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Vademecum per psicologi su violenza di genere e violenza domestica

Il vademecum è stato predisposto per gli psicologi che incontrano nella loro pratica professionale situazioni di violenza di genere o violenza domestica.


Il documento ha tre finalità principali: orientare gli psicologi e le psicologhe nell'intricata normativa vigente, proporre un lessico condiviso sul tema, informare rispetto alle risorse disponibili sul territorio piemontese.


 


 


OMS: affrontare la violenza contro le donne. Risultati principali e priorità

Le stime dell’OMS Organizzazione Mondiale della Sanità evidenziano come, a livello mondiale, circa una donna su tre abbia subito violenze sessuali o fisiche nel corso della vita.


La violenza di genere, oltre a costituire una violazione dei diritti umani, è anche un gravissimo problema di salute pubblica.


Gli Stati membri, nel maggio 2016, hanno approvato un piano d’azione globale per mettere in grado i sistemi sanitari di fare fronte alla violenza di genere e contro i bambini che prevede:


- Ricerca e raccolta di prove per evidenziare la grandezza della violenza contro le donne e identificazione degli interventi preventivi efficaci;


- Sviluppo di linee guida e strumenti, definizione di norme e modelli standard per un’efficace risposta sanitaria alla violenza contro le donne;


- Volontà politica di affrontare la violenza contro le donne attraverso patrocini e partenariati.


Osservatorio Regionale sulla violenza di genere dell'Emilia Romagna

Il Rapporto dettaglia l’esperienza dei Centri antiviolenza dell’Emilia-Romagna, gli obiettivi e le attività dell’Osservatorio Regionale sulla Violenza di Genere, le attività regionali per la prevenzione della violenza e le attività formative rivolte agli operatori, nonché le dimensioni del fenomeno nella regione.


 


 


Organizzazione Mondiale della Sanità: un suicidio ogni quaranta secondi

Ogni 40 secondi, qualcuno perde la vita per suicidio. L’OMS fornisce alcuni strumenti per aumentare la consapevolezza delle dimensioni del suicidio in tutto il mondo e del ruolo che ognuno di noi può svolgere per aiutare a prevenirlo. Dalla pagina si può accedere a una serie di video che propongono che cosa possono fare gli operatori sanitari, i datori di lavoro e gli insegnanti per prevenire il suicidio. Fornisce inoltre alcune dispense sulla prevenzione destinate a operatori e insegnanti, datori di lavoro, giornalisti e persone che lavorano in carcere.


 


Comunicazione di genere

In Italia ancora oggi, di fronte al massacro di donne da parte di uomini legati al contesto familiare e affettivo, con enorme difficoltà si mette in luce il disequilibrio che connota molti rapporti e la diffusa cultura del possesso, permanendo ancora il malcelato timore che non si possa entrare nelle dinamiche della famiglia, concepita come valore in sé, con regole proprie e autonome. Pare dunque imprescindibile combattere questa orribile piaga fin dalla sua prima comparsa nel linguaggio, nelle consuetudini, nelle obsolete tradizioni che non hanno più alcuna ragione di esistere. Per ottemperare a tale imperativo, si è deciso di dare massima divulgazione a ricerche di vari studiosi e studiose di diversa provenienza che da anni lavorano sul campo della violenza simbolica, linguistica ed iconografica. I risultati sono contenuti nei saggi che seguono, tutti finalizzati a far emergere aspetti della violenza contro le donne e del sessismo che spesso si annidano nelle pieghe più remote della società attuale. (Dal sito dell'editore)


Dente, F., & Cagnolati, A. (Eds.). (2019). Comunicazione di genere tra immagini e parole. Salamanca: FahrenHouse.


