cronico-degenerative) sono tali che investire nella salute mentale procura benefici diffusi anche a livello fisico. Il concetto/funzione di salute pubblica ha a che fare con la promozione e la protezione della salute mentale e fisica identificando i fattori di rischio e rinforzando i fattori protettivi, attraverso una serie di azioni rivolte agli individui, a gruppi vulnerabili, o all’intera popolazione. Esistono alcune tipologie di intervento evidence-based con esiti particolarmente favorevoli per la salute mentale: Strategie di prevenzione del suicidio Programmi a sostegno della “genitorialità positiva” e di istruzione pre-scolare Programmi di apprendimento socio-emotivo nel setting scuola Promozione della salute mentale nel setting lavorativo A dispetto delle evidenze, questi interventi non sono accessibili/disponibili per la maggior parte delle persone, alimentando un ampio divario tra bisogno e prestazioni di assistenza/cura – divario che ha motivato il Programma mhGAP - Mental Health Gap Action Programme 2013 – 2030 di WHO (https://www.who.int/teams/mental-health-and-substance-use/treatment-care/mental-health-gap-action-programme), focalizzato sul ruolo delle cure primarie e degli altri setting di assistenza/cura non specialistici, in particolare servizi di comunità per gli ex utenti psichiatrici (attività per l’inclusione sociale, sviluppo dell’autonomia, accesso a opportunità lavorative, abitative, educative). L’aumento della copertura sanitaria e della protezione economico-finanziaria vengono suggeriti come passi fondamentali per ridurre le disuguaglianze in salute mentale, che si traducono nell’includere la salute mentale all’interno dei programmi e servizi essenziali. Investire nella salute mentale vuole dire inoltre porre fine alle violazioni dei diritti umani: nel mondo, le persone con disagio mentale sono spesso escluse dalla vita della comunità, vengono loro negati i diritti basilari (l’accesso al lavoro, al sistema educativo e all’alloggio), non hanno gli stessi diritti di fronte alla legge, vengono discriminate dai servizi istituzionali. Accordi internazionali quali ad esempio la Convenzione dell’ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità (CRPD - Convention on the Rights of Persons with Disabilities -https://www.un.org/development/desa/disabilities/convention-on-the-rights-of-persons-with-disabilities.html) possono essere validi strumenti per fare progressi in tale ambito, e promuovere interventi di contrasto dello stigma, l’ostacolo principale al miglioramento dei servizi sanitari e alla cura di sé, presente tra le mura domestiche, a scuola, nei luoghi di lavoro, nella comunità e persino nel sistema sanitario, responsabile dell’isolamento sociale e della discriminazione che influiscono sulla capacità individuale di lavorare/guadagnare, accedere a cure di qualità, essere parte di una collettività e recuperare/guarire dalla propria condizione di malattia mentale – comportando infine una condizione di disabilità psicosociale a lungo termine. Gli interventi anti-stigma evidence-based possono modificare gli atteggiamenti della popolazione, riducendo le situazioni di discriminazione verso le persone con problemi mentali: Strategie educative che confrontano i fatti e i miti/malintesi (campagne di alfabetizzazione e consapevolezza rivolte alla popolazione, una vasta serie di attività formative) Strategie di “contatto sociale” che lavorano sui pregiudizi attraverso l’interazione con le persone con problemi di salute mentale (contatti diretti o simulati, contatti video o online, presenza degli “esperti per esperienza” all’interno dei servizi). Azioni di protesta che concernono obiezioni formali allo stigma e alla discriminazione (dimostrazioni pubbliche, redazione di lettere, petizioni, boicottaggio di prodotti e altre campagne di advocacy) E investire nella salute mentale vuol dire infine promuovere lo sviluppo sociale ed economico: una salute mentale scarsa provoca bassa produttività, rapporti sociali tesi e faticosi, cicli peggiorativi di svantaggio e povertà; analogamente, chi non ha problemi mentali e vive in ambienti supportivi può contribuire al benessere della propria comunità, in quanto forza-lavoro produttiva e volàno di legami sociali forti, a beneficio di tutti. E’ sempre più evidente che trasformare il piano di priorità per la salute mentale non richiede solo l’aumentata accessibilità a servizi di qualità di assistenza e cura, ma anche maggiore attenzione e investimenti nelle realtà sociali ed economiche che caratterizzano e “formano” la vita delle persone con problemi mentali: il richiamo a occuparsi di tali realtà è arrivato ai vari Paesi attraverso l’Agenda dello Sviluppo Sostenibile 