Marcovalerio fa l’autotrasportatore, percorre lunghi tratti di strada, delle aziende conosce soprattutto i capannoni che servono da magazzino. E’ lì che carica e scarica la merce che trasporta. Quel mattino di primavera inoltrata sta caricando dei pannelli in legno, gli addetti li trasportano con i carrelli e lui li fissa sul semirimorchio con le cinghie.
Giovedì 5 ottobre 2017 si è svolto ad Alessandria l’incontro rivolto ai referenti SPreSAL dal titolo “Sistema di sorveglianza degli infortuni mortali in Regione Piemonte: opportunità e prospettive”.
Ambrogio lavora alla demolizione di una vecchia casa in pietra, una di quelle case costruite con pietre squadrate a mano e malta magra, le cosiddette case a “secco”. All’improvviso viene colpito da un pesante sasso che ne causerà la morte poche ore più tardi.
Mario, un operaio edile, con anni di esperienza parte da Alghero per arrivare a Bergamo, nel bel mezzo della stagione estiva. Firma un contratto di 75 giorni per lavorare nel cantiere di un grande ospedale, una di quelle opere immense durate più di 7 anni. Ma quel lavoro non lo inizierà mai.
E’ la storia di un infortunio che, per fortuna non ha avuto gravi conseguenze. Racconta di Bianca, lavoratrice macedone che nonostante sia in Italia da alcuni anni fa fatica a parlare e a capire l’italiano.
Questo mese pubblichiamo due storie di infortunio redatte da operatori delle ATS della Lombardia, che hanno aderito al progetto, contribuendo ad arricchire il repertorio delle storie di infortunio.
Al repertorio si sono aggiunte le storie di infortunio narrate dagli operatori dei Servizi di prevenzione degli Ambienti di Lavoro delle ATS lombarde.