Venticinque novembre: Progetto di sensibilizzazione contro la violenza di genere

"Perché parlare di violenza di genere in un nido d’infanzia? I genitori delle bambine/i che frequentano il nido sono interlocutori importanti, con cui confrontarsi sui temi educativi. Il progetto si rivolge a donne e uomini che a vario titolo frequentano il nido per sensibilizzarli su un fenomeno che non va relegato al silenzio. Occorre dare voce a chi non ne ha per aiutare a vedere possibilità di evoluzione. E’ importante dare alle famiglie di bambini/e piccoli/e, occasioni per riflettere su questi temi. Perché e’ fin dalla prima infanzia che si trasmettono e si radicano stereotipi di genere ed e’ al nido e nelle scuole che occorre far crescere una cultura di valorizzazione delle differenze. A partire da queste convinzioni i nidi d’infanzia San Donato e Viganò del Comune di Bologna, in occasione del 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza sulle donne, promuovono da anni iniziative di sensibilizzazione. Ogni 25 novembre le famiglie sono invitate a trascorrere la giornata al nido insieme alle bambine/i. Durante l’accoglienza viene distribuito materiale informativo della “Casa delle donne per non subire violenza” ed allestito uno spazio con poesie sul tema. Nella mattinata viene proposta una performance, creata dalle educatrici, a cui segue un momento laboratoriale che coinvolge bambini/e e genitori. La performance, carica di elementi simbolici, offre suggestioni legate al tema della giornata, caratterizzata da una forte condivisione di pensieri ed emozioni".


Martinelli E, Querciagrossa M. Venticinque novembre al nido un progetto di sensibilizzazione contro la violenza di genere fisica e simbolica su donne e bambine/i.  Zero-a-seis, 20 (37), 2018,  235-245


The European Alliance for Mental Health

Coalizione informale di organizzazioni europee, il cui scopo principale è promuovere la salute mentale e il benessere nei luoghi di lavoro, anche orientando le politiche.
Le organizzazioni che la compongono sono:
- EuroHealthNet
- AEIP - European Association of Paritarian Institutions (social protection)
AIM - International Association of Mutual Benefit Societies
- EPHA - European Public Health Alliance (reducing health inequalities)
- GGZ Nederland - Dutch Association of Mental Health and Addiction Care
- MHE - Mental Health Europe


Mental Health Europe

Una rete Europea non governativa impegnata nella promozione della salute mentale e prevenzione del disagio mentale, nel miglioramento delle cure, che attua azioni di advocacy in favore dell'inclusione sociale e della protezione dei diritti degli utenti/ex utenti dei servizi di salute mentale - persone con disabilità psicosociali e i loro familiari e caregivers


L'organizzazione collabora con le istituzioni europee e gli enti internazionali per mantenere alta l'attenzione sulla salute mentale a livello di programmi politici, e per combattere lo stigma mentale, e i suoi membri sono rappresentativi di associazioni e persone provenienti dal settore della salute mentale (professionisti, utenti dei servizi di salute mentale, erogatori di servizi, volontari). MHE formula raccomandazioni per i policymakers per creare "health friendly policies", dando un ruolo centrale agli utenti dei servizi affinché sia ascoltata in Europa la voce di chi ha sperimentato/sperimenta sofferenza mentale.


Lotta contro lo stigma e il pregiudizio

Dieci false credenze da sfatare per lottare contro il pregiudizio e lo  stigma, a cura del Mental Health Europe (MHE).


XVII Rapporto nazionale sulle politiche della cronicità

Il XVII Rapporto sulle politiche della cronicità, dal titolo “Regione che vai, cura che trovi (forse)” mostra come le cure siano disuguali a seconda della regione in cui si vive. Questo vale sia per il riconoscimento dell'invalidità e dell'handicap, del sostegno psicologico, delle liste d'attesa per esami, visite specialistiche e accesso ai farmaci, a dimostrazione del fatto che l'accesso e la qualità delle cure non è uguale per tutti i cittadini. Il Piano Nazionale Cronicità, pur recepito dalle Regioni, risulta ancora profondamente disatteso. Il rapporto è a cura di Cittadinanzattiva - Coordinamento Nazionale delle Associazioni di Malati Cronici CnAMC. 