2030 dell’ONU (Agenda for Sustainable Development, 2015 - https://www.agenziacoesione.gov.it/comunicazione/agenda-2030-per-lo-sviluppo-sostenibile/) i cui Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile (SGDs) sono strettamente connessi con la promozione/protezione della salute mentale. Sintesi del capitolo n.7RISTRUTTURARE E SVILUPPARE UN SISTEMA INTEGRATO DI ASSISTENZA E CURA A LIVELLO DI COMUNITA’ (CAP. 7) Nel capitolo 7 vengono esplorate le principali ristrutturazioni e gli ampliamenti necessari per trasformare i servizi di salute mentale in modo che si venga incontro ai bisogni di tutti. Viene sottolineata la necessità di un sistema di salute mentale “community-based”. Viene inoltre mostrata l'importanza di fornire assistenza centrata sulla persona, basata sui diritti umani e orientata alla recovery (recupero/guarigione). Al centro dell'approccio dei servizi ci deve essere l'assistenza sanitaria mentale basata sulla comunità, definita come qualsiasi assistenza di salute mentale fornita al di fuori di un ospedale psichiatrico. Il Rapporto dell’OMS adotta l'approccio radicale secondo cui tutte le cure ospedaliere psichiatriche di lunga degenza dovrebbero essere gradualmente eliminate e dovrebbe essere sviluppata e ampliata l'assistenza nel contesto comunitario a livello globale. Al centro del modello dei servizi c'è un approccio centrato sulla persona e sul recupero/guarigione, all'interno di un quadro di diritti umani. Nella maggior parte dei Paesi c'è una significativa riorganizzazione dei servizi di salute mentale. Al posto della cura di pazienti con gravi disturbi negli ospedali psichiatrici, i Paesi dovrebbero privilegiare l’erogazione di servizi di salute mentale a livello di comunità. Allo stesso tempo, la cura “community-based” dovrebbe essere ampliata anche per i disturbi comuni, come la depressione e l’ansia. Queste due strategie sono cruciali per migliorare la copertura e la qualità dell’assistenza sanitaria mentale. La salute mentale di comunità è più accessibile e accettabile dell'assistenza istituzionale, e offre alle persone con disturbi mentali risultati migliori. L’attenzione deve essere focalizzata sulla persona e orientata verso il suo recupero/guarigione. La salute mentale di comunità comprende una rete di servizi interconnessi che copre tre tipi di servizi: i servizi di salute mentale integrati nell'assistenza sanitaria generale; i servizi di salute mentale di comunità; i servizi che forniscono assistenza per la salute mentale in contesti non sanitari e favoriscono l'accesso ai principali servizi sociali. In generale, non esiste un modello unico per organizzare i servizi di salute mentale. È stato dimostrato che la distribuzione dei compiti tra chi fornisce/eroga assistenza sanitaria di base aiuta a ridurre il gap terapeutico e ad aumentare la copertura sanitaria per i disturbi mentali. In generale, per l'organizzazione dei servizi sanitari di salute mentale in un contesto comunitario, non esiste un modello unico applicabile a tutti i contesti nazionali. Tuttavia, ogni Paese, indipendentemente dalle sue risorse, può adottare misure di ristrutturazione e sviluppo dell'assistenza per la salute mentale per ottenere i risultati desiderati. La condivisione dei compiti con gli operatori sanitari di base risulta efficace per far fronte in modo più valido ai problemi di salute mentale. A tutti i livelli dell'assistenza sanitaria, i servizi di supporto tra pari forniscono un ulteriore livello di aiuto: le persone possono utilizzare le proprie esperienze per sostenersi reciprocamente, scambiando conoscenze, offrendo supporto emotivo, creando opportunità di interazione sociale, dando aiuto pratico o facendo un’azione di promozione e sensibilizzazione. Supporti sociali e informali forniti da altri soggetti della comunità (come peer, volontari e gruppi di donne) completano i servizi formali e sono fondamentali per garantire ambienti abilitanti per le persone con problemi di salute mentale. Ove possibile, devono essere disponibili servizi abitativi supportati che rappresentano elementi chiave per la deistituzionalizzazione; devono includere un mix di strutture con vari livelli di supporto per diversi livelli di dipendenza. Completare gli interventi sanitari con servizi sociali chiave (la protezione dei minori, l'accesso all'istruzione, al lavoro e le prestazioni sociali) è essenziale per consentire alle persone con problemi di salute mentale di raggiungere i propri obiettivi di recupero/guarigione e vivere una vita più soddisfacente e significativa. DOWNLOAD & LINKIl report originale: World mental health report: transforming mental health for all. Geneva: World Health Organization; 2022TAG ARTICOLO