Buone pratiche in prevenzione e promozione della salute: uno strumento da sperimentare e migliorare
a cura di Paola Ragazzoni e Claudio Tortone, Dors Piemonte

"Buone pratiche cercasi" è un quaderno dors che presenta e propone uno strumento e racconta la storia della sua costruzione con molti colleghi piemontesi e di altre regioni. In questi anni di lavoro e formazione con operatori e decisori della sanità e della scuola, costanti sono state la necessità e la volontà di individuare e sperimentare sul campo principi e criteri che guidassero il buon progettare, il buon operare e il buon rendicontare nell'ambito dei progetti di prevenzione e promozione della salute.

In questo divenire abbiamo sentito tutti la necessità di costruire strumenti che guidassero e sostenessero la creatività e la metodologia dei nostri progetti, che offrono opportunità di cambiamento per il benessere e la salute, affinché avessero "un diritto di cittadinanza" quali buone pratiche riconoscibili e riconosciute dalle comunità locali in cui si erano sviluppati e dalla comunità dei professionisti e perché il patrimonio in continuo incremento di "buoni" interventi, progetti, esperienze ed apprendimenti fosse valorizzato e reso disponibile per processi di trasferibilità.

Per buone pratiche si intendono quei progetti o quegli interventi che "in armonia con i principi/valori/credenze e le prove di efficacia e ben integrati con il contesto ambientale, sono tali da poter raggiungere il miglior risultato possibile in una determinata situazione" (Kahan e Goodstadt, 2001). 

L'attenzione ai valori di e al tema delle buone pratiche sono variamente evidenziati nel Piano Socio-sanitario Regionale 2011-2015 della Regione Piemonte e nel Piano Regionale della Prevenzione, laddove pienezza di diritto, giustizia ed equità, empowerment, sostenibilità, democrazia, intersettorialità e corresponsabilità sono i valori e principi ispiratori di fondo, e dove viene sottolineata l'importanza di "incoraggiare l'impegno a preparare rapporti analitici sui determinanti chiave della salute, nonché sulle buone pratiche nelle politiche intersettoriali e sugli approcci per condizionare favorevolmente questi determinanti" (pag 12).

In questo contesto viene altresì valorizzata la qualità del lavoro realizzato dagli operatori piemontesi in quanto "nella ricognizione nazionale (progetto CCM coordinato da DoRS) effettuata nel 2008 sui progetti di promozione della salute negli adolescenti, circa il 50% dei 108 progetti piemontesi censiti sono stati riconosciuti come "buone pratiche" dal punto di vista progettuale: questo a conferma che le competenze metodologiche di progettazione e valutazione nella nostra Regione - oggetto di un importante intervento formativo negli anni passati - sono ormai da considerarsi di buon livello, in modo ragionevolmente diffuso a tutte le ASL".

Questo nostro quaderno "Buone pratiche cercasi" descrive quindi il percorso piemontese e presenta lo strumento di lavoro nato, cresciuto e modificatosi nello svolgimento di tale percorso.

Negli anni abbiamo portato le nostre riflessioni sul tema delle buone pratiche su tavoli di confronto interregionali e nazionali e ne sono scaturite interessanti riflessioni e "contaminazioni" e il nostro interesse per il tema si è rafforzato anche grazie allo studio della letteratura internazionale sull'argomento.

Ci siamo resi conto che individuare criteri e strumenti condivisi, o almeno confrontabili, e applicarli per individuare le azioni esemplari ed esportabili in altre situazioni non è sufficiente; è altrettanto importante disegnare vie efficaci per disseminarne la conoscenza, perché altri le adottino a loro volta, contribuendo a migliorarle.

In questo senso una banca dati di Buone Pratiche che sfrutti le possibilità del web e metta in rete il "meglio" è fondamentale: una buona pratica che non trova adeguata diffusione resta confinata là dove è nata e non contribuisce a far crescere il sistema. Per questa ragione, nel 2008  Dors ha creato la banca dati Pro.Sa. per i progetti piemontesi, che è stata poi utilizzata in una "palestra" nazionale per una ricognizione sugli interventi per gli adolescenti finanziata dal CCM e che sostiene oggi la collaborazione avviata con il Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute (CNESPS) nell'ambito delle attività di Guadagnare Salute, che porterà a sperimentare PPro.Sa. a livello interregionale, attraverso un gruppo di lavoro nazionale, potenziandone le funzionalità, specialmente rispetto al suo utilizzo per le regioni in senso rendicontativo ed alla possibile individuazione di buone pratiche secondo criteri condivisi (la griglia presentata nella nostra pubblicazione può esserne il punto di partenza) e segnalarle con procedure esplicite, favorendone ed accompagnandone la disseminazione.

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