Conferenza nazionale per la Salute Mentale 2019: dichiarazione conclusiva

Nell'ambito della Conferenza nazionale per la Salute mentale 2019, che si è svolta a Roma il 14 e 15 giugno 2019, promossa dal Coordinamento nazionale Conferenza Salute Mentale è stata stilata una dichiarazione conclusiva contenente dieci  proposte ed è stata inviata alla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Tra le proposte: inserire la salute mentale tra le priorità dell'agenda politica, preventivare finanziamenti consoni per il SSN, applicare il nuovo sistema di garanzia per i LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) prevedendo un set di indicatori per la salute mentale.


 


Conferenza nazionale per la Salute Mentale: Documenti e materiali

Raccolta dei materiali della conferenza; i Report delle sei sessioni, la relazione, gli interventi, i contributi, la Dichiarazione conclusiva.


Verso un piano per la demenza: una guida dell'OMS

La guida fornisce informazioni utili agli Stati membri per creare e rendere operativo un piano per la demenza.
La guida è strettamente legata al Global Dementia Observatory dell'OMS (GDO) e include strumenti associati come una checklist per guidare la preparazione, lo sviluppo e l'implementazione di un piano per la demenza, nonché la mappatura delle parti interessate e la definizione delle priorità. La guida cerca di trovare un equilibrio tra raccomandazioni generiche e consigli pratici.
I rappresentanti del governo che lavorano nei ministeri collegati alla demenza sono i destinatari principali della guida. Tuttavia, la guida potrebbe anche interessare altre parti interessate come persone con demenza e loro accompagnatori, organizzazioni non governative, fornitori di servizi o ricercatori.


Organizzazione Mondiale della Sanità: factsheet sulla demenza

Sintesi delle principali caratteristiche della demenza: segni, sintomi, dati statistici, terapia e cura.


Organizzazione Mondiale della Sanità: Infografica sulla demenza

L'infografica include informazioni sui sintomi della demenza, le cause, il numero delle persone affette e i costi.


Riduzione del rischio del declino cognitivo e della demenza. Linee guida OMS

Le linee guida dell'OMS sulla riduzione del rischio di declino cognitivo e di demenza forniscono raccomandazioni basate sull'evidenza su comportamenti e interventi rispetto allo stile di vita per ritardare o prevenire il declino cognitivo e la demenza.
In tutto il mondo, circa 50 milioni di persone hanno la demenza e, con un nuovo caso ogni tre secondi, il numero di persone con demenza è destinato a triplicare entro il 2050. Il numero crescente di persone con demenza, il suo significativo impatto sociale ed economico e la mancanza di trattamenti curativi, rendono indispensabile per i paesi di concentrarsi sulla riduzione dei fattori di rischio modificabili per la demenza.


Piano d'azione globale 2017-2025 per contrastare la demenza

Il piano d'azione globale  2017-2025 contro la demenza  mira a migliorare la vita delle persone con con questa malattia, i loro accompagnatori e le loro famiglie, riducendo al contempo il suo impatto  su comunità e paesi. Fornisce una serie di azioni per realizzare la visione di un mondo in cui la demenza è prevenuta e le persone con demenza e i loro caregiver ricevono le cure e il supporto di cui hanno bisogno per vivere una vita con significato e dignità.
Le aree di intervento comprendono: aumentare la definizione delle priorità e la consapevolezza della demenza; ridurre il rischio di demenza; diagnosi, trattamento e cura; supporto per i malati di demenza; rafforzamento dei sistemi di informazione; ricerca e innovazione.

Il ruolo della scuola nel contrasto alla violenza di genere e le opportunità offerte dal programma operativo nazionale

Obiettivo di questo lavoro è proporre una riflessione sull’educazione di genere nelle scuole, con riferimento in particolare alle azioni di contrasto alla violenza di genere, anche alla luce della recente normativa. Le osservazioni qui presentate si basano sull’analisi dei dati di un questionario rivolto alle scuole, realizzato da INDIRE per conto dell’Autorità di Gestione del PON“Per la scuola: Competenze e ambienti per l’apprendimento”finalizzato a monitorare i progetti realizzati dalle scuole su tali tematiche. La rilevazione sui progetti di prevenzione e di contrasto della violenza di genere ha consentito di individuare degli indicatori di buona pratica: la continuità temporale ed educativa dei progetti; la formazione dei docenti; il coinvolgimento dei soggetti del territorio; l’uso di strumenti per favorire la
riflessività e l’autovalutazione.


