La trentatreesima storia di infortunio racconta di un incidente stradale che ha coinvolto un lavoratore dipendente di un piccolo studio di progettazione che si occupava di seguire i cantieri. Un colpo di sonno e l’auto su cui viaggiava Alberto rimane agganciata alle ruote di un bilico che stava superando.
Luogo: provincia di CuneoData: luglio 2013Comparto produttivo: agricolturaEsito: un agricoltore è decedutoDove è avvenuto: presso un terreno di un’azienda agricola situato sul fianco di una collinaCosa si stava facendo: l’agricoltore stava manovrando una trattrice cingolata a cui era collegata posteriormente una trinciatrice per eliminare delle sterpaglie in un terreno incoltoDescrizione infortunio:durante la manovra d’inversione di marcia, l’agricoltore ha perso il controllo del mezzo e si è ribaltato, terminando la sua corsa contro alcuni alberi presenti nella parte bassa del terrenoCome prevenire: la principale misura di prevenzione sarebbe di utilizzare in modo adeguato i dispositivi di protezione di cui sono dotate le attrezzature di lavoro.
Data di pubblicazione 28 luglio 2015Leggi la storia
Un operaio cinese lavorava in un piccolo laboratorio della pietra come addetto al taglio. Mentre tagliava dei cubetti in pietra ha subito lo schiacciamento della mano destra a causa del mancato funzionamento dei sistemi di sicurezza. Ha riportato lesioni permanenti che tutt’oggi limitano la sua capacità lavorativa.
Luogo: provincia di TorinoData: autunno 2008Comparto produttivo: lapideoEsito: un lavoratore ha subito una ferita per schiacciamento della mano destra riportando danni permanentiDove è avvenuto: in un laboratorio di lavorazione della pietraCosa si stava facendo: il lavoratore doveva tagliare delle pietre utilizzando una macchina cubettatriceDescrizione infortunio: Cheng stava procedendo alla realizzazione dei cubetti quando, a causa del mancato funzionamento del sistema di sicurezza, ha subito lo schiacciamento della mano destra tra un blocco di pietra e la lama superiore della macchinaCome prevenire:- messa a disposizione dei lavoratori di attrezzature di lavoro conformi alle specifiche disposizioni legislative, idonee ai fini della salute e sicurezza e adeguate al lavoro da svolgere;- manutenzione corretta di macchine e impianti effettuata da personale qualificato e idoneamente formato e addestrato;- valutazione dell’efficacia della formazione (non formale ma sostanziale) in particolare quando sono coinvolti lavoratori stranieri;- corretta gestione delle emergenze con l’individuazione e la formazione delle persone addette per intervenire tempestivamente e in modo appropriato.
Data di pubblicazione: luglio 2015
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Pubblichiamo questo mese la seconda storia di infortunio con le raccomandazioni della comunità di pratica. Si tratta di un infortunio avvenuto durante l’installazione di un impianto fotovoltaico sul tetto di un capannone agricolo.
Luogo: PiemonteData: 2010Comparto produttivo: metalmeccanicaEsito: un lavoratore ha subito un trauma cerebrale Dove è avvenuto: in una ditta che produce particolari in alluminio.Cosa si stava facendo: intervento manuale su una macchina per la pressofusione dell’alluminio.Descrizione infortunio: un lavoratore stava manovrando manualmente il volantino di regolazione della velocità d’iniezione dell’alluminio quando il dispositivo è stato proiettato con forza dalla sua sede e ha colpito il lavoratore alla testa causandogli gravi lesioni.Come prevenire:- le attrezzature di lavoro non possono essere manomesse o modificate senza la conoscenza di tutti i parametri;- gli interventi che richiedono la modifica di un’attrezzatura dovrebbero essere valutati ed apportati dalla ditta costruttrice della stessa.
