La relazione tra l’arte, la guarigione e la salute pubblica
a cura di Lidia Fubini, Dors

Lo studio di Stuckey & Nobel pubblicato sull’American Journal of Public Health nel mese di febbraio 2010, prende in esame l’efficacia degli interventi basati sulle arti nel ridurre alcuni sintomi di tipo fisiologico o psicologico.

 

In tutte le culture è da sempre attribuito un effetto benefico delle espressioni di tipo artistico, soprattutto laddove la salute è maggiormente intesa come un concetto di tipo olistico: danze, canti e pitture sono utilizzate nei processi di cura in culture anche molto diverse dalla nostra.

La difficoltà maggiore nel relazionare sull’efficacia delle terapie di tipo artistico è dovuta soprattutto alla validità dei metodi di valutazione degli esiti di salute considerati (oggettivi o autoriferiti): in questa revisione tuttavia, sono stati selezionati i principali studi eseguiti con metodo scientifico, quali studi quasi-sperimentali con valutazioni pre-post, e dove presenti, studi caso-controllo. Gli articoli sono stati ricercati sulle maggiori banche dati biomediche (Medline, Psychinfo, Chinal, the Cochrane Library) e mediante lo spoglio di riviste di settore, pubblicati negli anni 1995-2007.

 

Sono state indagate 4 aree di terapia, utilizzate nella cura di sintomi associati a malattie che affliggono maggiormente le popolazioni del mondo occidentale, quali malattie cardiovascolari, tumori, diabete e depressione; la revisione è focalizzata su: terapie che hanno utilizzato musica, arti visive, espressione corporea e scrittura creativa.

 

La musicoterapia, vista come ascolto di tipo passivo, si è dimostrata efficace nella riduzione di sintomi di tipo ansioso e nel recupero del bilancio emozionale in diversi tipi di patologie; è anche associata ad un migliore controllo del dolore in alcuni tipi di tumore. Inoltre, in pazienti con infarto del miocardio, sono stati registrati miglioramenti del battito cardiaco, della regolarità respiratoria e dell’ansia.

 

Per le arti visive la valutazione è più difficile, anche per la varietà di attività che possono essere comprese in questo concetto, e per l’impossibilità di definire se alcune siano migliori di altre. Sono state studiate attività di pittura, collage, manipolazione di argilla e altre: in pazienti con malattie croniche è stata evidenziata la diminuzione dei giorni di ricovero, la riduzione del dolore e un miglioramento dei sintomi di tipo psico-fisico quali stress, ansia, depressione, sentimenti negativi. Particolare efficacia si è dimostrata in donne affette da cancro della mammella ed in pazienti reduci da eventi traumatici (riduzione dello stress, della stanchezza, del senso di colpa e di paura). E’ interessante uno studio in cui si è evidenziata l’utilità dell’arteterapia sui sintomi di tipo ansioso in un campione di familiari che prestavano cure (family caregiver) a malati cancro.

 

L’efficacia dell’attività fisica nella cura di molte patologie è ormai da anni dimostrata: qui si prendono in considerazione anche particolari tipi di espressione corporea, attività teatrali, arti marziali: gli studi vertono principalmente nella cura di pazienti anziani in relazione allo stato di salute generale, al miglioramento della qualità della vita e delle relazioni sociali. Particolare efficacia è descritta per la pratica del tai chi sulla riduzione delle cadute e nel recupero dell’equilibrio.

 

Le terapie che utilizzano la scrittura creativa, vista come scrittura di lettere, diari o poesie, sono state usate in pazienti affetti da patologie croniche, da HIV, da fibromialgia e da traumi. In pazienti con malattie di tipo tumorale si è registrata una riduzione della depressione ed un migliore controllo del dolore; in pazienti con AIDS, un miglioramento generale correlato ad una stabilizzazione del conteggio dei linfociti CD4+; in pazienti con fibromialgia, progressi dello stato psicofisico, mentre nei soggetti con traumi di tipo psicologico (ad esempio, uomini o donne vittime di violenza), si sono registrati miglioramenti dell’autostima e diminuzione dei sensi di colpa e di rabbia.

 

Questa revisione evidenzia dunque un effetto positivo delle terapie di tipo artistico in tutti i casi di patologie considerati: viene tuttavia anche messo in evidenza come l’efficacia sia maggiore tanto più i pazienti vengono seguiti, ad esempio in ambiente ospedaliero, mentre tende a decrescere col passare del tempo. Inoltre, in molti casi è ancora oscuro quale sia il meccanismo biologico che regola l’impatto di queste terapie sull’organismo umano ed occorrono quindi altri studi che permettano di chiarire il processo della guarigione attraverso l’arte.

 

Stuckey HL, Nobel J. The Connection Between Art, Healing, and Public Health: A Review of Current Literature. American Journal of Public Health. Vol 100, No. 2: 254-263, February 2010.

http://ajph.aphapublications.org/cgi/content/abstract/100/2/254

 


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