Bagattini D, Calzone S, Pedani V.  Il ruolo della scuola nel contrasto alla violenza di genere e le opportunità offerte dal programma operativo nazionale. Giornale Italiano della Ricerca Educativa, 12(22), giugno 2019 


Benessere psicofisico del caregiver

Dors rende disponibile una sintesi e alcune indicazioni per il miglioramento della salute psicofisica del caregiver, scaturite dal seminario "Prevenzione e Caregiver" svoltosi a Torino il 12 novembre 2018. L'evento si colloca all'interno  del Piano della Prevenzione 2014-2018 della Regione Piemonte ed è, in particolare, un'Azione del Programma 4 GSP (Guadagnare Salute Piemonte).


Prevenire il suicidio di adolescenti e giovani è possibile?

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha indicato il suicidio come la seconda causa di morte a livello mondiale tra i giovani di età compresa fra i 15 e i 29 anni.  
L’articolo vuole offrire una panoramica delle conoscenze attuali e delle azioni raccomandate a livello di popolazione, gruppi e individui per prevenire i suicidi e i tentativi di suicidio.


Salute mentale e regime carcerario

Documento del 22 marzo 2019  stilato dal Comitato Nazionale per la Bioetica che fornisce raccomandazioni per la tutela della salute mentale delle persone in stato di detenzione.


Si raccomanda, in particolare:



  • di assicurare, quale forma basilare di tutela della salute mentale in carcere, modalità umane di detenzione, rispettose della dignità delle persone, offrendo un trattamento con opportunità di formazione e di lavoro nella prospettiva risocializzante;

  • di provvedere a che la cura delle persone affette da grave disturbo mentale e che abbiano compiuto reati avvenga di regola sul territorio, in strutture terapeutiche e non in istituzioni detentive, in ottemperanza al principio della pari tutela della salute di chi è libero e di chi è stato condannato al carcere.

  • di rafforzare i servizi di salute mentale in carcere, superando la storica “separatezza” ereditata dalla sanità penitenziaria: in modo che funzionino come parte integrante di forti Dipartimenti di Salute Mentale, capaci di individuare le risorse di rete territoriale per la cura delle patologie gravi al di fuori dal carcere e di collaborare a tal fine con la magistratura di cognizione e di sorveglianza.


Il CNB sollecita anche alcuni innovazioni normative per tutelare sia le persone giudicate imputabili e condannate a pene carcerarie, sia le persone dichiarate non imputabili e prosciolte. Nello specifico:



  • il rinvio della pena quando le condizioni di salute psichica risultino incompatibili con lo stato di detenzione in analogia con quanto previsto dagli art. 146 e 147 per la compromissione della salute fisica; la previsione di specifiche misure alternative per i soggetti che manifestano un’infermità psichica in carcere; l’introduzione di Sezioni Cliniche in carcere a esclusiva gestione sanitaria.

  • una più incisiva riforma delle misure di sicurezza, per limitare il ricorso alla misura di sicurezza detentiva. Inoltre, in coerenza con la finalità terapeutica delle REMS, occorre limitare il ricovero nelle REMS ai soggetti nei cui confronti viene applicata una misura di sicurezza detentiva definitiva.


 Il CNB invita infine a riconsiderare il concetto particolarmente problematico di “pericolosità sociale”, alla base delle misure di sicurezza, e la legislazione speciale di “doppio binario” di imputabilità/non imputabilità per le persone affette da disturbo mentale.