Data di pubblicazione: novembre 2013
Luogo: provincia di AlessandriaData: estate 2010Comparto produttivo: ediliziaEsito: un lavoratore ha riportato gravi lesioni tra cui fratture al bacino, all'osso sacro, al braccio sinistro, oltre a lesioni a un rene, a un polmone, alla bocca, in particolare ai denti.Dove è avvenuto: nei pressi di un capannone di un’azienda agricola circondata da terreni coltivati.Cosa si stava facendo: si stava realizzando un impianto fotovoltaico sulla copertura dei fabbricati di un'azienda agricola.Descrizione infortunio: Roberto si trovava a sei metri di altezza sulla copertura di un fabbricato costituita da travi in cemento parallele. Un’altra impresa aveva già eliminato le lastre di copertura in cemento amianto. Roberto ha posato il piede sull’unico pannello già posizionato ma non fissato ed ha perso l’equilibrio. Si è appoggiato al parapetto laterale posto a protezione del bordo che non ha offerto la resistenza prevista perché si è sganciato dalla trave e di conseguenza è caduto a terra.
Come prevenire: scegliere il sistema di protezione più efficace (anche in relazione al rischio di caduta dall’alto nel perimetro del fabbricato), individuare l’eventuale parapetto provvisorio più indicato per quella tipologia di lavoro in quota, installare correttamente l’apprestamento e se lo stesso rimane in posa per molto tempo, verificare periodicamente il mantenimento dell’efficienza del sistema.
Data di pubblicazione: giugno 2015
Luogo: provincia di MantovaData: estate 2010Comparto produttivo: alimentare Esito: un lavoratore ha riportato un trauma da schiacciamento al bacino, con conseguenti gravi lesioni interne, che ne hanno causato il decesso dopo poche ore dall’infortunio.Dove è avvenuto: nell’area esterna di un allevamento di maiali annesso ad un caseificioCosa si stava facendo: si stava svuotando una cisternetta (tank) piena degli scarti della produzione del grana padano dentro una vasca di raccolta dei liquami dell’allevamento di maiali adiacente al caseificio.Descrizione infortunio: Giuseppe, dopo aver appoggiato la cisternetta sul muretto che delimitava la vasca, servendosi di un carrello elevatore, è sceso per agganciare una catena alla piastra porta forche del carrello. Per far questa operazione ha chiesto aiuto ad Amedeo, un collega. Il peso della cisternetta ha fatto spostare in avanti il carrello che ha schiacciato Amedeo che è morto dopo poche ore. Come prevenire: per evitare l’infortunio era necessario:
Data di pubblicazione:aprile 2015
E’ la prima storia scritta da un collega della Lombardia; racconta di un infortunio avvenuto in un caseificio in provincia di Mantova in cui un lavoratore ha perso la vita nel tentativo di smaltire gli scarti della lavorazione del grana padano.
Luogo: provincia di Torino, PiemonteData: autunno 1992 ed estate 2011Comparto produttivo: ediliziaEsito: due lavoratori sono rimasti folgorati a distanza di alcuni anni l’uno dall’altroDove è avvenuto: il primo infortunio è avvenuto in aperta campagna al termine di lavori di getto nel cantiere di posa di un metanodotto; il secondo infortunio è avvenuto in un cantiere di un’area industriale dove era in costruzione un fabbricato.Cosa si stava facendo: in entrambi i casi sono stati coinvolti i bracci di un’autobetonpompa e le linee di alta tensione: nel primo infortunio si dovevano pulire i tubi per evitare che il calcestruzzo in essi contenuto si compattasse; nel secondo si stavano gettando le colonne al primo piano di un fabbricato.Descrizione infortunio: nel primo evento, la manovra di estensione in verticale del braccio dell’autobetonpompa nei pressi di una linea a 130 kV ha innescato un arco elettrico proiettando il lavoratore a 5 metri di distanza e provocandogli ustioni di primo, secondo e terzo grado.Nel secondo evento, per evitare alcuni ponteggi, si è dovuto sollevare il braccio dell’autobetonpompa avvicinandosi alla linea a 130 kV; l’arco elettrico conseguente ha provocato ustioni di secondo e terzo grado al lavoratore che stazionava tra autobetoniera e autobetonpompa.Come prevenire: entrambi gli infortuni si sarebbero potuti evitare se:
Data di pubblicazione: febbraio 2015Leggi la storia
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