 


Lights4Violence: un intervento educativo in sei Paesi europei per promuovere relazioni positive tra gli adolescenti

Prevenire la violenza tra gli adolescenti è una priorità per la salute pubblica a causa della sua portata e delle conseguenze dannose a breve e lungo termine per la salute degli adolescenti e degli adulti. Nel protocollo di studio, vengono integrate le precedenti esperienze nella prevenzione della violenza promuovendo fattori protettivi contro la violenza di genere quali capacità comunicative, empatia e capacità di problem solving attraverso "Cinema Voice", un intervento educativo partecipativo basato sui punti di forza degli adolescenti.
L'intervento educativo è rivolto a ragazzi e ragazze di età compresa tra 13 e 17 anni, iscritti a scuole secondarie ad Alicante (Spagna), Roma (Italia), Cardiff (Regno Unito), Iasi (Romania), Poznan (Polonia) e Matosinhos (Portogallo).
Lo studio (pubblicato ad aprile 2019 su BMC Public Health)  può fornire informazioni rilevanti sull'efficacia degli interventi educativi che combinano un quadro positivo di sviluppo giovanile con una consapevolezza educativa sull'importanza di raggiungere l'uguaglianza di genere e prevenire e combattere la violenza di genere. Questo è il primo studio che coinvolge sei paesi europei in un intervento educativo per promuovere attività di protezione dalla violenza tra gli adolescenti iscritti nelle scuole secondarie e può fornire gli strumenti necessari per replicare l'esperienza in altri contesti e altri paesi.


Vives-Cases C, Davo-Blanes MC, Ferrer-Cascales R, Sanz-Barbero B, Albaladejo-Blázquez N, Sánchez-San Segundo M, Lillo-Crespo M, Bowes N, Neves S, Mocanu V, Carausu EM, Pyżalski J, Forjaz MJ, Chmura-Rutkowska I, Vieira CP, Corradi C. Lights4Violence: a quasi-experimental educational intervention in six European countries to promote positive relationships among adolescents. BMC
Public Health. 2019 Apr 8;19(1):389.


Formare gli insegnanti nella gestione della classe per migliorare la salute mentale nei bambini della scuola primaria: il cluster STARS RCT.

 La scarsa salute mentale durante l'infanzia è comune, persistente e associata a una serie di esiti avversi che includono la psicopatologia persistente, così come il comportamento a rischio, la criminalità e il fallimento scolastico, che possono anche compromettere la salute. Vi è una crescente attenzione politica sulla salute mentale dei bambini e il ruolo delle scuole in particolare nell'affrontare questo problema. Obiettivo della review è stato valutare se l'addestramento agli insegnanti con il programma Incredible Years® (IY) abbia migliorato la salute mentale, il comportamento, il rendimento scolastico e il divertimento scolastico dei bambini, migliorato la salute mentale degli insegnanti e il rapporto con il lavoro, e se sia stato economicamente vantaggioso in relazione a potenziali miglioramenti. Per lo studio sono state reclutate 80 scuole per un totale di 2075 bambini. I risultati forniscono prove sperimentali che la TCM può essere un efficace intervento universale per la salute mentale dei bambini a breve termine, in particolare per i bambini della scuola primaria identificati come in difficoltà, e potrebbe essere un intervento economicamente vantaggioso a breve termine.


 Ford T, Hayes R, Byford S, Edwards V, Fletcher M, Logan S, Norwich B, Pritchard W, Allen K, Allwood M, Ganguli P, Grimes K, Hansford L, Longdon B, Norman S, Price A, Russell AE, Ukoumunne OC. Training teachers in classroom management to improve mental health in primary school children: the STARS cluster RCT. Southampton (UK): NIHR Journals Library; 2019 Mar. (free full text)


EU-Compass: uno strumento per l'azione sulla salute mentale e il benessere

Strumento web-based usato per raccogliere, condividere e analizzare le informazioni sulle politiche e gli interventi dei vari stakeholder impegnati nel settore della salute mentale.


I programmi politici e gli interventi dei Paesi UE vengono monitorati attraverso:


- l'identificazione e disseminazione delle Buone Pratiche europee nell'ambito della salute mentale


- la raccolta di dati sulle attività svolte sul territorio nazionale (tre survey annuali per ciascun Stato membro)


- l'organizzazione di tre eventi "forum" e la produzione di report annuali


- la realizzazione di workshop sulla salute mentale in ogni Paese membro, in Islanda e in Norvegia


- la redazione di papers scientifici in collaborazione con il Gruppo Europeo di Esperti sulla salute mentale e il benessere e stakeholder non-governativi


Buone pratiche in salute mentale e benessere

 Report prodotto nell'ambito del Programma europeo Salute 2014 - 2020 (EU Health Programme 2014-2020) in collaborazione con l'Agenzia CHAFEA (Consumers, Health, Agriculture and Food Executive Agency), su incarico della Commissione Europea.


I documenti sono promossi dall'EU Compass Consortium, di cui fanno parte alcune istituzioni pubbliche (fra cui l’Università) dei Paesi Bassi, Portogallo, Finlandia ed EuroHealthNet.


L'EU Compass Consortium è una diretta emanazione della Commissione Europea e dell'Agenzia CHAFEA, e prevede un'azione sulla salute mentale e il benessere.


Buone Pratiche italiane presenti all'interno del documento (2016):



- Salute allo Specchio Onlus, Ospedale San Raffaele (www.saluteallospecchio.it; www.hsr.it/salute-allo-specchio/)
Avviato nel 2013, rivolto alle donne che devono affrontare gli effetti collaterali della chemioterapia post cancro; ha l'obiettivo di ridurre il rischio di insorgenza di sintomi di stress da trauma, l'isolamento sociale, e di prevenire disturbi d'ansia e depressivi, attraverso la cosmesi.
- Centro per i disturbi del comportamento alimentare dell'Università di Ferrara, avviato nel 2015 (http://www.ausl.fe.it/azienda/dipartimenti/daismdp/staff/m.o.-interaziendale-delservizio-per-i-disturbi-del-comportamento-alimentare-d.c.a. )
- Esperienze Compartecipate e Sistemi Locali di Salute Mentale, III edizione, 2014 - 2017 (ob. sorveglianza) - Regione Toscana
- Osservatorio Psicologia Clinica Perinatale dell'Università di Brescia  (prevenzione della depressione e promozione della resilienza per i neo-genitori attraverso video-interventi) - http://www.unibs.it/dipartimenti/scienze-cliniche-e-sperimentali/osservatori-elaboratori/osservatorio-psicologia-clinica-perinatale-profssa-l-cena 


 


 


 


Buone Pratiche in salute mentale e benessere - Salute mentale sul luogo di lavoro, nelle scuole, prevenzione della depressione e del suicidio

Report (2017) prodotto nell'ambito del Programma europeo Salute 2014 - 2020 (EU Health Programme 2014-2020) in collaborazione con l'Agenzia CHAFEA (Consumers, Health, Agriculture and Food Executive Agency), su incarico della Commissione Europea.


I documenti sono promossi dall'EU Compass Consortium, di cui fanno parte alcune istituzioni pubbliche (fra cui l’Università) dei Paesi Bassi, Portogallo, Finlandia ed EuroHealthNet.


L'EU Compass Consortium è una diretta emanazione della Commissione Europea e dell'Agenzia CHAFEA, e prevede un'azione sulla salute mentale e il benessere.


Buone Pratiche in salute mentale e benessere – Servizi di salute mentale nella comunità

Report (2018) prodotto nell'ambito del Programma europeo Salute 2014 - 2020 (EU Health Programme 2014-2020) in collaborazione con l'Agenzia CHAFEA (Consumers, Health, Agriculture and Food Executive Agency), su incarico della Commissione Europea.


I documenti sono promossi dall'EU Compass Consortium, di cui fanno parte alcune istituzioni pubbliche (fra cui l’Università) dei Paesi Bassi, Portogallo, Finlandia ed EuroHealthNet.


L'EU Compass Consortium è una diretta emanazione della Commissione Europea e dell'Agenzia CHAFEA, e prevede un'azione sulla salute mentale e il benessere.


Buone Pratiche italiane presenti all'interno del documento:


 - IPS - Individuale Placement and Support, reinserimento sociolavorativo di utenti dei servizi psichiatrici, dal 2003 ad oggi, a cura della Regione Emilia Romagna: si tratta della sperimentazione di un programma del Centro di Riabilitazione Psichiatrica dell'Università di Dartmouth, che ha coinvolto altre 8 regioni italiane.


Piano d'azione per la salute mentale in Piemonte

Il Consiglio Regionale del Piemonte ha approvato, il 22 gennaio 2019, in attuazione del Piano nazionale per la salute mentale, un Piano di azione per la salute mentale in Piemonte (PASM). Si è giunti a alla redazione del Piano attraverso la costituzione di un apposito gruppo di pilotaggio composto da esperti in materia provenienti dalle aziende sanitarie, dagli enti gestori dei servizi socioassistenziali, dai soggetti erogatori di servizi e dalle università. Sono stati costituiti, a tal fine, tre tavoli di lavoro tematici relativi alle politiche per la prevenzione e la promozione della salute, ai percorsi terapeutici- riabilitativi e agli interventi per l’emancipazione e l’abilitazione. Gli obiettivi fondamentali che connotano  il Piano sono il miglioramento della governance, il contrasto alla stigmatizzazione, la promozione della salute mentale nelle comunità, l’accessibilità ai servizi, l’integrazione dei percorsi di cura, il rafforzamento di percorsi di autonomia e l’ampliamento dell’offerta formativa per gli operatori, gli utenti e i loro familiari.  


Violenza di genere: protocollo comune per Forze dell'Ordine


 


Dall'8 marzo 2019, la Polizia di Stato e l’Arma dei Carabinieri utilizzano un protocollo comune quando le rispettive pattuglie intervengono nei casi di violenza di genere, violenza domestica e stalking. Gli operatori delle due Forze di Polizia procedono con metodologie uguali e scientificamente validate in presenza di una situazione di violenza per consentire all’Autorità di Pubblica Sicurezza di adottare, nell’immediato, le misure di prevenzione a tutela della vittima attraverso l’Ammonimento del Questore o l’allontanamento dal domicilio familiare dell’aggressore in attesa delle misure cautelari disposte dall’Autorità Giudiziaria. Tutti gli interventi delle pattuglie della Polizia di Stato e dell’Arma dei Carabinieri saranno cristallizzati in un modulo comune che confluirà in una unica banca dati denominata Pitagora, predisposta dal gennaio 2017 per finalità scientifiche di analisi del fenomeno e che vede già raccolti, per la sola Polizia di Stato, oltre 12.500 schede di intervento.


 

Sempre a partire dalla stessa data, inoltre, Polizia e Carabinieri hanno adottato il progetto L.I.A.N.A. (Linea Interattiva Assistenza Nazionale Antiviolenza) che consente di unificare, confrontare e omogenizzare i dati relativi agli interventi per violenza di genere. Tale progettualità renderà immediata la verifica dell’esistenza di precedenti interventi nella stessa abitazione o su richiesta della stessa vittima, spesso effettuati alternativamente tra Polizia di Stato e Arma dei Carabinieri, anche quando all’intervento non sia seguita una formale denuncia o querela. (Fonte Rainews) 



Il ruolo del genere nel lavoro con gli uomini autori di violenza: Affetti e rappresentazioni dei professionisti della salute

Il lavoro di contrasto alla violenza maschile contro le donne ha recentemente spostato il proprio focus dalla donna vittima di violenza all’uomo maltrattante. Questo cambio di paradigma ha portato all’implementazione di programmi di trattamento rivolti agli autori di violenza e all’impegno di professionisti uomini nel contrasto alla violenza. Il presente studio ha l’obiettivo di esplorare gli affetti e le rappresentazioni di 7 professionisti della salute (3 uomini e 4 donne) che si occupano di trattare uomini autori di violenza, con un focus specifico sul genere di appartenenza. L’analisi semiotica
quali-quantitativa applicata alle interviste semi-strutturate analizzate tramite il software T-LAB ha consentito di individuare la presenza di 5 cluster: 1) Riconoscimento delle emozioni; 2) Posizionamento di genere; 3) Competenze lavorative; 4) Percezione del rapporto tra i generi; e 5) Rapporto con il lavoro. I risultati sembrano confermare che il genere di appartenenza degli operatori giochi un ruolo fondamentale nell’esperienza lavorativa con gli uomini maltrattanti.


Amodeo AL, Rubinacci D, Scandurra C. Il ruolo del genere nel lavoro con gli uomini autori di violenza: Affetti e rappresentazioni dei professionisti della salute. La camera blu n°19 (2018). Gender Visions

IL
TEMA


Comunità imperfette: dalle dinamiche disgregative al decision making comunitario

Il volume raccoglie i lavori presentati durante il XII congresso di SIPCO, “Le comunità Imperfette”, tenutosi a Palermo dal 7 al 9 giugno 2018. I lavori che lo compongono raccontano la vita delle comunità e di come la psicologia di comunità possa favorire la costruzione del bene comune e una buona qualità della vita.


Contrasto alla violenza di genere: l'importanza del lavoro di rete

Si è svolto a Torino, il 6 marzo,  il convegno “Stati generali del Piemonte per il contrasto alla violenza di genere” organizzato dalla Regione Piemonte il cui scopo era di fare il punto della situazione con tutti i soggetti coinvolti nel contrasto alla violenza.


 


Report annuale 2018 Telefono Rosa

Nel 2018 il numero delle donne accolte dall'Associazione in Piemonte aumenta di diverse unità rispetto all’anno precedente. Parliamo di 786 donne accolte e prese in carico, esattamente 48 donne in più rispetto alle 738 del 2017. Ciò che però appare in tutta la sua evidenza è che le prevaricazioni e le pratiche violente subite dalle donne risultano sempre più efferate e freddamente pianificate: dati oggettivi, nonostante l’opinione pubblica, i media e sovente anche la magistratura parlino di violenze troppo spesso derubricandole a “gesti passionali”, “conflitti familiari” o "fatti occasionali, seppure deprecabili”. «Ormai da tempo ci attestiamo su questi numeri, ma quello che sta cambiando è che la violenza è sempre più brutale, come dimostrano i referti medici sempre più gravi” afferma Lella Menzio, Presidente del Telefono Rosa Piemonte.


Ecco i numeri, più nel dettaglio: 786 donne accolte, 368 accompagnamenti alla rete dell’assistenza con le agenzie del privato sociale e istituzionale dei servizi, 3.829 consulenze on line, tramite e-mail o social network.Più del 50% delle donne accolte ha tra i 31 e i 50 anni; ma il 20% è costituito da giovani donne di età inferiore ai 30 anni. Sempre devastanti le violenze segnalate: fisiche, psicologiche, sessuali, economiche;  ancora una volta più del 35% delle donne accolte segnalano di essere vittime di stalking.
 


Il progetto “La Traccia” di Alessandria. Una rete per la vulnerabilità e l'integrazione

Sono disponibili gli atti completi del convegno: “Modelli di integrazione socio - sanitaria nella gestione delle problematiche dell’accumulo e del degrado abitativo. Il progetto ‘La Traccia’ si racconta”.


La salute mentale dei bambini e dei giovani nell'era digitale

Raccomandazioni dell'Oecd (qui sintetizzate in italiano da ASviS Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile)  rispetto alla dipendenza di adolescenti e giovani dalla tecnologia che può portare ad ansia, depressione, disturbi del sonno e distorsioni dell’immagine corporea.


DoRS sta curando la traduzione in italiano del documento completo


Sezione sulla salute mentale dell'Organisation for Economic Cooperation and Development (OECD)

Sezione sulla salute mentale, a cura dell'OECD, contenente, fra gli altri,  un documento sugli interventi efficaci , una factsheet e uno studio su ventotto Paesi europei.


Venti anni di Do.Ris

Vi proponiamo un excursus storico del servizio di ricerca bibliografica e fattuale di Dors: quando è nato e perché, evoluzione e trasformazione nel corso del tempo e lo stato dell’arte con le ultime statistiche.